giovedì 23 giugno 2011

Sessualità umana - XIX appuntamento

Torna l'appuntamento con il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia "Sessualità umana: verità e significato". La scorsa settimana abbiamo cominciato ad analizzare, nel particolare, le diverse fasi della vita del fanciullo; oggi ci troviamo ad analizzare l'età sicuramente più difficile, sia per il fanciullo e sia per i genitori, e cioè l'età della pubertà E' proprio in questo periodo che, sessualmente parlando, escono i primi pruriti, le prime curiosità e queste sensazioni devono essere incanalate nella giusta direzione, pena ritrovarsi dei figli in totale confusione. Infatti, oggi c'è un avversario duro da sconfiggere: l'educazione mediatica. Attraverso la televisione e Internet, i giovani fanciulli si ritrovano ad essere quotidianamente bombardati con riferimento espliciti sulla sessualità. Basti vedere che nessun telefilm, o quasi, evita di parlare di sesso: anzi, non solo si parla di sesso in maniera ossessiva, ma ne si parla in maniera scorretta, amorale, diseducativa e quasi animalesca. Ecco poi che ci ritroviamo una generazione con figli alle prese con gravidanze indesiderate (aggettivo bruttissimo se posto in riferimento ad un evento come la gravidanza che dovrebbe essere sempre un momento di gioia ed emozione), con disturbi della sessualità e a volta anche con tendenze perverse (statisticamente provato dall'aumento vertiginoso di violenze sessuali e di atti libidinosi in ambienti pubblici, come la scuola). Ecco perché ciò che ci accingiamo a leggere è molto importante per tutti coloro che si trovano nella posizione di dover educare un fanciullo ormai in età puberale, perché solo mettendo in pratica questi preziosi suggerimenti si può tentare di evitare uno sviluppo sessuale, ma anche caratteriale e comportamentale, errato:  

VI

 I PASSI NELLA CONOSCENZA  

2. La pubertà
 87. La pubertà, che costituisce la fase iniziale dell'adolescenza, è un momento in cui i genitori sono chiamati a essere particolarmente attenti all'educazione cristiana dei figli: è il momento della scoperta di se stessi « e del proprio universo interiore, momento di progetti generosi, momento in cui zampillano il sentimento dell'amore, gli impulsi biologici della sessualità e il desiderio di stare insieme, momento di una gioia particolarmente intensa, connessa con la scoperta inebriante della vita. Spesso, però, è anche l'età degli interrogativi più profondi, delle ricerche ansiose e perfino frustranti, di una certa diffidenza verso gli altri con dannosi ripiegamenti su se stessi, l'età talvolta delle prime sconfitte e delle prime amarezze ».14

88. I genitori devono essere particolarmente attenti all'evoluzione dei propri figli e alle loro trasformazioni fisiche e psichiche, decisive nella maturazione della personalità. Pur senza rivelare ansia, paura e ossessiva preoccupazione, tuttavia non consentiranno che la codardia e la comodità blocchino il loro intervento. Logicamente è un momento importante nell'educazione al valore della castità, il che si tradurrà anche nel modo d'informare sulla sessualità. In questa fase, la domanda educativa riguarda anche l'aspetto della genitalità e ne richiede perciò la presentazione, sia sul piano dei valori sia su quello della realtà globalmente intesa; ciò implica, inoltre, la comprensione del contesto relativo alla procreazione, al matrimonio e alla famiglia, contesto che deve essere tenuto presente in un'autentica opera di educazione sessuale.15

89. I genitori, prendendo spunto dalle trasformazioni che le figlie e i figli sperimentano nel proprio corpo, sono allora tenuti a dare spiegazioni più dettagliate sulla sessualità, ogni qualvolta che — vigente un rapporto di fiducia e di amicizia — le ragazze si confidino con la propria madre e i ragazzi con il proprio padre. Tale rapporto di fiducia e di amicizia va instaurato già nei primi anni di vita.

90. Compito importante dei genitori è accompagnare l'evoluzione fisiologica delle figlie aiutandole ad accogliere con gioia lo sviluppo della femminilità nel senso corporeo, psicologico e spirituale.16 Normalmente si potrà parlare, perciò, anche dei cicli di fertilità e del loro significato; non sarà però ancora necessario, a meno che non venga esplicitamente richiesto, dare spiegazioni in dettaglio circa l'unione sessuale.

91. E molto importante che anche gli adolescenti di sesso maschile siano aiutati a comprendere le tappe dello sviluppo fisico e fisiologico degli organi genitali, prima che debbano attingere queste notizie dai compagni di gioco o da persone non bene ispirate. La presentazione dei fatti fisiologici della pubertà maschile va fatta in una luce di serenità, di positività e di riserbo, nel contesto della prospettiva matrimonio-famiglia-paternità. L'istruzione sia delle adolescenti che degli adolescenti dovrà pertanto comprendere anche una circostanziata e sufficiente informazione sulle caratteristiche somatiche e psicologiche dell'altro sesso, verso il quale si dirige maggiormente la curiosità.

In questo ambito, può essere di aiuto ai genitori il supporto informativo del medico coscienzioso e così pure dello psicologo, senza disgiungere tali informazioni dal riferimento alla fede e all'opera educativa del sacerdote.

92. Attraverso un dialogo fiducioso e aperto, i genitori potranno non solo guidare le figlie ad affrontare ogni perplessità emotiva, ma anche sostenere il valore della castità cristiana nella considerazione dell'altro sesso. L'istruzione sia delle ragazze che dei ragazzi deve mirare ad evidenziare la bellezza della maternità e la meravigliosa realtà della procreazione, come pure il profondo significato della verginità. In questo modo, verranno aiutati ad opporsi alla mentalità edonista oggi largamente presente e, in particolare, a prevenire, in un periodo così decisivo, quella « mentalità contraccettiva » disgraziatamente molto diffusa e con la quale le figlie dovranno fronteggiarsi più tardi, nel matrimonio.

93. Durante la pubertà, lo sviluppo psichico ed emotivo del ragazzo può renderlo vulnerabile alle fantasie erotiche e porgli la tentazione di fare esperienze sessuali. I genitori dovranno essere vicini ai figli, correggendo la tendenza a utilizzare la sessualità in modo edonista e materialistico. Essi, perciò, richiameranno loro il dono di Dio, ricevuto per cooperare con Lui a « realizzare lungo la storia la benedizione originaria del Creatore, trasmettendo nella generazione l'immagine divina da uomo a uomo »; e li rafforzeranno così nella consapevolezza che la « fecondità è il frutto e il segno dell'amore coniugale, la testimonianza viva della piena donazione reciproca degli sposi ».17 In questo modo i figli impareranno anche il rispetto dovuto alla donna. L'opera di informazione e di istruzione dei genitori è necessaria, infatti, non perché altrimenti i figli non potrebbero conoscere le realtà sessuali, ma perché le conoscano nella giusta luce.

94. In maniera positiva e prudente i genitori realizzeranno quanto chiesero i Padri del Concilio Vaticano II: « I giovani devono essere adeguatamente e tempestivamente istruiti, soprattutto in seno alla propria famiglia, sulla dignità dell'amore coniugale, sulla sua funzione, sulle sue espressioni; così che, formati nella stima della castità, possano ad età conveniente passare da un onesto fidanzamento alle nozze ».18

Questa informazione positiva sulla sessualità sarà sempre inserita in un progetto formativo, tale da creare quel contesto cristiano in cui devono essere date tutte le informazioni sulla vita e sull'attività sessuale, sull'anatomia e sull'igiene. Perciò le dimensioni spirituali e morali dovranno essere sempre prevalenti ed avere due finalità speciali: la presentazione dei comandamenti di Dio come cammino di vita e la formazione di una retta coscienza.

Gesù, al giovane che lo interroga su ciò che deve fare per ottenere la vita eterna risponde: « Se tu vuoi entrare nella vita, osserva i Comandamenti » (Mt 19,17); e dopo aver elencato quelli che riguardano l'amore per il prossimo, li riassume nella formulazione positiva: « Ama il prossimo tuo come te stesso » (Mt 19,19). Presentare i comandamenti come dono di Dio (scritti dal dito di Dio, cf Es 31,18) ed espressione dell'Alleanza con Lui, confermati da Gesù con il Suo stesso esempio, è molto importante perché l'adolescente non li disgiunga dal loro rapporto con una vita interiormente ricca e liberata dagli egoismi.19

95. La formazione della coscienza richiede, come punto di partenza, che si venga illuminati sul progetto di amore che Dio ha per ogni singola persona, sul valore positivo e liberante della legge morale e sulla consapevolezza tanto della fragilità indotta dal peccato quanto anche dei mezzi della grazia che corroborano l'uomo nel suo cammino verso il bene e la salvezza.

« Presente nell'intimo della persona, la coscienza morale » — che è il « nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo » come afferma il Concilio Vaticano II20 — « le ingiunge, al momento opportuno, di compiere il bene e di evitare il male. Essa giudica anche le scelte concrete, approvando quelle che sono buone, denunciando quelle cattive. Attesta l'autorità della verità in riferimento al Bene supremo, di cui la persona umana avverte l'attrattiva ed accoglie i comandi ».21

Infatti « la coscienza morale è un giudizio della ragione mediante il quale la persona umana riconosce la qualità morale di un atto concreto che sta per porre, sta compiendo o ha compiuto ».22 Pertanto la formazione della coscienza richiede l'illuminazione circa la verità e il piano di Dio e non va confusa con un vago sentimento soggettivo o con l'opinione personale.

96. Nel rispondere alle domande dei figli, i genitori dovranno offrire argomenti ben ragionati sul grande valore della castità e mostrare la debolezza intellettuale e umana delle teorie che ispirano condotte permissive ed edonistiche; risponderanno con chiarezza, senza dare eccessiva importanza alle problematiche patologiche sessuali né alla falsa impressione che la sessualità sia una realtà vergognosa o sporca, dal momento che è un grande dono di Dio, il quale ha posto nel corpo umano la capacità di generare, partecipandoci così il suo potere creatore. Anzi, sia nella Scrittura (cf Ct 1-8; Os 2; Ger 3,1-3; Ez 23, ecc.) che nella tradizione mistica cristiana23 si è sempre guardato l'amore coniugale come un simbolo e un'immagine dell'amore di Dio per gli uomini.

97. Poiché durante la pubertà un ragazzo o una ragazza sono particolarmente vulnerabili ad influenze emotive, i genitori hanno il compito, attraverso il dialogo e il loro stile di vita, di aiutare i figli a resistere agli influssi negativi che arrivano dall'esterno e potrebbero portarli a sottovalutare la formazione cristiana sull'amore e sulla castità. A volte, particolarmente nelle società travolte dalle spinte consumistiche, i genitori dovranno — senza farlo troppo notare — aver cura dei rapporti dei loro figli con ragazzi dell'altro sesso. Anche se accettate socialmente, ci sono abitudini nel parlare e nel costume che sono moralmente scorrette e rappresentano un modo di banalizzare la sessualità, riducendola a un oggetto di consumo. I genitori devono allora insegnare ai loro figli il valore della modestia cristiana, della sobrietà nel vestire, della necessaria autonomia verso le mode, caratteristica di un uomo o di una donna con personalità matura.24

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