giovedì 29 aprile 2010

Camminare nella Luce di Dio


Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo
Carissimi, questo è il messaggio che abbiamo udito da Gesù Cristo e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.
Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
Figlioli miei, vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, abbiamo un avvocato presso il Padre: Gesù Cristo giusto. Egli è vittima di espiazione per i nostri peccati; non soltanto per i nostri, ma anche per quelli di tutto il mondo.


Oggi, voglio dire qualcosa sulla Prima Lettura della giornata di oggi, giorno in cui ricordiamo anche la figura di Santa Caterina da Siena. Lo voglio fare perchè mi ha colpito il primo passo quando Giovanni dice che in Dio non vi è tenebra e dunque se noi vogliamo camminare con lui, anche noi dobbiamo essere privi di tenebra. La Luce è purezza e non si nasconde mentre la tenebra è oscura e ama nascondersi perchè teme la luce che la fa scomparire. Ecco, questo è un importantissimo insegnamento che ci viene dato dall'apostolo Giovanni perchè serve a farci capire che, per essere degni di Dio e quindi per essere in comunione con Lui, non possiamo avere le tenebre nel cuore, ma dobbiamo camminare esattamente come cammina Lui. D'altronde è Gesù che dice: "Siate perfetti come lo è il Padre Celeste"; allora perchè ci ostiniamo a dire che la santità non è per tutti, che la perfezione non ci appartiene e che noi non siamo peccatori perchè non abbiamo ucciso nessuno?

Ci sono molti luoghi comuni da sfatare, alcuni molto pericolosi perchè danno la salvezza eterna per scontata: non è così che funziona perchè la Giustizia di Dio non si può fermare alla scontatezza. Noi non possiamo dire di amare Dio e quindi la Luce, se nello stesso tempo, amiamo il peccato e quindi la tenebra. Sarebbe un comportamento totalmente ipocrita che ci renderebbe peggio degli atei perchè noi abbiamo conosciuto la Luce e pur conoscendola, continuiamo ad amare il peccato e la tenebra che da esso proviene: non siamo degni di Dio se giustifichiamo il peccato che commettiamo. E qui ci ricolleghiamo al secondo passo della Lettera di San Giovanni, quando egli dice che è un inganno dire di non essere peccatori. L'uomo oggi si auto-assolve perchè pensa che il peccato possa essere stabilito da noi e non da Dio. E questo capita numerose volte, anche qui ho avuto a che fare con uomini che difendevano il loro peccato, giustificandola con pensieri umani: ma Dio ci chiama a pensare secondo il pensiero di Dio e non secondo il pensiero degli uomini. State pur certi che non tutto ciò che l'uomo ritiene giusto è davvero giusto e retto dinanzi a Dio: quel poco di giusto che riusciamo a riconoscere è grazie alla coscienza, una voce potente che si insinua nella nostra testa per impedirci di commettere ciò che è male agli occhi di Dio. Ma questa voce noi la strozziamo e non le diamo ascolto perchè pensiamo che sia frutto dei tempi e del bigottismo dei nostri nonni: non pensiamo invece che quella voce non è frutto di alcun bigottismo, ma è frutto di Dio che lavora sin dalla creazione dell'uomo perchè pur concedendo il libero arbitrio, Dio ha voluto darci una guida per aiutarci nel discernere il bene dal male. E così che possiamo capire che rubare è sbagliato e che aiutare è giusto. 

Questo messaggio, Giovanni lo ha dato ai cristiani del suo tempo, ma è rivolto a tutti noi: se noi vogliamo davvero essere cristiani, discepoli di Cristo e veri e degni figli di Dio, dobbiamo imparare a camminare secondo la Luce di Dio, allontanando la tenebra che copre il nostro cuore e riconoscendo i nostri peccati, chiedendo perdono per la nostra debolezza e per la nostra iniquità. Allora, potremo essere pronti per intraprendere il percorso che conduce alla perfezione a cui Gesù ci chiama insistentemente!  

Non esser troppo sicuro del perdono tanto da aggiungere peccato a peccato. (Sir 5, 5) 


mercoledì 28 aprile 2010

Messaggio Vergine Regina degli Ultimi Tempi

Messaggio del 28-04-2010

Figli miei, sono a voi per invitarvi a rimanere sempre più uniti nella preghiera e nell’amore vicendevole che vi distingue in quanto figli di Dio. E’ l’amore che dovete seminare nel mondo perché ciascuno vi attinga il benessere per conoscere Dio. Stringetevi intorno a me e insieme preghiamo il Signore affinché i lontani ritornino a Lui  e coloro che non lo conoscono lo trovino nel vostro essere perfetti cristiani. Portate Gesù a tutti con fervore e con gioia, solo così potrete essere veri testimoni della Chiesa, che accoglie tutti i suoi figli  intorno a quella luce sempre accesa che è il Tabernacolo, cioè il Dio vivente.
Vi prego figli miei accrescete la vostra fede cercando nello zelo quotidiano la vera vita che porta frutti. Io sono sempre con voi e vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Giovanni 6, 1-13

 Dopo questi fatti, Gesù andò all'altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, 2 e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. 3 Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. 4 Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 5 Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove possiamo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». 6 Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. 7 Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». 8 Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: 9 «C'è qui un ragazzo che ha cinque pani d'orzo e due pesci; ma che cos'è questo per tanta gente?». 10 Rispose Gesù: «Fateli sedere». C'era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. 11 Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. 12 E quando furono saziati, disse ai discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». 13 Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d'orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.

martedì 27 aprile 2010

Il valore dell'amicizia

Oggi scrivo queste cose grazie al fatto che mi sono reso conto di come stiano nascendo nuove amicizie grazie alla Vigna del Signore: una piccola idea di Mikhael ha dato il LA a questa bella comunità che poco alla volta cresce e si aiuta vicendevolmente. E da qui poi si sviluppa ora anche su altri canali come Facebook e Youtube dove abbiamo avuto l'opportunità di conoscere nuove persone legate dal nostro stesso sentimento di amore verso la fede in Gesù Cristo.

Questo preambolo introduce un aspetto importante: l'amicizia come un valore che può nascere anche da un contatto a distanza. La prima domanda è che cosa è l'amicizia e la seconda è se l'amicizia possa mai essere vera attraverso un canale virtuale. Rispondere alla prima domanda non è semplice come si penserebbe: la Bibbia dice in uno dei suoi proverbi che chi trova un amico trova un tesoro. Da qui si comprende come l'amico sia una delle cose più preziose di questo mondo, ma in questo mondo è davvero così? Mi spiego meglio: in un mondo dominato dalla logica del successo, della prevaricazione, della lotta per il lavoro e per il successo e soprattutto, per il danaro, è ancora chiaro il significato della parola amicizia? Se andiamo in mezzo ai "branchi" dei ragazzi di questa generazione notiamo come l'amicizia non sia una cosa molto profonda al punto che molti sono costretti a compromessi pur di entrare a far parte di un gruppo: la famosa sigaretta per farsi accettare è un tipico esempio di compromesso, ma non l'unico poiché ci sono molti altri compromessi, alcuni anche molto pericolosi. Da quest'ottica si capisce che l'amicizia nasce tramite compromesso e quindi non si può propriamente parlare di una vera amicizia poiché essa nasce spontanea.

Ma non è tutto: il concetto di amicizia per molti è oscuro: alcuni la confondono con l'opportunismo, altri per utilità personale, altri ancora per via di uscita dalla famiglia e molti altri come un modo per uscire la sera. Ma amicizia intesa come tesoro non dovrebbe significare qualcos'altro? Essere amici dovrebbe significare potersi fidare ciecamente gli uni degli altri (mentre oggi ci insegnano a non fidarci nemmeno di noi stessi), poter contare sull'appoggio dell'altro e potersi confidare senza temere che la confidenza finisca su tutti i giornali. Se noi diamo uno sguardo al mondo di oggi, è davvero questo il ritratto dell'amicizia? Certo, facciamo le dovute eccezioni che confermano la regola, ma nella società sembra non esserci spazio per una vera e sana amicizia al punto che se si può fare lo sgambetto per ottenere ad esempio un posto di lavoro o un'opportunità di successo, lo facciamo. E se si può entrare in una conversazione, spifferando le confidenze ricevute in modo da ricevere attenzione, lo facciamo e nessuno può negare che l'Italia sia un Paese fondato sul pettegolezzo.

Su Internet, invece qual è il quadro? Sembra essere diverso, forse perchè non ci si conosce in realtà e le emozioni possono essere nascoste, ma sembrerebbe esserci più amicizia in questo spazio che all'esterno: e a volte, queste amicizie diventano "reali" nel senso che ci si incontra di persona e ci si confronta di persona. Certo, un'amicizia virtuale ha i suoi difetti e anche molti perchè nel più dei casi, non può esservi un vero sentimento perchè si tratta pur sempre di un mondo virtuale, eppure, forse, qui si scopre il vero valore dell'amicizia perchè ci si confida, ci si aiuta gli uni con gli altri e ci si sfoga: tutto ciò che nella realtà accade difficilmente e quando accade, accade con diffidenza.

Forse dovremo ripensare alla nostra società e ai suoi valori per riscoprire un valore che sembra ormai sul viale del tramonto: ma finché dominerà la logica egoistica del successo personale e della naturale diffidenza, allora sarà difficile riscoprire un'amicizia sul modello Padre Pio-Giovanni Paolo II o Chiara-Francesco o Pietro-Paolo.

venerdì 23 aprile 2010

Guerra ed ideologie

Nel post  del giorno, oggi abbiamo riportato una testimonianza di una vittima dell'orrore nazista. Io sono qui per sfatare un mito ricorrente in questi giorni, soprattutto dopo alcune visite su diversi canali di Youtube. La questione è che molti ritengono innanzitutto l'Olocausto un invenzione e poi c'è l'opinione, largamente diffusa, che il fascismo non sia stato un partito responsabile direttamente, in quanto era comunque clericale.

Potete immaginare il mio sconforto e la mia sconcerto dinanzi a simili questioni: innanzitutto, io riconosco che l'Olocausto non solo ha, purtroppo, avuto luogo, ma che è stato uno degli orrori, se non l'orrore, più grande mai esistito sulla faccia di questa terra. Chi legittima tutto questo, non può essere un clericale, un uomo di Chiesa e quindi un uomo di Gesù Cristo. E questo mi ricollega alla seconda questione: il fascismo. Esso non è un partito politico. E' un ideologia, violenta e distorta che si è resa co-responsabile di crimini atroci ed efferati. Nessuno può negare questo. Allora, come si può definire clericale, un ideologia che si ispira sulla prevaricazione del più forte sul più debole e che si ispira ad una concezione fortemente nazionalistica, al punto da osannare ed esaltare lo strumento della guerra? In tutto questo, non c'è nulla di cristiano, ma tutto di maligno  e la storia, quella vera fatta di testimonianze e di documenti e non di parole, ci ha mostrato dove una simile ideologia ha portato. Quanta sofferenza e quanto dolore sono stati patiti a causa di quest'ideologia? Quante morti inutili, quanti sacrifici e quanti orrori ed atrocità che ancora gridano dinanzi a Dio?

La guerra è un disastro umano in qualunque modo la si veda: purtroppo, ho sentito dire che le guerre fasciste hanno portato ricchezza ai popoli colonizzati: ma chi spiega ai morti di quella guerra, che hanno ricevuto ricchezza? Io ho condiviso in questi giorno, le dichiarazioni di Gino Strada di Emergency che ha perfettamente sottolineato come non esista una guerra giusta, in nessun caso. Ho apprezzato moltissimo le sue parole perchè mostrano come un animo umano che vive a contatto con il dolore e la sofferenza altrui, possa ben capire che cosa vuol dire la parola guerra. Oggi, vedevo un documentario sulla Seconda Guerra Mondiale ed in particolare la guerra sorta tra USA e Giappone. Ho provato qualcosa di sconcertante nel momento in cui un insegnante, correva dai suoi bambini, eccitata perchè il suo Paese (il Giappone, ndr) aveva dichiarato guerra agli USA: e in quello stesso momento vedevo i bambini felici gioire. Io mi sono chiesto in quel momento, ma perchè festeggiano? E la stessa cosa che era accaduta in Italia, al momento dell'entrata in guerra. E anche l' mi sono chiesto, ma perchè festeggiano? Sono giunto alla conclusione che talmente era stata conculcata nelle persone, l'idea della guerra come una dimostrazione della propria superiorità, che si era fatta sparire l'idea dell'orrore e della brutalità e della morte che essa causava. Ho provato a vedere le immagini come uno spettatore al di fuori della vicenda, un pò come Gesù: e mi sono chiesto, ma cosa deve aver provato Gesù nel vedere i suoi fratelli farsi guerra senza problemi, addirritura con il sorriso sulle labbra? Se è sconcertante per me, quanto può esserlo per Lui?

Fatto sta, che quelle stesse persone che avevano riso e che avevano gioito per l'entrata in guerra, si sono pentite amaramente perchè proprio quelle persone hanno conosciuto la devastazione nel momento in cui gli USA decisero di ricorrere ad un'arma di distruzione di massa mai usata prima: la bomba atomica. Quelle persone che avevano gioito, hanno conosciuto il dramma della guerra in prima persona e sicuramente si saranno pentiti di quei sorrisi e di quella gioia.

Perchè ho voluto dire queste cose? Perchè bisogna porre attenzione all'esaltazione di idee che possono portare solo al dolore e al soffocamento degli altri. Non seguiamo mode e non seguiamo queste ideologia solo perchè ci entusiasmano e ci fanno sentire parte di qualcosa. Pensare che la guerra possa servire a qualcosa, è l'inizio della fine e tutt'oggi, abbiamo visto come essa non abbia portato nulla di buono, se non sempre morte e distruzione. Dunque, preghiamo perchè mai più si verifichino orrori che l'odio umano può creare dal nulla e per il nulla.

mercoledì 21 aprile 2010

Messaggio della Vergine Regina degli Ultimi Tempi


Messaggio del 20-04-2010
 
Durante la recita del Santo Rosario, al quinto mistero doloroso, ebbi la seguente visione: vidi Papa Benedetto XVI che pregava in ginocchio e versava copiose lacrime sulla tomba di San Pietro; vidi inoltre la Vergine degli ultimi tempi, con il Santo Rosario tra le mani, che gli accarezzava il viso. Ella si voltò e mi disse: caro figlio, desidero che offriate il Santo Rosario quotidiano del mese di maggio, per il Santo Padre, perché grazie alle vostre preghiere egli rialzerà la Cattedra di Pietro. Vi amo tutti e vi benedico.Poi mi fu rivolta la parola del Signore.

Atti 15, 6 -18

6Allora si riunirono gli apostoli e gli anziani per esaminare questo problema. 7Dopo lunga discussione, Pietro si alzò e disse:

"Fratelli, voi sapete che già da molto tempo Dio ha fatto una scelta fra voi, perché i pagani ascoltassero per bocca mia la parola del vangelo e venissero alla fede. 8E Dio, che conosce i cuori, ha reso testimonianza in loro favore concedendo anche a loro lo Spirito Santo, come a noi; 9e non ha fatto nessuna discriminazione tra noi e loro, purificandone i cuori con la fede. 10Or dunque, perché continuate a tentare Dio, imponendo sul collo dei discepoli un giogo che né i nostri padri, né noi siamo stati in grado di portare? 11Noi crediamo che per la grazia del Signore Gesù siamo salvati e nello stesso modo anche loro".

12Tutta l'assemblea tacque e stettero ad ascoltare Bàrnaba e Paolo che riferivano quanti miracoli e prodigi Dio aveva compiuto tra i pagani per mezzo loro.

13Quand'essi ebbero finito di parlare, Giacomo aggiunse: 14"Fratelli, ascoltatemi. Simone ha riferito come fin da principio Dio ha voluto scegliere tra i pagani un popolo per consacrarlo al suo nome. 15Con questo si accordano le parole dei profeti, come sta scritto:

16 Dopo queste cose ritornerò e riedificherò la tenda di
Davide che era caduta; ne riparerò le rovine e la rialzerò,
17 perché anche gli altri uomini cerchino il Signore
e tutte le genti sulle quali è stato invocato il mio nome,
18 dice il Signore che fa queste cose da lui conosciute
dall'eternità.



www.verginedegliultimitempi.com/

lunedì 19 aprile 2010

Anniversario di pontificato: Auguri Santo Padre

Prima di dire ciò che volevo dire, rinnovo le mie sentite condoglianze a Mikhael per la sua perdita: Gesù perdoni i suoi peccati e l'ammetta nel Regno dei Giusti...


 Oggi, spendo solo due righe per ricordare l'anniversario del pontificato di Papa Benedetto XVI e voglio farlo non elencando il bene che ha saputo trasmettere fino ad ora, riuscendo a penetrare nei nostri cuori (cosa non facile dopo la scomparsa del nostro amato Wojtyla). Lo voglio fare, solamente trascrivendo la testimonianza di una vittima di pedofilia che ieri è stata ricevuta dal Santo Padre:


"COSI' HO VISTO PIANGERE IL PAPA"
Le lacrime sono servite più delle parole: quando Lawrence Grech, ha visto Benedetto "piangere di emozione", si è sentito liberato da un grande peso. Dice Lawrence che ha 35 anni: da tanto tempo non andavo più a messa e avevo perso la fede, ma ora mi sento un cattolico convinto. La benedizione personale con la mano appoggiata sul capo, sono stati il più grande regalo mai ricevuto.
 

Io penso che questo sia sufficiente per mostrare chi è Joseph Ratzinger e per mostrare l'umanità e la forte sensibilità di quest'uomo che, nel silenzio, si è caricato delle colpe altrui. Infatti, non ha gridato vendetta contro nessuno, nonostante le numerose infamità di cui è stato ricoperto in questi ultimi giorni così difficili. Ha mostrato di essere vero servo di Dio, semplicemente comportandosi come si sarebbe comportato un vero uomo di Dio, mostrando al mondo intero la consistenza di un cristiano, uno vero. Le lacrime che ha versato ieri, valgono più di mille parole e per me, questo vale per ricordare il suo quinquennio alla guida della Chiesa di Gesù Cristo.

Perciò, tanti auguri caro Papa e ricordati che, nonostante tutte le avversità, avrai sempre un popolo pronto a sostenerti in ogni momento ed in ogni circostanza! Dio ti benedica e possa benedire il tuo mandato alla guida del Suo popolo.  

 

venerdì 16 aprile 2010

Ciao, Raimondo

Oggi, scrivo poche righe in favore di un uomo che ha dato tanto per gli italiani e che si è spento ieri, dopo 87 anni di vita. Quest'uomo è stato un esempio di vita per coloro che vivono nel mondo dello spettacolo e della televisione pochè da lui non si è mai avuto notizia di scandali o di vergogne nascoste; per non parlare delle sue performance che non sono mai scadute nella volgarità o in quello che oggi molti definiscono, trash.

Raimondo è stato anche un esempio per i giovani di oggi per via del suo incredibile matrimonio che durava ormai da quasi cinquant'anni e che è rimasto sempre vivo, fino all'ultimo giorno di vita di Raimondo. Lui, insieme a Sandra Mondaini, hanno dato sempre un esempio di grande unità, su tutti i fronti, da quello familiare a quello lavorativo dove insieme hanno davvero realizzato un incredibile coppia che rimarrà per sempre nell'immaginario delle persone. Non dimenticheremo mai Casa Vianello che resterà per sempre nei cuori delle persone per essere stato in grado di creare un meraviglioso rapporto quotidiano con gli spettatori.

Io personalmente sono cresciuto con le sue gag e con la sua comicità, fatta soprattutto da un incredibile auto-ironia che pochi oggi dimostrano di avere. Mai un alterco, mai un litigio lo ha visto protagonista in tv, ma solo una grande ironia con la quale riusciva a rispondere a tutti, in tono sempre scherzoso al punto che molti non capivano se stesse dicendo la verità o se stesse scherzando: un modo molto umano di affrontare la vita, sempre con il sorriso sulle labbra e senza mai lamentarsi nonostante le malattie e gli affanni perchè lui aveva tutto ciò che avrebbe mai potuto desiderare e cioè la sua moglie, la sua amica e la sua confidente Sandra.

Proprio alla moglie Sandra, va il mio ultimo pensiero perchè è inimmaginabile il dolore che in questo giorno, ella sta provando: in preghiera io le sono vicino e sono sicuro che da lassù, anche Raimondo le sarà sempre vicino perchè prima o poi, Dio volendo, loro torneranno insieme per tornare ad essere i Sandra e Raimondo, stavolta del Paradiso.

giovedì 15 aprile 2010

Messaggio Vergine Regina degli Ultimi Tempi

Messaggio del 14-04-2010 


Figli miei, sono a voi per incoraggiarvi nella fede e nell'amore verso quanti si aspettano da voi la testimonianza perfetta in quanto figli di Dio. Tutto ciò che siete interiormente deve trasparire da ogni vostro atteggiamento perché solo in questo modo potete illuminare il mondo e rendere saporita la terra con il sale della sapienza che vi è stata data. Perdonate coloro che vi fanno del male perché il perdono è la testimonianza più aderente all'amore che regna nei vostri cuori. Lo so che siete molto tribolati ma ricordatevi ancora una volta che l'amore vero si esprime sulla croce, portandola con fede e dignità. Io confido in voi perché siete i miei figli prediletti, e per questo cammino al vostro fianco, perché sentiate il mio sostegno e l'aiuto che viene dalla vostra mamma celeste.

Vi amo figli miei e vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
 

Luca 9,37-43

37 Il giorno seguente, quando furon discesi dal monte, una gran folla gli venne incontro. 38 A un tratto dalla folla un uomo si mise a gridare: «Maestro, ti prego di volgere lo sguardo a mio figlio, perché è l'unico che ho. 39 Ecco, uno spirito lo afferra e subito egli grida, lo scuote ed egli dà schiuma e solo a fatica se ne allontana lasciandolo sfinito. 40 Ho pregato i tuoi discepoli di scacciarlo, ma non ci sono riusciti». 41 Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa, fino a quando sarò con voi e vi sopporterò? Conducimi qui tuo figlio». 42 Mentre questi si avvicinava, il demonio lo gettò per terra agitandolo con convulsioni. Gesù minacciò lo spirito immondo, risanò il fanciullo e lo consegnò a suo padre. 43 E tutti furono stupiti per la grandezza di Dio.
 
 

 

martedì 13 aprile 2010

L'ipocrisia dei nostri cuori

Riporto uno stralcio di Massimo Introvigne, direttore del Cesnur (Centro Studi Nuove Religioni, 16 marzo 2010): «Larresto a Roma con gravi accuse di abusi sessuali anche su bambine di dieci anni del fondatore del movimento religioso R.E. Maya, Omar Danilo Speranza, personaggio controverso e che aveva avuto il suo momento di gloria come dirigente di una piccola ma attiva organizzazione musulmana romana, non è un caso isolato (). Anzitutto, in un momento in cui la stampa è piena di accuse, vere e false, nei confronti della Chiesa Cattolica per gli episodi di pedofilia, il caso R.E. Maya mette lopinione pubblica italiana di fronte a un dato noto agli specialisti ma forse non al grande pubblico: il rischio di abusi sessuali non è più forte nella Chiesa Cattolica che altrove. Al contrario, come dimostrano gli studi di Philip Jenkins, questi abusi nelle organizzazioni religiose diverse dalla Chiesa Cattolica sono da due a dieci volte più frequenti a seconda del tipo di organizzazioni. E cè anche una ragione sociologica per questo: per quanto i controlli nella Chiesa Cattolica non abbiano sempre funzionato, almeno dei sistemi di controllo esistono, mentre non è così per una miriade di gruppi e gruppuscoli che sfuggono facilmente a ogni sorveglianza». (rinocamilleri.com)

Parto da questo presupposto (ringrazio l'amico vandeano per questo) per parlare soprattutto, dell'ipocrisia dell'uomo di oggi. Esattamente come gli ebrei al tempo di Gesù, che scagliavano pietre mentre nel loro cuore erano peccatori incalliti, anche noi oggi scagliamo pietre (o meglio, sentenze!) contro gli altri, pur non avendone alcun diritto. Mi ha sorpreso soprattutto la poca difesa che molti cristiani hanno saputo ergere contro questo fenomeno anche perchè molti cristiani che si definiscono tali e quindi credenti, pensano che andare in Chiesa sia inutile, a volte anche deleterio perchè i preti sono anacronistici e non sanno vivere le esperienze del mondo di oggi. Il che tradotto significa che il prete considera peccato ciò che non lo è. Perfetto, direi: siamo giunti nell'epoca dell'auto-assoluzione! Ora siamo noi a stabilire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato... Ma quale prova di presunzione ed arroganza! Oggi, mi sono imbattuto, su Youtube, su di un canale contro il sionismo, ritenendo l'ebreo un essere diabolico, manovrato da satana! A parte che considero queste idee delle pazzie assolute che hanno portato ai noti e tristi eventi (orrori della nostra storia che si tenta di cancellare), con quale diritto noi ci ergiamo a giudicare un intero popolo? E lo stesso vale nei confronti della Chiesa Cattolica. Con quale diritto e soprattutto con quale potere, noi ci ergiamo ad emanare sentenze contro la Chiesa, minandone la credibilità?

Nel post del giorno, oggi abbiamo dato spazio ad un articolo di Antonio Socci, che ha ben delineato il quadro profetico su questa vicenda, ricostruendo le profezie dei tempi passati che, con tutta probabilità, si riferivano proprio a questi giorni. Io so che dietro a tutto questo c'è satana: so che il male è penetrato nella Chiesa, persino nei vertici perchè questo era l'unico modo per scuoterne le fondamenta. Ma satana, che si dimostra libero di agire in questo periodo, esattamente come profetizzato, sta agendo nella nostra vita e non ce ne accorgiamo. Per questo parlo di ipocrisia perchè guardiamo la pagliuzza nell'occhio altrui e non guardiamo l'enorme trave che c'è nel nostro occhio: una trave ben costruita e che si sta saldando a causa dell'ignoranza di molti, sull'esistenza stessa del maligno. Molti sono persino attratti da movimenti occulti, basti guardare il numero elevato di uomini che si rivolgono a maghi e cartomanti e persino all'oroscopo perchè io considero anche questo, uno strumento contro Dio, un abominio nei suoi confronti.

Dunque, prima di scagliare con forza inaudita, le nostre pietre contro la Chiesa e contro gli altri (come gli ebrei), guardiamo nell'orticello del nostro cuore e giudichiamo il nostro putridume e la nostra vergogna di uomini ipocriti che pongono il proprio piacere al centro dell'esistenza e che condannano chi fa lo stesso. Se si vuole essere cristiani e come tali, degni di questo nome, bisogna cominciare con il dare l'esempio con la nostra vita e non con le parole perchè le parole sono vuote: le labbra si muovono in un senso, ma il cuore si muove in un altro. E basta guardare, nel nostro stesso Paese, ai politici, all'odio xenofobo e razzista che si sta sviluppando negli italiani, fino a giungere agli scandali a sfondo sessuale che mostrano la bassezza e la deriva morale del Paese. Parliamo dello scandalo pedofilia nella Chiesa e non guardiamo alla pedofilia nel mondo! Non guardiamo a quei fenomeni vergognosi del turismo sessuale, dove si va in cerca di minorenni per scopi vergognosi e abominevoli. Non guardiamo alla diffusione della pornografia, una delle cause principali delle perversioni sessuali dell'uomo e che costa il sacrificio e la persecuzione di numerose ragazze/i (nonché bambine/i che vengono violentate/i da piccole/i per farle/i abituare a questo mondo vergognoso). Non guardiamo alla prostituzione di donne che vengono sfruttate, illuse e poi malmenate da uomini senza scrupoli (alcune vengono costrette ad abortire!). Questa è la nostra vergogna, una vergogna che tentiamo di nascondere nell'ombra, ma che invece grida dritto alle orecchie del Signore: peggio di Sodoma e Gomorra sarà la nostra sorte se non cambiamo direzione perchè quelle due città non avevano conosciuto la Luce di Gesù Cristo mentre noi, pur conoscendola, la tentiamo di spegnere con la nostra vergogna, per dare libero ai nostri piaceri egoistici.

Questa è la realtà ipocrita dei giorni nostri: mi scuso per i toni forti, ma a volte è necessario uno scossone per mostrare alle persone la loro iniquità, un pò come quando Gesù gridò nei confronti dei farisei perchè legavano pesanti fardelli, dimenticando il cuore della Legge di Dio. Leggete e riflettete...

sabato 10 aprile 2010

Piccola testimonianza sulla Divina Misericordia

Domani, come saprete, si celebra la Festa della Divina Misericordia. Una festa voluta da Gesù stesso e che il nostro amato Papa Giovanni Paolo II, ha istituzionalizzato ufficialmente, riconoscendo come vera la testimonianza di Suor Faustina Kowalska, canonizzata dallo stesso pontefice.

Quello che qui voglio dire, in aggiunta a ciò che è stato già detto, è solo una testimonianza mia personale. Fino ad un anno fa, io non conoscevo l'esistenza del culto della Divina Misericordia. In realtà, non conoscevo nemmeno il dipinto e né tantomeno la storia che si celava dietro. Poi, un giorno, ho virtualmente incontrato Mikhael e lui mi ha reso partecipe di questo evento misericordioso. Anche se un pò scettico all'inizio, sono rimasto colpito dalle sue parole e dal fatto che Gesù fosse venuto a portarci un simile messaggio di misericordia. Ed ero anche restio a credere alle promesse fatte da Gesù in merito alla recita della Coroncina.

Un giorno, decisi di iniziare a provare, pregando la Divina Misericordia. In quel periodo ero sottoposto ad una serie di tormenti spirituali e psicologici molto forti: le tentazioni che mi assillavano e la fede che vacillava pericolosamente. Cominciai a recitare la Coroncina, vedendo se erano vere le cose che avevo udito. E con mio grande stupore, mi accorsi che era davvero miracolosa questa Coroncina: infatti, dal giorno in cui la recitai, ho ricevuto il potere di resistere e respingere ogni tentazione, cosa che fino ad allora, riuscivo a stento a fare. Non solo, la mia fede raggiunse un nuovo "stadio" perchè cominciai a sentirla come parte di me, come qualcosa che sarebbe stata con me per tutta la vita. Fu in quel periodo che cominciai a vedere il mio futuro in maniera diversa e a desiderare di poter dare un aiuto concreto e visibile agli altri. Insomma, fu con la recita della Coroncina, che nacque l'Angel che tutti ora voi ora conoscete! Certo, ancora lontano da quella perfezione a cui siamo chiamati, ma più consapevole della forza di Gesù Cristo e più fiducioso nel Suo aiuto. Ringrazio perciò Mik di avermi trasmesso questa fede perchè è stata una delle fondamenta del mio cambiamento spirituale, senza la quale, non saprei nemmeno dove sarei potuto finire.

Vi dico queste cose a testimonianza della veridicità della Divina Misericordia la quale davvero presenta Gesù accanto a noi. Chi si avvicina ad essa, ne rimane affascinato e i frutti si vedono nel giro di pochissimo tempo.  Gesù disse di riconoscere il bene dai suoi frutti: beh, io vi posso dire che qui vi è molto più del bene! Qui si sperimenta la Misericordia di Gesù Cristo e il Suo Santo Spirito su di noi!

GRAZIE GESU' DI COTANTA MISERICORDIA E RICORDA CHE IO CONFIDO IN TE!!!!!

 

giovedì 8 aprile 2010

Messaggio Vergine Regina degli Ultimi Tempi

                 Messaggio del 06/04/2010




 

Cari figli vi amo tutti e vi benedico. Figli miei, presto vi sarà un cambiamento all'interno della Chiesa: molti scandali verranno allo scoperto e, a causa di ciò, il Santo Padre sarà perseguitato da molte Nazioni. Pregate per il Santo Padre, perché grazie alle vostre preghiere egli  si rialzerà  e porterà  la Chiesa e il popolo di Dio alla salvezza.Poi mi fu rivolta la parola del Signore:

Atti degli Apostoli 7-6-10

6Poi Dio parlò così: La discendenza di Abramo sarà pellegrina in terra straniera, tenuta in schiavitù e oppressione per quattrocento anni. 7Ma del popolo di cui saranno schiavi io farò giustizia, disse Dio: dopo potranno uscire e mi adoreranno in questo luogo. 8E gli diede l'alleanza della circoncisione. E così Abramo generò Isacco e lo circoncise l'ottavo giorno e Isacco generò Giacobbe e Giacobbe i dodici patriarchi. 9Ma i patriarchi, gelosi di Giuseppe, lo vendettero schiavo in Egitto. Dio però era con lui 10e lo liberò da tutte le sue afflizioni e gli diede grazia e saggezza davanti al faraone re d'Egitto, il quale lo nominò amministratore dell'Egitto e di tutta la sua casa. 




mercoledì 7 aprile 2010

Il fallimento della cultura della morte

 Oggi, la Vigna tratta l'argomento delicato dell'aborto, in seguito all'imminente utilizzo della nuova pillola abortiva RU486 in Puglia. Nel mio spazio, voglio dare voce ad un articolo che gentilmente mi è stato segnalato da un amico di Youtube (thevandeano) e che è stato pubblicato dal sito rinocamilleri.com:

L'Inspection général des affaires sociales (Igas, organismo dipendente dal Ministero della Salute francese) nel suo rapporto annuale (2 febbraio 2010) recita: «Il contesto francese rimane paradossale: la diffusione della contraccezione di massa non ha fatto diminuire il numero delle interruzioni volontarie di gravidanza». Da oltre vent'anni gli aborti in Francia non diminuiscono, rimanendo sui 200 mila l'anno. Scrive Nicoletta Tiliacos (Il Foglio del 6 febbraio): «Nonostante l'educazione sessuale sempre più precoce, nonostante un accesso alla contraccezione che più facile non si può, compresa la variante d'emergenza la pillola del giorno dopo è fornita alle ragazzine gratis e senza ricetta nelle farmacie e da poco si è aggiunta quella dei cinque giorni dopo (ElleOne, invenzione francese, ndr) nonostante uno dei tassi di diffusione della contraccezione medica (pillola e spirale) più alti del mondo, nonostante le martellanti campagne sul sesso sicuro () il 72% delle igv sono effettuate su donne sotto contraccezione». Ma, nonostante la «scoperta dell'acqua calda», i «rimedi proposti, come al solito, vanno nella direzione del rafforzamento ulteriore di politiche che finora si sono rivelate fallimentari. Così, alle ragazzine e ai ragazzini alle prese con i dilemmi amorosi e con quel mistero necessario che è il sesso, si indicano il distributore di preservativi e si consegna sui banchi di scuola la brochure sulla contraccezione d'emergenza». Un intero capitolo del rapporto è dedicato all'inesistente incidenza della pillola del giorno dopo -così diffusa e facile da ottenere- sulla diminuzione degli aborti. «Al contrario: nel confronto tra il 2002 e il 2006, il tasso di abortività tra le quindici-diciassettenni è passato da 8,9 a 11,5 per mille». La Ru486 (nata anch'essa in Francia) è in crescita costante, anche perchè «l'aborto chirurgico è poco attraente a livello finanziario per il personale sanitario». Già: «nata ufficialmente per offrire una maggiore scelta alle donne, la Ru486 si è rapidamente trasformata in opzione obbligata, perché è quella preferita dai medici».

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Bene, cosa mostra quest'articolo? Mostra l'inefficacia di una cultura che punta tutto sulla contraccezzione, dimenticando invece di pensare ad una vera e significativa campagna di educazione sessuale. Ciò che manca è proprio la visione giusta del sesso: i ragazzi, ispirati dal mondo della televisione e del web infettato (siti pornografici in primis), sono spinti a vedere il sesso in maniera leggera: essi pensano al sesso come un modo per fare amicizia, un modo per imporsi dinanzi agli amici o un modo per far parte di un gruppo, quasi come il fumare una sigaretta. Questo è ciò che riteniamo più grave: la mancanza di importanza che viene data al sesso. Il sesso è un dono dal quale scatta la scintilla della vita: un dono che unisce per sempre un uomo ed una donna. Non può essere usato questo dono solo per piacere personale o per moda: è immorale e profondamente sbagliato. Bisogna invitare, soprattutto le ragazze, a vedere la propria verginità come un valore e non come un peso o una condanna. La semplicità con cui l'aborto sta entrando nell'immaginario collettivo,  ci sconvolge non poco. C'è bisogno di creare consultori che non siano solo centri che acconsentono all'aborto (veri centri della morte, come dicono molti,): c'è bisogno di consultori che mostrino l'alternativa all'aborto e che puntino alla sacralità della vita. E' vero, non tutti sono cristiani, ma io penso che la sacralità della vita sia un valore fondamentale per qualsiasi uomo e non può venir meno per ragioni di opportunità. Tra l'altro oggi assistiamo ad aborti non solo spinti, dalla disperazione, ma anche e soprattutto aborti che derivano dall'egoismo di chi pensa alla carriera, ai soldi e alla vita facile: è questo che bisogna combattere ancora di più perchè non possiamo permettere che la vita venga considerata solo una cellula che si può asportare. Anche Gesù è stato una cellula all'interno del grembo di Maria: pensate che Lui non fosse già vivo e che si sia incarnato solo nascendo?
E poi certo, bisogna intervenire a favore delle famiglie povere ed io penso che i servizi sociali, piuttosto che portar via i bambini, dovrebbe fornire l'aiuto e il supporto necessario affinché i bambini vivano bene, ma all'interno della famiglia e non penso che questo sia così difficile: in realtà manca la volontà di farlo perchè questo mondo è terribilmente egoista al punto che non ci si aiuta più nemmeno tra familiari! 

In conclusione, quello che vogliamo fare è sensibilizzare ad una cultura della vita e non una cultura della morte. Perchè quella cellula, un giorno, potrà ringraziarti perchè gli hai donato la vita: e cosa c'è di più importante della vita?



 

martedì 6 aprile 2010

Un anno dopo

Un anno fa, una tragedia colpì il nostro Paese e in particolare la Regione abruzzese. Un terremoto di forte entità, ha distrutto la vita di centinaia di persone, lasciando dietro di sé una striscia di morte, desolazione, solitudine e soprattutto rabbia dovuta alla mancata prevenzione. Molti si sarebbero potuti salvare, forse sì o forse no: questo noi non lo sapremo mai, ma una cosa resta certa e cioè che l'uomo è sempre causa del suo stesso male.

In quest'anno abbiamo visto vere e proprie opere di sciacallaggio nei confronti di quelle vittime: non parlo solo di sciacalli comuni come i ladri o i ruba-galline. Mi riferisco anche all'opera di sciacallaggio politico, con le varie passerelle e le varie operazioni elettorali. Una vergogna sulla quale è meglio stendere un velo pietoso.

Pensiamo piuttosto a chi sta ancora male: voglio dedicare loro una preghiera perchè la tragedia li ha segnati per sempre tra chi ha perso la vita, a chi ha perso un proprio caro o la propria casa: "Padre, accogli le anime che quella notte ci hanno lasciati e da conforto a chi oggi vive ancora nel dolore del suo cuore, trafitto dalla spada della morte."

Voglio dedicare un pensiero anche ai volontari che hanno aiutato i terremotati e che hanno dimostrato che vi è ancora umanità e solidarietà nei nostri cuori: anche io mi unisco al coro dei grazie perchè è bellissimo ciò che è stato fatto. E' giusto che i ringraziamenti vadano a chi ha davvero aiutato sul campo quelle persone e non a chi, seduto dietro una scrivania, attendeva di essere ringraziato per un aiuto fasullo o attendeva di mettere le proprie mani su appalti e gare, sfregandosi le mani per le opportunità che il terremoto aveva creato. Per non parlare della campagna mediatica, abile nel sottolineare i successi e nascondere le delusioni e le ingiustizie...

Da allora, altre tragedia ci hanno colpito: terremoti, maremoti, uragani e guerre ci hanno colpito pesantemente. Ma noi ci siamo ancora e quindi abbiamo la possibilità di migliorarci, di aiutarci a vicenda e di confidare nel Nostro Signore Gesù Cristo che viene ignorato nella gioia e accusato nel dolore. Ricordiamoci che l'uomo è causa del suo stesso male e non Dio: "Quei diciotto sopra ai quali cadde la torre di Siloe e li uccise, credete che siano più colpevoli di tutti gli abitanti di Gerusalemme? No, vi dico,ma se non vi convertirete, perirete tutti allo stesso modo" (Lc, 13, 1-5)

lunedì 5 aprile 2010

Pasqua è solo l'inizio

E finalmente è giunta l'ora tanto attesa. Dopo un periodo di passione quaresimale, finalmente possiamo toccare con mano la gioia della Resurrezione del nostro Signore Gesù Cristo.

Oggi, dopo molto tempo, ho risentito il cuore ardere di gioia durante la celebrazione e specialmente al momento dell'Eucaristia. Davvero una gioia unica vedere il Maestro e Salvatore risorgere e attirare a sé tutti gli uomini. Perchè questa non è solo la Pasqua di Resurrezione del Signore, ma è anche la nostra Redenzione, se noi lo vogliamo.

Pasqua non vuol dire fine. Pasqua non vuol dire che abbiamo raggiunto la fine del nostro percorso liturgico. Pasqua non vuol dire fine della storia. Pasqua vuol dire inizio. Infatti, il tutto è nato quando Gesù non fu trovato più nel sepolcro. In quello stesso momento, si ebbe l'inizio di ogni cosa perchè Gesù, solo con la Risurrezione, ha dato il via a quell'era di salvezza che avrebbe accompagnato il mondo sino alla fine dei tempi. Non pensiamo che la Risurrezione di Gesù sia la fine del nostro percorso perchè essa è l'inizio del nostro percorso e della nostra strada verso il Regno dei Cieli. Non pensiamo infatti, che solo il Giorno di Pasqua sia giorno di festa perchè Gesù è risorto una volta per tutte e noi dobbiamo testimoniarlo, con la nostra vita, ogni singolo giorno perchè la Sua Luce si diffondi nel mondo. Gesù stesso ha voluto che la Sua Risurrezione fosse solo l'inizio: infatti, Egli dopo questi eventi, mandò i suoi apostoli nel mondo affinché testimoniassero la Buona Novella e portassero al mondo quella Luce che aveva perso e che anzi non aveva mai avuto. Ecco, oggi siamo chiamati a testimoniare noi l'Evento grandioso della Risurrezione e spetta a noi portare la Luce nel mondo che sembra ricoperto da tenebre.

E' tempo di scelte: come disse Gesù, non possiamo servire Dio e Mammona e dunque se vogliamo che questa Pasqua sia l'inizio della nostra Redenzione, allora prendiamo la nostra croce e seguiamo Gesù. Non dobbiamo essere fiacchi nella fede e né dare tutto per scontato: in questi giorni, abbiamo visto il dolore, la sofferenza e la Passione di Gesù che si è caricato delle nostre colpe fino alla morte. Gesù non ha dato l'amore verso di noi per scontato, ma l'ha dimostrato donando tutto sé stesso per noi. Con questo Egli ha dimostrato l'amore immenso di Dio per l'uomo. Noi dobbiamo imparare, passo dopo passo, a fare lo stesso: non diamo l'amore di Dio per scontato, non diamo il Suo perdono per scontato e non diamo l'amore verso i nostri fratelli per scontato così come Gesù non ha dato per scontato il Suo amore per noi e la Sua ubbidienza al Padre.

Infatti, non basta dire di credere per dimostrare questo amore: Gesù avrebbe potuto dirlo solo a parole e la Sua parola sarebbe stata vera. Ma nonostante questo, Lui ha preso la croce su di sé, ha accettato il dolore e la sofferenza, ha vinto la morte e l'ha fatto solo per noi. Per chi altro altrimenti? Gesù aveva già in sé la vita, perchè avrebbe dovuto affrontare un calvario simile? L'amore per noi l'ha spinto ed Egli non ha avuto né dubbi e né tentennamenti nel caricarsi della Croce pur di salvarci.

Tra qualche settimana, invocheremo, nel giorno di Pentecoste, lo Spirito Santo su di noi. Cominciamo così a prepararci per quel santo giorno (Domenica prossima ne abbiamo l'opportunità perchè è il Giorno della Divina Misericordia!) e rendiamoci degni di chiedere al Padre, lo Spirito Santo per testimoniare che Gesù Cristo è risorto e che per mezzo di Lui noi abbiamo la vita eterna! Esultate e rallegratevi perchè Cristo è risorto ... Alleluia Alleluia

sabato 3 aprile 2010

Ricordando Giovanni Paolo II

Ieri, 2 aprile, ricorre l'anniversario della scomparsa di un uomo che ha segnato la nostra storia: Giovanni Paolo II. Più che di scomparsa, mi piace vederlo come un ritorno alla Casa del Padre che Wojtyla ha seguito sino alla morte corporale. Mikhael ha già parlato di quest'uomo e lo ringrazio per questo. Io, dal mio piccolo spazio, voglio solo aggiungere poche righe per quello che Giovanni Paolo II ha significato per il mio cammino di conversione.

Santo Subito. Questo fu il grido di tutti i fedeli che, riuniti sotto la finestra del loro Papa, liberarono dopo aver appreso della sua scomparsa. Questo perchè Giovanni Paolo II fu un uomo che ha cambiato molte vite, incluse la mia.
La sua storia penso che la conoscano tutti: un ragazzo che ha vissuto le terribili atrocità del secondo conflitto mondiale, un uomo che ha visto i soprusi e le ingiustizie perpetrate da nazisti prima, e da comunisti poi. Un uomo che ha visto nei giovani il futuro del mondo e della Chiesa. Un uomo che ha lottato contro i poteri forti, l'ateismo dilagante e i problemi di questa realtà terrena. Un uomo che ha fatto della Croce di Cristo, il suo vincastro per non cadere. Un uomo salvato dalla mano della Vergine Maria per poter compiere a pieno ciò che Dio aveva previsto per lui.

Come suddetto, egli ha aiutato anche me, che vi scrivo. Posso dire che fu la sua scomparsa a darmi i primi segni dell'iniquità della mia esistenza. Fu lui a risvegliare in me i primi albori della luce di Cristo Gesù. Ricordo come se fosse ieri, la mia indifferenza e la mia stupidità. Quando era ancora in vita io l'ho maltrattato, a volte offeso andando sbandierando in giro che avrei voluto vederlo in pensione. Oggi io so perchè lui non poteva lasciare, ma allora i miei occhi erano ancora incapaci di vedere e il mio cuore troppo duro per ascoltare.

La sua morte però è stata come un colpo al cuore. Non so nemmeno io come, ma ho provato dolore, così dal nulla. E' come se morendo avesse compiuto un piccolo miracolo nei miei confronti. Anche se la strada della mia conversione vera era ancora lontana, in quei giorni mi riavvicinai (seppur per poco) a Dio. Ricordo che, dopo tantissimo tempo, quella notte pregai per lui.

Assistetti al suo funerale da casa e vidi quanta gente era presente. Quell'uomo era riuscito a riunire tutto il mondo intorno al suo feretro: arabi, mussulmani, ebrei, cristiani, americani. Tutto il mondo. Penso che Dio ci abbia dato davvero un uomo, un Pontefice, una guida unica.

Da allora porto con me una sua immagine, proprio perchè lui ha significato molto per la mia conversione e il mio ritorno a Gesù. Spero che da lassù continui a guidarci nelle vie del Signore e spero che molti altri vengano attirati a Dio proprio dalla sua storia.
E se non chiedo troppo, dedichiamo una preghiera a questo grande uomo.

venerdì 2 aprile 2010

Tutto è compiuto

Oggi, tutto si è compiuto. Gesù ha dato tutto sé stesso, ha donato tutto sé stesso, fino alla morte. Ha affrontato il percorso lungo il Calvario, cadendo per tre volte; è stato inchiodato sulla Croce ed è stato tenuto lì fino all'ultimo respiro, con il quale ha consegnato il Suo spirito al Padre.

Gesù ha avuto la forza di parlare sulla Croce e nessuna delle Sue parole è stata sprecata: si è rivolto all'uomo crocifisso insieme a lui, per aprirgli il Regno di Dio mostrando a tutti noi, di quale misericordia Egli è capace. Ha pensato alla mamma, affidandole il suo amato discepolo Giovanni, lasciando intravedere in quel gesto, la Volontà di fare in modo che Maria divenisse la madre di tutti noi. Ha chiesto da bere per compiere le Scritture. Ha gridato al Padre il senso di abbandono, mostrandoci la Sua umanità e mostrandoci che non dobbiamo spaventarci quando all'improvviso non vediamo più Dio a causa del dolore. Infine, ha consegnato il Suo spirito nelle mani del Padre come segno che da Lui era stato mandato e a Lui ora ritornava.

Fino all'ultimo Gesù ha pensato a noi, gridando al Padre di perdonare i suoi uccisori perchè non sapevano ciò che stavano facendo. Ma d'altronde, ogni goccia di sangue, Gesù l'ha versata per noi, perchè ci amava. L'uomo ha crocifisso quell'amore, quella salvezza perchè si sentiva già condannato: le parole di Gesù risuonavano nella loro testa e nella loro coscienza che veniva così improvvisamente destata. L'uomo si rese conto che egli era malvagio e che quindi era già condannato: perciò si spinsero ad uccidere Gesù perchè le Sue Parole li trafiggevano nell'animo, smascherando la loro iniquità. Ma in realtà, loro non erano condannati perchè Gesù portava la Salvezza e non la condanna. Ma questo loro non lo capirono perchè troppo duri di cuore e troppo attaccati al materialismo per poter immaginare di poter osservare quelle Parole cariche di amore.

Oggi, Don Mazzi, parlava del fatto che se Gesù oggi tornasse in Terra, subirebbe la stessa sorte. Certo, non sarebbe crocifisso, ma sarebbe lo stesso umiliato, deriso, insultato e forse imprigionato e ucciso. Perchè l'uomo ama troppo il peccato e odia chi risveglia le coscienze. Satana odia chi risveglia le coscienze assopite. Ecco perchè, compito nostro e di chi ha avuto il dono di conoscere questi fatti, deve divulgarli perchè le coscienze si destino e il peccato sia crocifisso.

Gesù ha accettato il Suo destino per amore: la domanda è, "Siamo noi in grado di sacrificare noi stessi per amore?" Papa Giovanni Paolo II lo fece: si aggrappò alla Croce e si appese ad essa. Lui è riuscito nel compito di destare le coscienze assopite, soprattutto le più giovani e chi vi parla ne è un esempio (Oggi è l'anniversario della sua scomparsa, ma noi ne parleremo meglio domani perchè sicuri che lui avrebbe voluto così e cioè che la sua morte non oscurasse quella del Cristo).

Chiudo con il ringraziamento profondo che sgorga dal mio cuore per Gesù, perchè grazie a Lui noi ora siamo partecipi di qualcosa di grandioso, inimmaginabile ed eterno: la vita!