giovedì 6 maggio 2010

L'Inferno non è un invenzione

Sul blog di Dardo, ho voluto rispondere a Raffaele poiché riteneva che l'inferno non esistesse perchè Dio non avrebbe mai potuto lasciare i suoi figli nel tormento.

Attenzione, perchè l'inferno esiste e non perchè Dio ha piacere dalla sua esistenza, ma perchè lo richiede la Giustizia e noi sappiamo che Dio è Giustizia. Lui ha fatto di tutto per salvaguardarci, per donarci una vita eterna e per salvarci da noi stessi e da satana: ma se noi preferiamo ignorarlo e se preferiamo vivere secondo il nostro misero volere, allora la Giustizia non può chiudere un occhio: se l'uomo desidera e commette il male, allora è destinato a vivere nel male per l'eternità: ma quell'eternità di dolore non è un'ingiustizia, ma è ciò che l'uomo si merita poiché l'ha desiderato o l'ha ignorato.

 Riporto qui, il passo del Vangelo che, più di tutti, mostra la triste realtà dell'Inferno:

C'era un uomo ricco, che vestiva di porpora e di bisso e tutti i giorni banchettava lautamente. Un mendicante, di nome Lazzaro, giaceva alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi di quello che cadeva dalla mensa del ricco. Perfino i cani venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli angeli nel seno di Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando nell'inferno tra i tormenti, levò gli occhi e vide di lontano Abramo e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell'acqua la punta del dito e bagnarmi la lingua, perché questa fiamma mi tortura. Ma Abramo rispose: Figlio, ricordati che hai ricevuto i tuoi beni durante la vita e Lazzaro parimenti i suoi mali; ora invece lui è consolato e tu sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stabilito un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi non possono, né di costì si può attraversare fino a noi. E quegli replicò: Allora, padre, ti prego di mandarlo a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca, perché non vengano anch'essi in questo luogo di tormento. 29 Ma Abramo rispose: Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro. E lui: No, padre Abramo, ma se qualcuno dai morti andrà da loro, si ravvederanno. Abramo rispose: Se non ascoltano Mosè e i Profeti, neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi. » (Luca 16,19-31)


A chi dice che nel Vangelo non si parla di inferno, allora non l'ha letto oppure mente: perchè l'Inferno non solo è presente nel passo succitato, ma viene più volte indicato come luogo dove vi sarà pianto e stridore di denti. Dunque, prestiamo attenzione e non crediamo alle voci di chi ci dice che l'inferno non esiste o che è una creatura dei papi perchè Gesù, nel Vangelo stesso, ci ha messi ben in guardia e ci ha anche detto che la Porta verso il Regno dei Cieli è stretta ed angusta mentre la porta che conduce alla perdizione è larga e spaziosa... 

1 commenti:

Anonimo ha detto...

Il diavolo ha tutto l'interesse a far credere che l'inferno non esiste!andate sul sito di PADRE AMORT è un esorcista, poi vedrete se esiste!

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