"...DI TUTTE LE COSE VISIBILI ED INVISIBILI"
I DUE MONDI
Quando professiamo la nostra fede in Dio Creatore aggiungiamo: "di tutte le cose visibili ed invisibili". Le cose visibili sono quelle che costituiscono questo universo materiale.
Le cose invisibili sono quelle che riguardano il mondo spirituale e cioè il mondo delle anime, degli angeli, dei demoni. Un mondo quanto mai misterioso, spesso ridicolizzato o negato, ma sempre affascinante.
Secondo la fede cristiana Dio non ha creato solo quello che c'è di materiale e di visibile ma anche i puri spiriti, come crea continuamente le anime degli uomini che nascono. Cominciamo proprio da queste: dalle anime.
L'ANIMA UMANA
Alcuni pseudo cristiani ci accusano di essere in contrasto con la Bibbia perché affermiamo che l'anima dell'uomo è spirituale ed immortale. Si tratta di uno dei tanti equivoci che, più o meno in malafede, vanno propagando alla gente sprovveduta, ben sapendo che la realtà è diversa.
Noi infatti usiamo la parola anima per indicare lo spirito che c'è nell'uomo, quello spirito che la Bibbia descrive come "soffio di Dio".
Ecco come ne parla la Bibbia: "Il Signore Iddio prese del terreno e ne plasmò un corpo umano. Poi gli soffiò nelle narici l'alito della vita e l'uomo divenne un'anima vivente" (Gen 2,7).
Si tratta di una descrizione in forma popolare, come è del resto di tutti gli altri racconti della Genesi. Non è un trattato di teologia o di filosofia. L'alito che dilata le narici è il segno che c'è vita: un uomo che respira è ritenuto vivente. II Libro Sacro vuol dirci che la vita dell'uomo viene direttamente da Dio: è come la partecipazione al respiro, alla vita di Dio. Può anche darsi che la scienza riesca a dimostrare in maniera indiscutibile che l'uomo deriva, per evoluzione, da un altro essere che noi usiamo chiamare primate. Non lo ha ancora fatto in modo tale da cancellare ogni dubbio e, forse, non lo potrà fare mai. Comunque ciò non toglierebbe nulla al messaggio biblico sull'origine dell'uomo. La Bibbia infatti non è un libro scientifico, ma religioso. Trasmette un messaggio di fede servendosi non di parole e neppure di dati scientifici moderni, ma del linguaggio popolare del tempo in cui fu scritta. Quale che sia l'origine dell'essere umano una cosa è sicura, perché rivelata dalla Parola di Dio: e cioè che nell'uomo c'è qualcosa che deriva direttamente dal Creatore, qualcosa per cui questo essere vivente è uomo e non animale. Questo qualcosa noi usiamo chiamarlo in vari modi: spirito, anima, principio vitale e via dicendo. Non bisogna giocare sulle parole, come fanno alcuni, ma badare al significato che ad esse noi diamo.
E' vero: la Bibbia chiama spesso anima anche il principio vitale degli animali e la stessa vita fisica dell'uomo per cui quest'anima viene presentata come materiale, mortale. Ma la Bibbia parla anche dello spirito che Dio ha messo nell'uomo, quello spirito che costituisce l'essenza fondamentale della persona umana, l'io incomunicabile ed irripetibile. Questa essenza, questo spirito - dice la Bibbia - è immortale, cioè non muore quando l'uomo muore e non morirà mai, in eterno. Già nell'Antico Testamento più e più volte la Bibbia afferma questa verità, ma è soprattutto nel Nuovo Testamento che essa viene presentata in tutta la sua realtà e pienezza. Al buon ladrone, crocifisso accanto a Lui, Gesù proclama: "Oggi tu sarai con me nel paradiso!" (Lc 23,43). Ora noi sappiamo che quell'uomo morì sulla croce accanto al Signore. Come avrebbe potuto essere con Gesù in Paradiso in quello stesso giorno se qualcosa di lui non fosse stato immortale?
Nell'Apocalisse si dice che 1e anime dei martiri in cielo reclamano giustizia da Dio" (Ap 6,9-11; Ap 20,4). Come potrebbero reclamare giustizia i martiri se le loro anime non fossero immortali e non vivessero in Cielo?
Ma restiamo pure nel Vangelo: Gesù parlando contro i Saducei che negavano la risurrezione, afferma che Abramo, Isacco e Giacobbe siedono a mensa nel Regno di Dio e così sono vivi: Dio, infatti, non è il Dio dei morti, ma dei viventi! Ora Abramo, Isacco e Giacobbe erano morti già da oltre mille e più anni e i loro corpi erano sepolti in luoghi ben conosciuti dove sono venerati ancor oggi. Come potevano essere vivi se non mediante le loro anime immortali o, se più vi piace, i loro spiriti immortali? (cfr Lc 20,27-40).
Appare evidente l'insegnamento della Scrittura: nell'uomo Dio infonde un qualche cosa (chiamatelo come volete!) che è spirituale e immortale; un qualche cosa che non muore quando l'essere umano muore, ma vive per sempre! In questo qualche cosa (che noi chiamiamo anima) sta l'essenza immortale della persona umana. Di fronte a questa realtà che la Bibbia ci rivela con tutta la sua autorità di Parola di Dio, ma che la stessa ragione umana ci fa conoscere in tanti modi (pensiamo al culto dei morti presso tutti i popoli, pensiamo ai moderni spiritisti, pensiamo alle varie filosofie antiche e recenti) di fronte a queste realtà dico ecco stagliarsene un'altra che noi esamineremo più avanti; la realtà dell'aldilà, del Paradiso e dell'Inferno.
Non possiamo però tralasciare due richiami:
2) Il secondo richiamo riguarda la preziosità di questo spirito immortale. Il mio corpo ritornerà alla polvere dalla quale fu tratto, ma la mia anima resterà per sempre. Allora che importa guadagnare il mondo intero se poi perdo la mia anima nella dannazione? Questo pensiero evangelico ha fatto nascere una moltitudine di santi. Luigi Gonzaga, ad esempio teneva sempre sul suo tavolo di studio un piccolo biglietto con questa frase: Quid hoc ad aeternitatem? Quello che sto facendo giova alla salvezza eterna della mia anima? E S. Bernardo amava ripetere: Quod aeternum non est, nihil est! Quel che non ha valore per l'eternità, non conta niente! Sembrano esagerazioni e tali sono se vengono prese fuori dal loro contesto. Esse però esprimono la sapienza dei santi, se assunte nella loro visione di vita cristiana piena e coerente. Di qui un richiamo per noi che così facilmente dimentichiamo le dimensioni ed i valori dello spirito per dare il primo posto alle cose materiali, agli affari terreni, alla vita di quaggiù. Un richiamo all'importanza che ha l'anima e alla sua preziosità, un'importanza e una preziosità tale che Dio stesso ha ritenuto di doverla salvare con la morte di suo Figlio Gesù. Certo, la salvezza del Signore è rivolta a tutto l'uomo e non solo alla sua anima. Tant'è vero che il corpo risorgerà. Ma è l'io umano, lo spirito immortale, il soggetto essenziale dell'opera salvifica del Signore!
A questo punto permettetemi, cari amici, di farvi una domanda: qual è il posto che voi riservate alla vita spirituale nella vostra esistenza quotidiana? o, se volete, la cura per il bene della vostra anima è continua, viene prima di ogni altra cosa, è seria e profonda?
QUANDO VIENE CREATA L'ANIMA UMANA?
A proposito della creazione dell'anima umana da parte di Dio ci sono state delle discussioni in passato, nell'ambito dei teologi, sul quando e sul come Dio compirebbe questo creativo gesto d'amore. Oggi non ci sono più dubbi, anche perché la stessa scienza biologica ne facilita la risposta. La scienza evidentemente non può verificare la creazione dell'anima, come non può verificare la creazione del mondo: l'atto creativo di Dio non è oggetto d'indagine scientifica. Ma la scienza biologica o genetica può affermare con fermezza che sin dal momento del concepimento esiste nella cellula germinale una nuova individualità umana, con il suo codice genetico completo, cosicché quanto accade da quel momento sarà la realizzazione di quel codice, agendo non dal di fuori, ma dal di dentro, per virtù propria. La cellula umana germinale si divide e si moltiplica in virtù di una forza propria, non in virtù di forze esterne. Possiede già una sua vitalità, distinta, anche se non separata dalla vitalità della madre.
Ne son controprova i discussi e discutibili esperimenti di fecondazione così detta in vitro, cioè in provetta. Se è vero che oggi esistono dei bambini così detti figli della provetta, cioè sviluppati in laboratorio e non nel seno materno, ciò significa che nella cellula germinale c'è già tutto quello che occorre perché nasca un vero uomo. Ebbene la fede ritiene -che fin da quel momento sia presente anche l'anima creata direttamente da Dio, quindi che quell'essere sia una vera persona, anche se ancora fisicamente imperfetta.
Ne viene di conseguenza che nessuna Legge umana può cambiare questa realtà! Quindi ogni attentato volontario contro la vita dell'embrione umano è un attentato contro la vita dell'uomo.
L'aborto procurato perciò è un vero e proprio omicidio, checché ne dicano le leggi degli uomini. Esso cade sotto l'imperativo del quinto comandamento che dice: Non uccidere!
Oggi il problema è di gravissima attualità, ma non è questo il luogo per trattarlo in tutti i suoi aspetti; a me basta questo richiamo fondato sui dati della scienza e sulla Parola del Signore. Quali che siano i motivi portati dagli abortisti, quali che siano le sentenze della Corte Costituzionale, quali che siano le leggi dello Stato, c'è una realtà che nessuno può negare né con dati scientifici né con dati di fede ed è che fin dal concepimento l'uomo è uomo e quindi deve avere la pienezza dei suoi diritti, primo fra tutti quello di vivere! Di conseguenza la soppressione dell'embrione è soppressione di un uomo vero e proprio e perciò un omicidio, una violenza indegna e malvagia esercitata su di una creatura innocente. I giochetti di parole possono ingannare gli sprovveduti, ma basta un minimo di riflessione per capire la verità. Uccidere un uomo piccolo o grande, perfetto o non perfetto, in stato embrionale o nella più tarda vecchiaia è e rimane, nonostante tutte le varie elucubrazioni politiche e giuridiche, un omicidio e quindi un gravissimo peccato contro la vita e contro Dio!
La nostra fede nella spiritualità e nell'immortalità dell'anima, si deve dunque tradurre concretamente nel rispetto per la vita dell'uomo. Non solo per la vita nascente (di cui abbiamo parlato ora), ma anche per tutta la vita e non solo per la vita terrena, ma anche e soprattutto per la vita eterna. Infatti se l'anima dell'uomo è spirituale e immortale, egli non ha bisogno soltanto di cibo, di cure mediche, di lavoro, ma ha pure bisogno di coltivare la sua spiritualità nella libertà, ha bisogno di essere rispettato in tutta la sua personalità e aiutato a salvarsi per l'eternità.
Perciò si mettono contro il Creatore tutti coloro che in un modo o nell'altro attentano alla vita corporale dell'uomo: gli omicidi, i violenti, i terroristi, i rapitori di uomini, gli oppressori di qualsiasi genere, gli stessi governi che, attraverso leggi ingiuste ed inique, attentano alla libertà e ai diritti dell'uomo. Ma anche quanti attentano alla vita spirituale e religiosa quali: gli scandalosi, i seminatori di odio contro Dio e la sua Chiesa, quelli che mediante la pornografia e la propaganda più schifosa plagiano ed opprimono lo spirito specialmente dei bambini e dei giovani, quelli che spacciano la droga e via dicendo. La Bibbia contiene moltissime maledizioni contro costoro perché offendono Dio uccidendo, corporalmente o spiritualmente, l'uomo. Mi basta citare quanto scrive l'apostolo Paolo nella Prima Lettera a Timoteo: `Ea. legge è contro coloro che agiscono male e cioè: per i ribelli e i delinquenti, per i malvagi e i peccatori, per quelli che non rispettano Dio e quel che è scritto, per gli assassini e per quelli che uccidono il padre o la madre; per le persone immorali e i maniaci sessuali, per i rapitori di uomini, per i bugiardi e gli spergiuri..." (1Tim 1,9-10).
Al contrario la Bibbia è piena di lodi e di benedizioni per quanti si dedicano all'uomo e alla sua salvezza, sia che si tratti di quella corporale (con le opere di misericordia corporale) sia che si tratti di quella spirituale (con le opere di misericordia spirituale). Salvare l'anima di un fratello - dice la Bibbia - equivale a salvare la propria anima, così come aiutare un fratello in una necessità corporale, significa dare al Signore.
La fede nel Creatore dell'uomo si vive nella carità verso l'uomo, perché una fede senza opere è una fede morta!
LA MADONNA E LE ANIME
A volte ci si chiede, anche da parte di persone credenti e praticanti, il perché di tanti interventi di Maria (alcuni veri altri presunti altri infine certamente falsi) in questi nostri tempi. Se noi, con umiltà e fede, ascoltiamo i messaggi della Madonna vi scopriamo sempre un'ansia materna per la salvezza e la santificazione delle anime. Maria viene soprattutto per aiutarci a salvare le anime, la nostra e quella dei nostri fratelli. Le sue parole non portano nuove rivelazioni, ma indirizzano a Gesù, unico nostro Salvatore e c'invitano a prenderci cura delle anime mediante la conversione, la preghiera e la penitenza. Certo, quale buona madre, Ella si occupa anche di altre realtà che ci toccano da vicino mentre siamo pellegrini su questa terra (come la malattia, la guerra, le divisioni fraterne e via dicendo), ma è preminente il suo interesse per la salvezza eterna e la vita spirituale delle anime. E a questo proposito chiede la nostra collaborazione: "Pregate per i peccatori!" chiede a Lourdes. "Pregate e fate penitenza per le anime dei poveri peccatori: Molti di essi vanno all'inferno perché non c'è nessuno che preghi e faccia penitenza per loro!" dice ai pastorelli di Fatima.
La Madonna sa quanto siano preziose le nostre anime. Per questo, spinta dal suo amore materno e mandata dall'Amore Infinito di Dio, viene sulla terra per richiamarci questa preziosità e per aiutarci a santificare e a salvare quello spirito immortale che Dio ci ha donato nel giorno del nostro concepimento in vista della vita eterna.
CONTEMPLAZIONE
Oggi la tua contemplazione è affidata ad un Salmo nel quale si esprime la fiducia in Dio. L'anima si innalza fino a Lui e gli si abbandona nelle mani, come un bambino tra le braccia della mamma.
A Te, Signore, elevo l'anima mia.
Dio mio, in te confido: non sia confuso! Non trionfino su di me i miei nemici!
Chiunque spera in te non resti deluso, sia confuso chi tradisce per un nulla.
Fammi conoscere, Signore, le tue vie, insegnami i tuoi sentieri. Guidami nella tua verità e istruiscimi, perché sei tu il Dio della mia salvezza, in te ho sempre sperato.
Ricordati, Signore, del tuo amore, della. tua fedeltà che è da sempre.
Non ricordare i peccati della mia giovinezza: ricordati di me nella tua misericordia, per la tua bontà, Signore.
Buono e retto è il Signore, la via. giusta addita ai peccatori; guida gli umili secondo giustizia, insegna ai poveri le sue vie. Tutti i sentieri del Signore sono verità e grazia per chi osserva il suo patto e i suoi precetti.
Per il tuo nome, Signore, perdona il mio peccato anche se grande.
Chi è l'uomo che teme Dio? Gli indica il cammino da seguire. Egli vivrà nella ricchezza, la sua discendenza possederà la terra.
Il Signore si rivela a chi lo teme, gli fa conoscere la sua alleanza.
Tengo i miei occhi rivolti al Signore, perché libera dal laccio il mio piede.
Volgiti a me e abbi misericordia, perché sono solo ed infelice. Allevia le angosce del mio cuore, liberami dagli affanni.
Vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.
Guarda i miei nemici: sono molti e mi detestano con odio violento.
Proteggimi, dammi salvezza: al tuo riparo io non sia deluso. Mi proteggano integrità e rettitudine, perché in te ho sperato. 0 Dio, libera Israele da tutte le sue angosce.
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