PADRE E MADRE COME EDUCATORI
37. Dio, concedendo ai coniugi il privilegio e la grande responsabilità di diventare genitori, dona loro la grazia per compiere adeguatamente la propria missione. Inoltre, i genitori nel compito di educare i figli sono illuminati da « due verità fondamentali: la prima è che l'uomo è chiamato a vivere nella verità e nell'amore; la seconda è che ogni uomo si realizza attraverso il dono sincero di sé ».1 Come sposi, genitori e ministri della grazia sacramentale del matrimonio, i genitori sono sostenuti giorno per giorno, con delle energie speciali di ordine spirituale, da Gesù Cristo, che ama e nutre la Chiesa, Sua Sposa.
In quanto coniugi, divenuti « una sola carne » per il vincolo del matrimonio, condividono il dovere di formare i figli mediante una volonterosa collaborazione nutrita da un vigoroso e mutuo dialogo, che « ha una nuova e specifica sorgente nel sacramento del matrimonio, che li consacra all'educazione propriamente cristiana dei figli, li chiama cioè a partecipare alla stessa autorità e allo stesso amore di Dio Padre e di Cristo Pastore, come pure all'amore materno della Chiesa, e li arricchisce di sapienza, consiglio, fortezza e di ogni altro dono dello Spirito Santo per aiutare i figli nella loro crescita umana e cristiana ».2
38. Nel contesto della formazione alla castità, la « paternità-maternità » comprende evidentemente il genitore che rimane solo ed anche i genitori adottivi. Il compito del genitore che rimane solo non è certamente facile, perché viene a mancare il sostegno dell'altro coniuge, e con esso il ruolo e l'esempio di un genitore dell'altro sesso. Dio, però, sostiene i genitori soli con un amore speciale, chiamandoli ad affrontare questo compito con la stessa generosità e sensibilità con cui amano e curano i propri figli negli altri aspetti della vita familiare.
39. Ci sono altre persone chiamate in certi casi a prendere il posto dei genitori: quelli che assumono in modo permanente il ruolo parentale, per esempio, riguardo ai bambini orfani o abbandonati. Su di essi ricade il compito di formare i fanciulli e i giovani nel senso globale e anche nella castità e riceveranno la grazia di stato per farlo secondo i medesimi principi che guidano i genitori cristiani.
40. I genitori non devono mai sentirsi soli in tale impegno. La Chiesa li sostiene e incoraggia, fiduciosa che possano svolgere questa funzione meglio di chiunque altro.
Essa conforta ugualmente quegli uomini o quelle donne che, spesso con grande sacrificio, danno ai bambini senza genitori una forma di amore parentale e di vita di famiglia. Tutti devono comunque avvicinarsi a tale dovere in uno spirito di preghiera, aperti e ubbidienti alle verità morali di fede e di ragione che integrano l'insegnamento della Chiesa, e sempre considerando i bambini e i giovani come persone, figli di Dio ed eredi del Regno dei Cieli.
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