lunedì 17 maggio 2010

Noi non siamo del mondo

 Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo (cfr Gv 17, 14). Noi cristiani non abbiamo paura del mondo, anche se dobbiamo guardarci dalle sue seduzioni. Dobbiamo invece temere il peccato e per questo essere fortemente radicati in Dio, solidali nel bene, nell'amore, nel servizio. E’ quello che la Chiesa, i suoi ministri, unitamente ai fedeli, hanno fatto e continuano a fare con fervido impegno per il bene spirituale e materiale delle persone in ogni parte del mondo. E’ quello che specialmente voi cercate di fare abitualmente nelle parrocchie, nelle associazioni e nei movimenti: servire Dio e l'uomo nel nome di Cristo. Proseguiamo insieme con fiducia questo cammino, e le prove, che il Signore permette, ci spingano a maggiore radicalità e coerenza.

Queste parole sono state pronunciate ieri dal Santo Padre Benedetto XVI, in una piazza gremita di fedeli che hanno voluto dimostrare la loro vicinanza e la loro solidarietà al Papa e alla Chiesa, in un momento molto delicato e complicato. Apro a tal proposito una piccola parentesi: oggi si parla di una percentuale che si aggira tra il 47 e il 51% di uomini che hanno dichiarato di esser delusi e contrari alla Chiesa e a ciò che sta compiendo. Questo è un dato che ritengo spaventoso perchè significa che vi è un'alta percentuale di cristiani che non si riconoscono più nella Chiesa di Gesù Cristo: questo è un tema che però affronterò in una successiva discussione.
Oggi, voglio parlare del cristiano in relazione con il mondo, così come è emerso dalle parole del Papa che ho sopra-riportato. Il punto è cruciale perchè noi cristiani, vivendo nel mondo, siamo potenziali vittime delle sue seduzioni. E queste seduzioni sono molteplici e si ramificano sotto diversi punti di vista. Il mondo, infatti, ci spinge a pensare secondo il pensiero degli uomini e non secondo il pensiero di Dio: e ciò porta a pensieri del tipo che la Parola di Dio debba adattarsi ai tempi e alla modernità della società. Questo pensiero, come già da me detto in passato, è un inganno molto forte perchè la Parola di Dio è eterna e pensare che essa si possa/debba adattare è un pensiero pericoloso e sicuramente contrario alla Volontà di Dio che ha sempre ribadito come mentre i cieli e la terra sarebbero passati, la Parola non sarebbe mai passata.
Questo è un inganno che può portarci a compiere gesti orribili che però risulterebbero giustificati dalla logica del mondo: parlo di autoerotismo, omosessualità, lusso, egoismo ecc...

Il mondo ci seduce in diversi modi, quindi dobbiamo porvi attenzione perchè ci spinge anche a cambiare interiormente. Quanti bisogni non necessari vengono creati? Mi riferisco alle ultime invenzione come I-pod, palmari, macchine con televisione e DVD incorporato. Tutte queste cose sono non necessarie e anzi rappresentano una zavorra per il cristiano perchè lo allontanano dai bisogni reali, quelli dell'anima, della spiritualità. Oggi ormai siamo prigionieri di noi stessi, schiavi di beni assurdi e della moda che ci spinge ad essere migliori degli altri, per mostrarci e per essere accettati dagli altri.

Attenzione, dunque: il Santo Padre ci ha dato un giusto avvertimento: non lasciamo che sia il mondo a cambiare noi, ma facciamo in modo che siamo noi a cambiare il mondo, portando il nostro messaggio e soprattutto testimoniandolo con la nostra vita. Rinunciamo ai piaceri inutli e concentriamoci sui veri piacere, quelli che sono legati all'anima, al rapporto con Dio e ricordiamoci degli altri: viviamo in un periodo molto duro che sta per aggravarsi dal punto di vista economico; siamo chiamati ad aiutarci gli uni gli altri e non a chiudere le porte di casa nostra  a doppia mandata. Ricordiamo che Gesù ci ha detto più volte che se avevamo due tuniche, una la dovevamo dare al prossimo in difficoltà: noi oggi, non solo abbiamo due tuniche, ma ne abbiamo armadi pieni e tutto per mostrarci al mondo e per soddisfare la nostra vanità. Non pensate al giudizio del mondo e degli uomini su di voi, ma pensate al giudizio che Dio può avere di voi perchè Dio ha parlato, per bocca di Isaia, anche della vanità, soprattutto delle donne che si vestivano con gingilli fino ai piedi. Noi sappiamo ciò che è gradito al Nostro Signore e se vogliamo continuare ad essere cristiani, dobbiamo dimostrarlo non solo con le parole, ma con la nostra vita, con le nostre azioni. Come ha ribadito il Santo Padre, usando una frase biblica:Viviamo nel mondo, ma non siamo del mondo!

2 commenti:

Mikhael ha detto...

Tutta bella questa riflessione e soprattutto giusta. In particolare delle parole del Papa mi sono piaciute queste: "Servire Dio e l'uomo nel nome di Cristo". Se ci pensiamo questo è il progetto della Vigna! Un progetto che possiamo realizzare solo mettendo in pratica quanto hai scritto, e cioè mettere da parte le cose inutili per dare al povero. Ci riusciremo un giorno? Io spero in Cristo di sì!

Un caro saluto!

Riscoprire la fede ha detto...

Ci spero molto anche io!!!

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