giovedì 17 febbraio 2011

Sessualità umana - III appuntamento

Torna l'appuntamento con il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia "Sessualità umana: verità e significato". Continuiamo la lettura relativa all'amore come dono di sé e scopriamo come la sessualità sia un dono di Dio che si qualifica realmente solo con l'amore e che si traduce nel dono di sé stessi: ecco sesso sta proprio per donazione di sé stessi ed è come se due esseri si fondessero in uno soltanto. Ma tutto è sempre legato all'amore: non vi può essere vera unione senza amore e così la sessualità non integrata dall'amore perde tutto il suo significato pregnante e si trasforma in una forma disordinata e immorale di piacere egoistico; infatti, in questo caso, l'amore per il partner è sostituito dall'amore per sé stessi e il sesso non diviene più espressione di donazione vicendevole, ma solamente un mezzo per ottenere puro piacere personale, totalmente disinteressato della componente legata all'amore e alla spiritualità del rapporto. Ecco che l'uomo comincia a vedere la donna non come persona, ma come oggetto e allo stesso modo la donna comincia a vedere l'uomo non come persona, ma come oggetto esattamente come avviene nei rapporti occasionali o nei casi di prostituzione. La società odierna, purtroppo, ha notevolmente perso di vista il valore della sessualità perchè bombardata da immagini, suoni, testi che portano a pensare non più come persone, ma come oggetti: basti pensare alla pornografia che ha completamente distorto, o meglio distrutto, il senso dell'unione sessuale. Tutto questo sta trasformando l'uomo da dentro al punto che si sta creando una nuova forma di dipendenza denominata porno-dipendenza. Allora c'è bisogno di un cambiamento e la Chiesa, anche attraverso questo documento, ci da l'opportunità di riscoprire il significato profondo della sessualità svincolato da ogni forma di immoralismo o condizionamento:

I

CHIAMATI AL VERO AMORE 

L'amore e la sessualità umana

10. L'uomo è chiamato all'amore e al dono di sé nella sua unità corporeo-spirituale. Femminilità e mascolinità sono doni complementari, per cui la sessualità umana è parte integrante della concreta capacità di amore che Dio ha iscritto nell'uomo e nella donna. « La sessualità è una componente fondamentale della personalità, un suo modo di essere, di manifestarsi, di comunicare con gli altri, di sentire, di esprimere e di vivere l'amore umano ».7 Questa capacità di amore come dono di sé ha, pertanto, una sua « incarnazione » nel carattere sponsale del corpo, in cui si iscrive la mascolinità e la femminilità della persona. « Il corpo umano, con il suo sesso, e la sua mascolinità e femminilità, visto nel mistero stesso della creazione, è non soltanto sorgente di fecondità e di procreazione, come in tutto l'ordine naturale, ma racchiude fin "dal principio" l'attributo "sponsale", cioè la capacità di esprimere l'amore: quell'amore appunto nel quale l'uomo-persona diventa dono e — mediante questo dono — attua il senso stesso del suo essere ed esistere ».8 Ogni forma di amore sarà sempre connotata da questa caratterizzazione maschile e femminile.

11. La sessualità umana è, quindi, un Bene: parte da quel dono creato che Dio vide essere « molto buono » quando creò la persona umana a sua immagine e somiglianza, e « uomo e donna li creò » (Gn 1,27). In quanto modalità di rapportarsi e aprirsi agli altri, la sessualità ha come fine intrinseco l'amore, più precisamente l'amore come donazione e accoglienza, come dare e ricevere. La relazione tra un uomo e una donna è essenzialmente una relazione d'amore: « La sessualità, orientata, elevata e integrata dall'amore, acquista vera qualità umana ».9 Quando tale amore si attua nel matrimonio, il dono di sé esprime, tramite il corpo, la complementarità e la totalità del dono; l'amore coniugale diviene, allora, forza che arricchisce e fa crescere le persone e, nello stesso tempo, contribuisce ad alimentare la civiltà dell'amore; quando invece manca il senso e il significato del dono nella sessualità, subentra « una civiltà delle "cose" e non delle "persone"; una civiltà in cui le persone si usano come si usano le cose. Nel contesto della civiltà del godimento, la donna può diventare per l'uomo un oggetto, i figli un ostacolo per i genitori ».10

12. Al centro della coscienza cristiana dei genitori e dei figli va posta questa grande verità e questo fatto fondante: il dono di Dio. Si tratta del dono che Dio ci ha fatto chiamandoci alla vita e ad esistere come uomo o donna in un'esistenza irripetibile e carica di inesauribile possibilità di sviluppo spirituale e morale: « La vita umana è un dono ricevuto per essere a sua volta donato ».11 « Il dono rivela, per così dire, una particolare caratteristica dell'esistenza personale, anzi della stessa essenza della persona. Quando Dio (Javhé) dice che "non è bene che l'uomo sia solo" (Gn 2,18), afferma che da "solo" l'uomo non realizza totalmente questa essenza. La realizza soltanto esistendo "con qualcuno" — e ancor più profondamente e più completamente: esistendo "per qualcuno" ».12 E nell'apertura all'altro e nel dono di sé che si realizza l'amore coniugale nella forma di donazione totale che è propria di questo stato. Ed è sempre nel dono di sé, sostenuto da una speciale grazia, che prende significato la vocazione alla vita consacrata, « modo eminente di dedicarsi più facilmente a Dio solo, con cuore indiviso »13 per servirlo più pienamente nella Chiesa. In ogni condizione e stato di vita, comunque, questo dono viene reso ancor più mirabile dalla grazia redentrice, per la quale diveniamo « partecipi della natura divina » (2 Pt 1,4) e siamo chiamati a vivere insieme la comunione soprannaturale di carità con Dio e con i fratelli. I genitori cristiani, anche nelle situazioni più delicate, non possono dimenticare che, a fondamento di tutta la storia personale e domestica, c'è il dono di Dio.

13. « In quanto spirito incarnato, cioè anima che si esprime nel corpo e corpo informato da uno spirito immortale, l'uomo è chiamato all'amore in questa sua totalità unificata. L'amore abbraccia anche il corpo umano e il corpo è reso partecipe dell'amore spirituale ».14 Alla luce della Rivelazione cristiana va letto il significato interpersonale della stessa sessualità: « La sessualità caratterizza l'uomo e la donna non solo sul piano fisico, ma anche su quello psicologico e spirituale, improntando ogni loro espressione. Tale diversità, connessa alla complementarità dei due sessi, risponde compiutamente al disegno di Dio secondo la vocazione a cui ciascuno è chiamato ».15

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