giovedì 7 luglio 2011

Sessualità umana - XXI appuntamento

  Torna l'appuntamento con il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia "Sessualità umana: verità e significato". Dopo aver visto la fase più delicata della vita di un figlio e cioè la sua fase adolescenziale, oggi ci soffermiamo sull'età immediatamente successiva, quella che culmina con il raggiungimento dell'età adulta e della creazione della propria famiglia. Anche in questo tempo (oggi particolarmente dilatato a causa della forte precarizzazione del sistema che impedisce il raggiungimento di una vera indipendenza ed autonomia), il ruolo dei genitori è considerato molto importante, soprattutto affinché i figli sappiano sempre ricordarsi di testimoniare la propria fede senza vergogna, rimanendo a stretto contatto con le istituzioni ecclesiali, sapendo anche trovare la via giusta per la costruzione di una sana famiglia:

VI

 I PASSI NELLA CONOSCENZA  

4. Verso l'età adulta

109. Non è nell'intento di questo documento aprire il discorso sulla preparazione prossima ed immediata al matrimonio, esigenza della formazione cristiana, particolarmente raccomandata dalla necessità dei tempi e ricordata dalla Chiesa.46 Si deve tener presente, tuttavia, che la missione dei genitori non cessa con il raggiungimento della maggiore età del figlio, che peraltro varia secondo le diverse culture e legislazioni. Momenti particolari e significativi per i giovani sono anche quelli dell'ingresso nel mondo del lavoro o della scuola superiore, allorché essi entrano in contatto — talora brusco, ma che può anche diventare benefico — con modelli diversi di condotta e con occasioni che rappresentano una vera e propria sfida.

110. I genitori, mantenendo aperto un dialogo fiducioso e capace di promuovere il senso di responsabilità nel rispetto della legittima e necessaria autonomia, costituiranno sempre un punto di riferimento per i figli, sia con il consiglio sia con l'esempio, affinché il processo di ampia socializzazione consenta loro il raggiungimento di una personalità matura ed integrata interiormente e socialmente. In modo particolare, si dovrà avere premura che i figli non cessino, ma anzi intensifichino, il rapporto di fede con la Chiesa e con le attività ecclesiali; che sappiano scegliere maestri di pensiero e di vita per il loro futuro; e che siano anche in grado di impegnarsi in campo culturale e sociale come cristiani, senza paura di professarsi tali e senza perdere il senso e la ricerca della propria vocazione.

Nel periodo che porta al fidanzamento e alla scelta di quell'affetto preferenziale che può condurre alla formazione di una famiglia, il ruolo dei genitori non dovrà concretarsi in semplici divieti e tanto meno nell'imporre le scelte del fidanzato o della fidanzata, ma, piuttosto, essi dovranno aiutare i figli a definire quelle condizioni che sono necessarie perché possa esistere un vincolo serio, onesto e promettente, nonché li sosterranno nel cammino di una chiara testimonianza di coerenza cristiana nel rapporto con la persona dell'altro sesso.

111. Dovranno evitare di avallare la diffusa mentalità secondo cui alle figlie devono essere fatte tutte le raccomandazioni in tema di virtù e sul valore della verginità, mentre ai figli ciò non sarebbe da chiedere, come se per loro tutto fosse lecito.

Per una coscienza cristiana e per una visione del matrimonio e della famiglia, in ordine ad ogni tipo di vocazione, vale la raccomandazione di San Paolo ai Filippesi: « Quanto c'è di vero, nobile, giusto, puro, amabile, lodevole; quanto c'è di virtuoso e merita plauso, questo attiri la vostra attenzione » (Fil 4,8).

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