venerdì 11 marzo 2011

Imparando con le Lettere Apostoliche - Trentaquattresimo appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con "Imparando con le Lettere Apostoliche". Il cammino di oggi ci porta a considerare che lo Spirito del Dio vivente è ciò che realmente ci ispira e che solo con la conversione del cuore possiamo vedere ogni cosa con occhi diversi:
 
Terza parte della Seconda Lettera ai Corinzi 

Cominciamo forse di nuovo a raccomandare noi stessi? O forse abbiamo bisogno, come altri, di lettere di raccomandazione per voi o da parte vostra? La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori, conosciuta e letta da tutti gli uomini. E' noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori.

Questa è la fiducia che abbiamo per mezzo di Cristo, davanti a Dio. Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito da' vita.

Se il ministero della morte, inciso in lettere su pietre, fu circonfuso di gloria, al punto che i figli d'Israele non potevano fissare il volto di Mosè a causa dello splendore pure effimero del suo volto, quanto più sarà glorioso il ministero dello Spirito? Se già il ministero della condanna fu glorioso, molto di più abbonda di gloria il ministero della giustizia. Anzi sotto quest'aspetto, quello che era glorioso non lo è più a confronto della sovraeminente gloria della Nuova Alleanza. Se dunque ciò che era effimero fu glorioso, molto più lo sarà ciò che è duraturo. Forti di tale speranza, ci comportiamo con molta franchezza e non facciamo come Mosè che poneva un velo sul suo volto, perché i figli di Israele non vedessero la fine di ciò che era solo effimero. Ma le loro menti furono accecate; infatti fino ad oggi quel medesimo velo rimane, non rimosso, alla lettura dell'Antico Testamento, perché è in Cristo che esso viene eliminato. Fino ad oggi, quando si legge Mosè, un velo è steso sul loro cuore; ma quando ci sarà la conversione al Signore, quel velo sarà tolto. Il Signore è lo Spirito e dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà. E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore.


COMMENTO
E' un bellissimo passo quello che leggiamo oggi e che conferma ciò che noi della Vigna del Signore andiamo sottolineando da molto tempo e cioè che il cuore deve sempre prevalere sulla forma. Oggi San Paolo ci fa riflettere proprio su quest'aspetto: non dobbiamo far affidamento sulla lettera, ma sullo Spirito in quanto è lo Spirito che ci ispira, che ci guida, che ci mostra il vero cammino da seguire. Ricordo come San Francesco d'Assisi era ostile alla stesura della Regola perchè egli sapeva che l'unica regola di cui i frati avevano bisogno, era già scritto nel loro cuore: quella Regola meravigliosa era il Vangelo. Noi, oggi, abbiamo una moltitudine di scritture: dai testi sacri ai documenti dei Padri della Chiesa, dalle opere dei Santi alle lettere: ma tutto ciò è solamente un surplus rispetto a ciò che è già scritto, o meglio, inciso nel nostro cuore. Ogni qualvolta noi leggiamo le opere di sapienza cristiana, alimentiamo ciò che è già presente dentro di noi: la lettera assume dunque carattere di complementarietà rispetto allo Spirito il quale solo ci ispira in ogni cosa. La lettera, a volte, provoca anche incomprensioni, dubbi, mal interpretazioni come dimostrato dalle divisioni della nostra religione: lo Spirito, invece, è avulso da tutto questo ed è proprio esso che ci rivela la Verità più importante e cioè che Gesù Cristo è il Salvatore!
 
«Beato te, Simone figlio di Giona, perché né la carne né il sangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli» (Mt 16, 16-17)
Ecco, questo è ciò che Gesù disse a Simon Pietro allorquando quest'ultimo lo riconobbe come il Cristo di Dio! San Pietro è la prova vivente di quanto San Paolo ha affermato in quanto non è stata la lettera o la sapienza terrena a rivelare a Simon Pietro la Verità, ma lo Spirito di Dio! Ed ecco allora spiegato il passaggio dall'Antico al Nuovo Testamento, nell'interpretazione: molti oggi non comprendono le differenze, non capiscono Gesù come compimento della Legge perchè vedono che Dio era diverso nell'Antico Testamento. Coloro che non riescono a comprendere sono coloro che hanno quello stesso velo che San Paolo ha visto sugli occhi degli Israeliti: non essendosi convertiti a Gesù Cristo, non sono riusciti a rimuovere quel velo che impedisce loro di cogliere l'aspetto più concreto, più vero, più espressivo dell'amore di Dio. Noi tutti abbiamo bisogno di vera conversione per poter rimuovere quello stesso velo che ci impedisce di vedere la reale portata del Vangelo: se gli israeliti avevano un velo riguardo Mosè, noi oggi abbiamo un velo riguardo Gesù stesso perchè non siamo in grado di vedere la Grandezza del Vangelo, la Maestosità di Gesù Cristo e la Misericordia di Dio Padre che ha donato il Suo Unico Figlio proprio per salvare noi. Quel velo ci impedisce di vedere esattamente tutto questo e non ci fa comprendere l'amore che si cela nelle righe che leggiamo aprendo quel libro millenario. I santi di Dio hanno rimosso quel velo e hanno così visto ciò che noi ancora non vediamo se non a malapena: loro hanno visto la gloria del Signore e si sono compiaciuti nell'osservanza della Legge, meditandola e meditando Dio e il Mistero della Salvezza ogni giorno e ogni notte della loro vita. Ad essi è avvenuto ciò che San Paolo ha preannunciato in queste parole:  E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l'azione dello Spirito del Signore.

Ecco perchè siamo chiamati costantemente alla conversione del cuore e a credere al Vangelo: durante la stessa cerimonia d'imposizione delle Ceneri abbiamo udito il sacerdote chiamarci alla conversione e a credere nel Vangelo di Gesù Cristo. Perchè solo così, come ci dice San Paolo in questo passo, possiamo riuscire a rimuovere quel velo che ci impedisce di vedere con gli stessi occhi dei santi di Dio!

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