giovedì 19 maggio 2011

Sessualità umana - XV appuntamento

Torna l'appuntamento con il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia "Sessualità umana: verità e significato". Restando sempre nel tema dell'itinerario formativo all'interno della famiglia, oggi vediamo come l'autore voglia porre l'accento sull'uso dei mass media che rischiano di minare seriamente la crescita e lo sviluppo morale dei più giovani: vengono riportare anche le parole del Beato Giovanni Paolo II che aveva visto come soprattutto la televisione poteva divenire un pericolo, uno strumento di disgregamento morale di massa che avrebbe sicuramente influenzato l'iter formativo dei giovani e anche e soprattutto dei bambini. A distanza di quasi dieci anni, quelle parole trovano riscontro nella realtà odierna, dominata dal cattivo uso dei mass media: in particolare, l'accesso sempre più facile alla Rete, aumentano le possibilità per adolescenti e giovani, di entrare in contatto con il mondo perverso della pornografia, capace di pervertire anche i cuori più innocenti. In effetti, proprio questo rappresenta il pericolo più grande e diffuso nell'itinerario formativo dei giovani: pochi ne sono esenti e molti si lasciano attrarre da quelle immagini privi di amore, moralità e degni rappresentanti di una distorsione del profondo significato sessuale. 
C'è bisogno di un intervento da parte delle famiglie che devono ribellarsi ad una pornografia così facilmente fruibile da parte di chiunque, persino da parte di bambini che inconsciamente si ritrovano su siti dal contenuto offensivo, violento, immorale e impudico. Abbiamo in sostanza bisogno che le famiglie richiedano l'intervento delle autorità pubbliche perché se non si compie questo passo decisivo, moltissimi giovani cresceranno contaminati da una perversione sessuale che legherà l'anima ai desideri contrari allo spirito. Ed in sostanza vedremo aumentare tutte le distorsioni della sfera sessuale: aborti, gravidanze indesiderate, violenze sessuali, atti di libidine, pratiche immorali compiute persino in ambienti pubblici (noto il caso di un bambino che si è denudato in classe dinanzi ai compagni). I genitori devono fermare tutta questa deriva e controllare lo sviluppo morale dei propri figli perchè, anche se si fa fatica ad ammetterlo, anche loro possono trovarsi a contatto con questo mondo perverso che non va né minimizzato né sottovalutato per i danni sociali, morali e religiosi che esso comporta: 

V
ITINERARI FORMATIVI IN SENO ALLA FAMIGLIA

Il pudore e la modestia

56. La pratica del pudore e della modestia, nel parlare, agire e vestire, è molto importante per creare un clima adatto alla maturazione della castità, ma ciò deve essere ben motivato dal rispetto del proprio corpo e della dignità degli altri. Come si è accennato, i genitori devono vegliare affinché certe mode e certi atteggiamenti immorali non violino l'integrità della casa, particolarmente attraverso un cattivo uso dei mass media.9 Il Santo Padre ha sottolineato in proposito la necessità « che sia messa in atto una più stretta collaborazione tra i genitori, ai quali spetta in primo luogo il compito educativo, i responsabili dei mezzi di comunicazione a vario livello e le autorità pubbliche, affinché le famiglie non siano abbandonate a se stesse in un settore importante della loro missione educativa... In realtà, si devono riconoscere proposte, contenuti e programmi di sano divertimento, di informazione e di educazione complementari a quelli della famiglia e della scuola. Ciò non toglie purtroppo che, soprattutto in alcune Nazioni, vengano diffusi spettacoli e scritti in cui prolifera ogni sorta di violenza e si compie una specie di bombardamento con messaggi che minano i principi morali e rendono impossibile un'atmosfera seria che permetta di trasmettere valori degni della persona umana ».10
In particolare, riguardo all'uso della televisione il Santo Padre ha specificato: « Il modo di vivere — specialmente nelle Nazioni più industrializzate — porta assai spesso le famiglie a scaricarsi delle loro responsabilità educative trovando nella facilità di evasione (in casa rappresentata specialmente dalla televisione e da certe pubblicazioni) il modo di tener occupati tempo ed attività dei bambini e dei ragazzi. Nessuno può negare che v'è in ciò anche una certa giustificazione, dato che troppo spesso mancano strutture ed infrastrutture sufficienti per potenziare e valorizzare il tempo libero dei ragazzi e indirizzarne le energie ».11 Altra circostanza facilitante è rappresentata dal fatto che entrambi i genitori sono occupati nel lavoro, anche extra-domestico. « A subirne le conseguenze sono proprio coloro che più hanno bisogno di essere aiutati nello sviluppo della loro "libertà responsabile". Ecco emergere il dovere — specialmente per i credenti, per le donne e gli uomini amanti della libertà — di proteggere specialmente bambini e ragazzi dalle "aggressioni" che subiscono anche dai mass-media. Nessuno manchi a questo dovere adducendo motivi, troppo comodi, di disimpegno! »;12 « i genitori, in quanto recettori, devono farsi parte attiva nell'uso moderato, critico, vigile e prudente di essi ».13

La giusta intimità

57. In stretta connessione con il pudore e la modestia, che sono una spontanea difesa della persona che rifiuta di essere vista e trattata come oggetto di piacere invece d'essere rispettata ed amata per se stessa, si deve considerare il rispetto dell'intimità: se un bambino o un giovane vede che si rispetta la sua giusta intimità, allora saprà che ci si aspetta che anch'egli dimostri lo stesso atteggiamento nei confronti degli altri. In questo modo, egli impara a coltivare il proprio senso di responsabilità di fronte a Dio, sviluppando la sua vita interiore e il gusto della libertà personale, che lo rendono capace di amare meglio Dio e gli altri.

L'autodominio

58. Tutto ciò richiama più in generale l'autodominio, condizione necessaria per essere capaci di fare dono di sé. I bambini e i giovani devono essere incoraggiati a stimare e praticare l'autocontrollo e il ritegno, a vivere in modo ordinato, a fare sacrifici personali in uno spirito di amore per Dio, di autorispetto e di generosità per gli altri, senza soffocare i sentimenti e le tendenze ma incanalandoli in una vita virtuosa.

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