NELL'ORIZZONTE VOCAZIONALE
2. La vocazione alla verginità e al celibato
34. La Rivelazione cristiana presenta le due vocazioni all'amore: il matrimonio e la verginità. Non di rado, in alcune società odierne sono in crisi non soltanto il matrimonio e la famiglia, ma anche le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Le due situazioni sono inseparabili: « Quando non si ha stima del matrimonio, non può esistere neppure la verginità consacrata; quando la sessualità umana non è ritenuta un grande valore donato dal Creatore, perde significato il rinunciarvi per il Regno dei Cieli ».14
Alla disgregazione della famiglia segue la mancanza di vocazioni; invece dove i genitori sono generosi nell'accogliere la vita, è più facile che lo siano anche i figli allorché si tratti di offrirla a Dio: « Occorre che le famiglie tornino ad esprimere generoso amore per la vita e si pongano al suo servizio innanzitutto accogliendo, con senso di responsabilità non disgiunto da serena fiducia, i figli che il Signore vorrà donare »; e portino a compimento questa accoglienza non solo « con una continua azione educativa, ma anche col doveroso impegno di aiutare soprattutto gli adolescenti e i giovani a cogliere la dimensione vocazionale di ogni esistenza, all'interno del piano di Dio... La vita umana acquista pienezza quando diventa dono di sé: un dono che può esprimersi nel matrimonio, nella verginità consacrata, nella dedizione al prossimo per un ideale, nella scelta del sacerdozio ministeriale. I genitori serviranno veramente la vita dei loro figli, se li aiuteranno a fare della propria esistenza un dono, rispettando le loro scelte mature e promuovendo con gioia ogni vocazione, anche quella religiosa e sacerdotale ».15
Per questa ragione, quando si occupa dell'educazione sessuale nella Familiaris consortio, Papa Giovanni Paolo II afferma: « I genitori cristiani riserveranno una particolare attenzione e cura, discernendo i segni della chiamata di Dio, per l'educazione alla verginità, come forma suprema di quel dono di sé che costituisce il senso stesso della sessualità umana ».16
I genitori e le vocazioni sacerdotali e religiose
35. I genitori devono perciò rallegrarsi se vedono in qualcuno dei figli i segni della chiamata di Dio alla vocazione più alta della verginità o del celibato per amore del Regno dei Cieli. Dovranno allora adattare la formazione all'amore casto alle necessità di quei figli, incoraggiandoli nel proprio cammino fino al momento dell'ingresso nel seminario o nella casa di formazione, oppure alla maturazione di questa specifica vocazione al dono di sé con cuore indiviso. Essi dovranno rispettare e apprezzare la libertà di ognuno dei figli, incoraggiando la loro personale vocazione e senza tentare di imporre loro una determinata vocazione.
Il Concilio Vaticano II ricorda chiaramente questo peculiare e onorifico compito dei genitori, sostenuti nella loro opera dai maestri e dai sacerdoti: « I genitori, curando l'educazione cristiana dei figli, coltivino e custodiscano nei loro cuori la vocazione religiosa ».17 « Il dovere di dare incremento alle vocazioni sacerdotali spetta a tutta la comunità cristiana...; a tale riguardo il massimo contributo viene offerto tanto dalle famiglie le quali, se animate da spirito di fede, di carità e di pietà, costituiscono come il primo seminario, quanto dalle parrocchie, della cui vita fiorente entrano a far parte gli stessi adolescenti ».18 « Quanto poi ai genitori e ai maestri, e in genere a tutti coloro cui spetta in un modo o nell'altro l'educazione dei bambini e dei giovani, essi devono istruirli in modo tale che, conoscendo la sollecitudine del Signore per il suo gregge e avendo presenti i bisogni della Chiesa, siano pronti a rispondere con generosità alla chiamata del Signore, dicendogli con il profeta: "Eccomi qui, manda me" (Is 6,8) ».19
Questo contesto familiare necessario per la maturazione delle vocazioni religiose e sacerdotali richiama la grave situazione di molte famiglie, specialmente in certi paesi, che sono povere di vita, perché volutamente prive di figli o con un figlio unico, in cui è ben difficile che sorgano vocazioni ed anche che si possa esplicare una piena educazione sociale.
36. Inoltre, la famiglia veramente cristiana diventerà capace di far capire il valore del celibato cristiano e della castità anche a quei figli non sposati o che sono inabili al matrimonio per ragioni estranee alla propria volontà. Se vengono ben formati fin da bambini e nella gioventù, saranno in condizione di affrontare la propria situazione più facilmente. Anzi, potranno rettamente scoprire la volontà di Dio in tale situazione e trovare così un senso di vocazione e di pace nella propria vita.20 A queste persone, specialmente se affette da qualche disabilità fisica, occorrerà svelare le grandi possibilità di realizzazione di sé e di fecondità spirituale che sono aperte a chi, sostenuto dalla fede e dall'Amore di Dio, si impegna per aiutare i fratelli più poveri e più bisognosi.
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