venerdì 3 giugno 2011

Imparando con le Lettere Apostoliche - Quarantaduesimo appuntamento

 Torna l'appuntamento settimanale con "Imparando con le Lettere Apostoliche". Il cammino di oggi ci mostra la preoccupazione di San Paolo per i falsi apostoli che cercano di traviare i Corinzi dalla Verità:
Undicesima parte della Seconda Lettera ai Corinzi  

1Oh se poteste sopportare un po' di follia da parte mia! Ma, certo, voi mi sopportate. 2Io provo infatti per voi una specie di gelosia divina, avendovi promessi a un unico sposo, per presentarvi quale vergine casta a Cristo. 3Temo però che, come il serpente nella sua malizia sedusse Eva, così i vostri pensieri vengano in qualche modo traviati dalla loro semplicità e purezza nei riguardi di Cristo. 4Se infatti il primo venuto vi predica un Gesù diverso da quello che vi abbiamo predicato noi o se si tratta di ricevere uno spirito diverso da quello che avete ricevuto o un altro vangelo che non avete ancora sentito, voi siete ben disposti ad accettarlo. 5Ora io ritengo di non essere in nulla inferiore a questi "superapostoli"! 6E se anche sono un profano nell'arte del parlare, non lo sono però nella dottrina, come vi abbiamo dimostrato in tutto e per tutto davanti a tutti.

7O forse ho commesso una colpa abbassando me stesso per esaltare voi, quando vi ho annunziato gratuitamente il vangelo di Dio? 8Ho spogliato altre Chiese accettando da loro il necessario per vivere, allo scopo di servire voi. 9E trovandomi presso di voi e pur essendo nel bisogno, non sono stato d'aggravio a nessuno, perché alle mie necessità hanno provveduto i fratelli giunti dalla Macedonia. In ogni circostanza ho fatto il possibile per non esservi di aggravio e così farò in avvenire. 10Com'è vero che c'è la verità di Cristo in me, nessuno mi toglierà questo vanto in terra di Acaia!

11Questo perché? Forse perché non vi amo? Lo sa Dio! 12Lo faccio invece, e lo farò ancora, per troncare ogni pretesto a quelli che cercano un pretesto per apparire come noi in quello di cui si vantano. 13Questi tali sono falsi apostoli, operai fraudolenti, che si mascherano da apostoli di Cristo. 14Ciò non fa meraviglia, perché anche satana si maschera da angelo di luce. 15Non è perciò gran cosa se anche i suoi ministri si mascherano da ministri di giustizia; ma la loro fine sarà secondo le loro opere.

16Lo dico di nuovo: nessuno mi consideri come un pazzo, o se no ritenetemi pure come un pazzo, perché possa anch'io vantarmi un poco. 17Quello che dico, però, non lo dico secondo il Signore, ma come da stolto, nella fiducia che ho di potermi vantare. 18Dal momento che molti si vantano da un punto di vista umano, mi vanterò anch'io. 19Infatti voi, che pur siete saggi, sopportate facilmente gli stolti. 20In realtà sopportate chi vi riduce in servitù, chi vi divora, chi vi sfrutta, chi è arrogante, chi vi colpisce in faccia. 21Lo dico con vergogna; come siamo stati deboli!

Però in quello in cui qualcuno osa vantarsi, lo dico da stolto, oso vantarmi anch'io. 22Sono Ebrei? Anch'io! Sono Israeliti? Anch'io! Sono stirpe di Abramo? Anch'io! 23Sono ministri di Cristo? Sto per dire una pazzia, io lo sono più di loro: molto di più nelle fatiche, molto di più nelle prigionie, infinitamente di più nelle percosse, spesso in pericolo di morte. 24Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; 25tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. 26Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; 27fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità. 28E oltre a tutto questo, il mio assillo quotidiano, la preoccupazione per tutte le Chiese. 29Chi è debole, che anch'io non lo sia? Chi riceve scandalo, che io non ne frema?

30Se è necessario vantarsi, mi vanterò di quanto si riferisce alla mia debolezza. 31Dio e Padre del Signore Gesù, lui che è benedetto nei secoli, sa che non mentisco. 32A Damasco, il governatore del re Areta montava la guardia alla città dei Damasceni per catturarmi, 33ma da una finestra fui calato per il muro in una cesta e così sfuggii dalle sue mani.


COMMENTO

Dopo un pò di tempo di assenza di quest'appuntamento dovuto a diversi ostacoli, oggi torniamo a leggere le parole dell'apostolo Paolo. Ci eravamo lasciati l'ultima volta con San Paolo che cominciava a mettere in guardia dai falsi apostoli e da coloro che non erano raccomandati da Dio, ma che si erano auto-raccomandati. Oggi San Paolo continua sulla falsa riga di quelle parole perchè teme che falsi apostoli possano seminare discordia e allontanare dalla Verità che gli apostoli veri di Cristo stanno annunciando di regione in regione. Egli è consapevole che la fede dei Corinzi è ancora giovane e quindi debole e facilmente manipolabile; per questo ci tiene a farli ravvedere su chi ospitano e ricevono affinché non si lascino traviare dalle falsità mascherate da verità.

San Paolo ci dice anche qualcosa di importante: i demoni possono presentarsi anche sotto la veste di ministri di giustizia. Questo ci deve far riflettere molto perchè di falsi profeti ne sono sorti in numero alto e questi sono proprio quei demoni vestiti di luce che sono riusciti nell'intento di portare la divisione in mezzo al popolo cristiano. Siamo stati invitati costantemente da Gesù e dagli apostoli (solo San Paolo, ma anche ad esempio l'apostolo Giacomo che invita a discernere gli spiriti) a porre attenzione ai falsi profeti, ma purtroppo nella storia molti si sono lasciati traviare e hanno abbracciato le verità più diverse che sono solo una manipolazione della Verità assoluta rappresentata dal Vangelo di Gesù Cristo. Il nostro Signore ha costruito la Chiesa affinché potesse essere un baluardo di difesa della Verità perchè era consapevole che satana e i suoi servitori avrebbero fatto di tutto per manipolare il messaggio evangelico. Ringraziamolo perchè attraverso la Chiesa Cattolica siamo riusciti a mantenere integro e saldo il Vangelo di Cristo, lontano da ogni manipolazione o interpretazione personale. Infatti, la divisione è nata dall'interpretazione: alcuni uomini hanno pensato di esser saggi abbastanza da poter interpretare la Parola di Dio, disattendendo persino gli insegnamenti apostolici. Il Catechismo della Chiesa Cattolica, invece, ci aiuta nella comprensione e ci mostra gli insegnamenti apostolici.

San Paolo era dunque preoccupato: e lo era così tanto da porsi nel "vanto" di dover mostrare le persecuzioni subite a causa del suo lavoro di evangelizzazione e di servizio a Cristo. Leggiamo i tormenti subiti da San Paolo:   Cinque volte dai Giudei ho ricevuto i trentanove colpi; 25tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balìa delle onde. 26Viaggi innumerevoli, pericoli di fiumi, pericoli di briganti, pericoli dai miei connazionali, pericoli dai pagani, pericoli nella città, pericoli nel deserto, pericoli sul mare, pericoli da parte di falsi fratelli; 27fatica e travaglio, veglie senza numero, fame e sete, frequenti digiuni, freddo e nudità.
Sono travagli indicibili che le parole non possono esprimere compiutamente: i falsi apostoli hanno forse patito tutti questi dolori? No, perchè chi è servitore di satana non accetta il dolore e la persecuzione nel nome di Cristo, ma solo colui che cammina per il Signore ha la capacità di accettare il dolore e la sofferenza causate dal seguire Gesù. Dunque stiamo attenti e vigili perchè ancora oggi camminano in mezzo a noi numerosi falsi apostoli che cercano di convincerci del fatto che la Parola di Dio si debba adattare ai tempi: scacciamo chiunque ci invita a seguire questo tipo di ragionamento perchè non è Dio che si deve adattare a noi, ma siamo noi che dobbiamo seguire e, se del caso, adattarci a Lui perchè la Verità non ha tempo e non ha contesto.  

 

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