giovedì 17 marzo 2011

Sessualità umana - VII appuntamento

Torna l'appuntamento con il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia "Sessualità umana: verità e significato".  Tema odierno è quello dell'educazione dei figli alla castità. E' un tema molto delicato ed è anche un terreno molto arduo perchè l'imbarazzo che il tema della sessualità comporta, può portare i genitori a scoraggiarsi dall'insegnare ai loro figli che cosa sia la sessualità. Il punto è che questo lassismo genitoriale porta i figli a scoprire la sessualità in maniera profondamente sbagliata: oggi suppliscono ai genitori, ad esempio, la televisione ed ogni genere di mass media oppure la scuola dove i compagni condividono insieme la scoperta della sessualità. Ma questi metodi alternativi sono sbagliati perchè mostrano la sessualità dal lato sbagliato: si presenta la sessualità come un fattore naturale di ricerca del piacere mentre viene taciuta la reale portata e soprattutto viene taciuto il disegno di Dio sulla sessualità. Per questo, i genitori sono chiamati da Dio a trasmettere i valori ed ad insegnare i precetti così come Dio lo chiese ai genitori d'Israele al temo della fuga dall'Egitto: in quell'occasione particolare, Dio parlò al popolo tramite Mosè, affinché i genitori trasmettessero ai figli, di generazione in generazione, i precetti e le testimonianze di quanto Dio aveva fatto per il popolo d'Israele. 
Oggi più che mai, i genitori sono chiamati ad un ruolo veramente importante e allo stesso tempo arduo: ma non bisogna lasciare che l'imbarazzo causi un ostacolo tale da impedire la giusta crescita sessuale del figlio pena la sua totale perdita di orientamento. Il mondo giovanile finisce così per seguire l'istinto, senza sapere nulla su quell'istinto e senza sapere nulla sul perchè della castità: non è un caso che nascano nell'età adolescenziale, le più grandi e diffuse perversioni che poi incidono sulla vita dell'individuo: in quest'età, così delicata, si assorbe l'aspetto distorto della sessualità e questo penetra nel cuore al punto da creare una fortezza difficilmente valicabile. Per esempio, abbiamo udito testimonianze di stupratori che hanno confermato tutto questo, affermando esplicitamente che la pornografia li aveva consumati fino all'estremo. 
Ecco perchè le parole del documento in questione assumono una notevole rilevanza in un momento storico caratterizzato dall'aumento delle fonti distorte della sessualità ed è sempre per questo motivo che va rinnovato l'impegno dei genitori ad un educazione dei figli ai corretti valori della sessualità, spegnendo i focolai e le fonti della concupiscenza come la pornografia, troppo spesso tollerata e giustificata: 
II

AMORE VERO E CASTITÀ 
L'educazione alla castità

22. L'educazione dei figli alla castità mira a raggiungere tre obiettivi: a) conservare nella famiglia un clima positivo di amore, di virtù e di rispetto dei doni di Dio, in particolare del dono della vita;9 b) aiutare gradatamente i figli a comprendere il valore della sessualità e della castità sostenendo con l'illuminazione, l'esempio e la preghiera la loro crescita; c) aiutarli a comprendere e a scoprire la propria vocazione al matrimonio o alla verginità consacrata per il Regno dei cieli in armonia e nel rispetto delle loro attitudini, inclinazioni e doni dello Spirito.
23. Questo compito può essere coadiuvato da altri educatori, ma non può essere sostituito se non per gravi ragioni di incapacità fisica o morale. Su questo punto il Magistero della Chiesa si è chiaramente espresso,10 in relazione a tutto il processo educativo dei figli: « Questa loro funzione educativa (dei genitori) è tanto importante che, se manca, può a stento essere supplita. Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia quell'atmosfera vivificata dall'amore e dalla pietà verso Dio e verso gli uomini, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La famiglia è dunque la prima scuola delle virtù sociali, di cui appunto han bisogno tutte le società ».11 L'educazione infatti spetta ai genitori in quanto l'opera educatrice è continuazione della generazione ed è elargizione della loro umanità12 per la quale si sono impegnati solennemente nel momento stesso della celebrazione del loro matrimonio. « I genitori sono i primi e principali educatori dei propri figli ed hanno anche in questo campo una fondamentale competenza: sono educatori perché genitori.
Essi condividono la loro missione educativa con altre persone e istituzioni, come la Chiesa e lo Stato; ciò tuttavia deve sempre avvenire nella corretta applicazione del principio di sussidiarietà. Questo implica la legittimità ed anzi la doverosità di un aiuto offerto ai genitori, ma trova nel loro diritto prevalente e nelle loro effettive possibilità il suo intrinseco e invalicabile limite. Il principio di sussidiarietà si pone, pertanto, al servizio dell'amore dei genitori, venendo incontro al bene del nucleo familiare. I genitori, infatti, non sono in grado di soddisfare da soli ad ogni esigenza dell'intero processo educativo, specialmente per quanto concerne l'istruzione e l'ampio settore della socializzazione. La sussidiarietà completa così l'amore paterno e materno, confermandone il carattere fondamentale, perché ogni altro partecipante al processo educativo non può che operare a nome dei genitori, con il loro consenso e, in una certa misura, persino su loro incarico ».13
24. In particolare, la proposta educativa in tema di sessualità e di amore vero, aperto al dono di sé, deve confrontarsi oggi con una cultura che è orientata al positivismo, come ricorda il Santo Padre nella Lettera alle famiglie: « Lo sviluppo della civiltà contemporanea è legato ad un progresso scientifico-tecnologico che si attua in modo spesso unilaterale, presentando di conseguenza caratteristiche puramente positivistiche. Il positivismo, come si sa, ha come suoi frutti l'agnosticismo in campo teorico e l'utilitarismo in campo pratico ed etico... L'utilitarismo è una civiltà del prodotto e del godimento, una civiltà delle "cose" e non delle "persone"; una civiltà in cui le persone si usano come si usano le cose... Per convincersene, basta esaminare — precisa ancora il Santo Padre — certi programmi di educazione sessuale, introdotti nelle scuole, spesso nonostante il parere contrario e le stesse proteste di molti genitori ».14
In tale contesto è necessario che i genitori, rifacendosi all'insegnamento della Chiesa, e con il suo sostegno, rivendichino a sé il proprio compito e, associandosi ove risulti necessario o conveniente, svolgano un'azione educatrice improntata ai veri valori della persona e dell'amore cristiano prendendo una chiara posizione che superi l'utilitarismo etico. Affinché l'educazione corrisponda alle oggettive esigenze del vero amore, i genitori devono esercitarla nella loro autonoma responsabilità.
25. Anche in relazione alla preparazione al matrimonio l'insegnamento della Chiesa ricorda che la famiglia deve rimanere la protagonista principale in tale opera educativa.15
Certamente « i mutamenti sopravvenuti in seno a quasi tutte le società moderne esigono che non solo la famiglia, ma anche la società e la Chiesa siano impegnate nello sforzo di preparare adeguatamente i giovani alle responsabilità del loro domani ».16 Proprio per questo, allora, acquista ancor più rilievo il compito educativo della famiglia fin dai primi anni: « La preparazione remota ha inizio fin dall'infanzia, in quella saggia pedagogia familiare, orientata a condurre i fanciulli a scoprire se stessi come esseri dotati di una ricca e complessa psicologia e di una personalità particolare con le proprie forze e debolezze ».17

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