giovedì 3 marzo 2011

Sessualità umana - V appuntamento

Torna l'appuntamento con il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia "Sessualità umana: verità e significato". Nell'appuntamento odierno ci soffermiamo sulla castità la quale rappresenta una delle virtù più grandi dell'essere umano. Vediamo che la castità non è qualcosa che riguarda solamente gli uomini fuori dal matrimonio, ma in un certo senso anche coloro che vivono in costanza di matrimonio. Non è un caso che ho ricevuto messaggi di dubbi e richieste di aiuto anche da persone sposate che non sapevano se praticare l'autoerotismo in costanza di matrimonio fosse giusto o sbagliato. Ebbene, anche durante il matrimonio bisogna acquisire il dominio di sé per strozzare ogni sorta di egoismo che potrebbe sicuramente influire in maniera negativa sul rapporto coniugale. Infatti, ci sono numerose testimonianze di matrimoni finiti male a causa di deviazioni sessuali come la porno-dipendenza: molti uomini hanno sofferto perchè questa dipendenza li portava in un mondo inesistente, virtuale, che non coincideva con la realtà: il risultato era che respingevano l'amore coniugale perchè non in grado di soddisfare. In questo si può vedere come la mancanza di dominio di sé e la conseguente caduta nelle tentazioni sessuali più distorte può portare a chiudersi nel proprio io, nella propria sfera egoistica, nel proprio mondo, allontanando il vero aspetto dell'amore come donazione vicendevole. La pornografia ha l'effetto devastante di eliminare la componente della donazione per dar risalto all'aspetto sessuale più carnale, più macchinoso e più animalesco. Chi si lascia ammaliare da questo mondo di perversione, non riesce più a guardare le persone come prima, ma comincia a guardarle come oggetti sessuali e nel matrimonio, questo comporta un allontanamento dalla propria consorte in quanto non attira più sessualmente e in quanto non si pensa più all'amore, ma al puro piacere personale. 
Quanto questo documento ci sta dicendo è molto importante e come leggeremo appresso, bisogna confidare in Cristo per poter raggiungere quella posizione di dominio che può soltanto beneficare l'anima e soprattutto la mente della persona: una mente libera da pensieri impuri è sicuramente una mente più forte, meno concentrata su sé stessa e più aperta nel considerare le altre persone, non come oggetti, ma come esseri umani, come creature di Dio. Purtroppo, ci sono situazioni difficili dove raggiungere la castità sembra un miraggio: situazioni, ad esempio, di coloro che escono o che vogliono uscire dalla porno-dipendenza oppure situazioni in cui si vuole intraprendere ex novo il cammino di castità oppure situazioni familiari o affettive che hanno influito o facilitato la caduta in uno stato profondo di perversione. In queste situazioni delicate, bisogna avere ancora più forza: c'è bisogno di rivolgersi al sacerdote, di chiedere consigli, di frequentare più spesso la Chiesa e le celebrazioni eucaristiche, di leggere e meditare la Sacra Bibbia, di pregare con tutta l'anima e di affidarsi totalmente a Colui che ci ha già liberati dalla schiavitù del peccato e cioè Gesù Cristo. Bisogna seguire il giusto cammino per non lasciare che la carne prevalga sullo Spirito conducendoci alla morte come ci ha preannunciato San Paolo. Per ulteriori approfondimenti, vi invito in Riflettiamo insieme dove potrete leggere la meditazione di San Francesco di Sales sulla necessità della castità:
II

AMORE VERO E CASTITÀ

16. Sia l'amore verginale sia quello coniugale, che sono, come diremo più avanti, le due forme in cui si realizza la vocazione della persona all'amore, richiedono per il loro sviluppo l'impegno a vivere la castità, per ciascuno conformemente al proprio stato. La sessualità — come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica — « diventa personale e veramente umana allorché è integrata nella relazione da persona a persona, nel dono reciproco, totale e illimitato nel tempo, dell'uomo e della donna ».1 E ovvio che la crescita nell'amore, in quanto implica il dono sincero di sé, è aiutata da quella disciplina dei sentimenti, delle passioni e degli affetti che ci fa accedere all'autodominio. Nessuno può dare quello che non possiede: se la persona non è padrona di sé — ad opera delle virtù e, concretamente, della castità — manca di quell'autopossesso che la rende capace di donarsi. La castità è l'energia spirituale che libera l'amore dall'egoismo e dall'aggressività. Nella stessa misura in cui nell'uomo si indebolisce la castità, il suo amore diventa progressivamente egoistico, cioè soddisfazione di un desiderio di piacere e non più dono di sé.

La castità come dono di sé

17. La castità è l'affermazione gioiosa di chi sa vivere il dono di sé, libero da ogni schiavitù egoistica. Ciò suppone che la persona abbia imparato ad accorgersi degli altri, a rapportarsi a loro rispettando la loro dignità nella diversità. La persona casta non è centrata in se stessa, né in rapporti egoistici con le altre persone. La castità rende armonica la personalità, la fa maturare e la riempie di pace interiore. Questa purezza di mente e di corpo aiuta a sviluppare il vero rispetto di se stessi e al contempo rende capaci di rispettare gli altri, perché fa vedere in essi persone da venerare in quanto create a immagine di Dio e per la grazia figli di Dio, ricreate da Cristo che « vi ha chiamato dalle tenebre alla sua luce ammirabile » (1 Pt 2,9).

Il dominio di sé

18. « La castità richiede l'acquisizione del dominio di sé, che è pedagogia per la libertà umana. L'alternativa è evidente: o l'uomo comanda alle sue passioni e consegue la pace, oppure si lascia asservire da esse e diventa infelice ».2 Ogni persona sa, anche per esperienza, che la castità richiede di rifiutare certi pensieri, parole e azioni peccaminosi, come San Paolo si è ben curato di chiarire e ricordare (cf Rm 1,18; 6,12-14; 1 Cor 6,9-11; 2 Cor 7,1; Gal 5,16-23; Ef 4,17-24; 5,3-13; Col 3,5-8; 1 Ts 4,1-18; 1 Tm 1,8-11; 4,12). Per questo si richiede una capacità e un'attitudine al dominio di sé che sono segno di libertà interiore, di responsabilità verso se stessi e gli altri e, nello stesso tempo, testimoniano una coscienza di fede; questo dominio di sé comporta sia di evitare le occasioni di provocazione e di incentivo al peccato sia di saper superare gli impulsi istintivi della propria natura.

19. Quando la famiglia svolge un'opera di valido sostegno educativo e incoraggia l'esercizio di tutte le virtù, l'educazione alla castità risulta facilitata e priva di conflitti interiori, anche se in certi momenti i giovani possono avvertire situazioni di particolare delicatezza.

Per alcuni, che si trovano in ambienti dove si offende e si scredita la castità, vivere in modo casto può esigere una lotta dura, talora eroica. Ad ogni modo, con la grazia di Cristo, che sgorga dal suo amore sponsale per la Chiesa, tutti possono vivere castamente anche se si trovano in circostanze poco favorevoli.

Il fatto stesso che tutti siano chiamati alla santità, come ricorda il Concilio Vaticano II, rende più facile da capire che, tanto nel celibato quanto nel matrimonio, possono esserci — anzi, di fatto capitano a tutti, in un modo o nell'altro, per periodi di più breve o di più lunga durata —, delle situazioni in cui siano indispensabili atti eroici di virtù.3 Anche la vita di matrimonio implica, pertanto, un cammino gioioso ed esigente di santità.

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