giovedì 20 gennaio 2011
Testimonianza di guarigione
data: 13.01.2011
Beati quelli che, pur non avendo visto, crederanno (Gv 20,29)
Christiane Claessens, la prima testimone della guarigione della svizzera Joëlle Beuret-Devanthéry a Medjugorje nell'Ottobre 2010, descrive il pellegrinaggio e gli eventi.
Sabato 16 Ottobre 2010, quarantasei persone, per la maggior parte della Parrocchia di San Francesco di Sales e di Santa Teresa, si sono recate a Medjugorje in pellegrinaggio privato. Era il nostro ventesimo pellegrinaggio privato, che si è svolto nel periodo in cui ricordavamo il ventesimo anniversario di fondazione del gruppo di preghiera della Regina della Pace. Per il nostro gruppo quella è stata una meravigliosa occasione di ringraziare il Signore, perché Maria ha condotto per mano ciascuno di noi e ci ha sostenuti nonostante le difficoltà che abbiamo incontrato nel corso di questi vent'anni. Veramente satana non sopporta la Vergine Maria e perciò odia anche i gruppi di preghiera che Lei desidera così ardentemente incoraggiare in tutte le parrocchie. Per grazia di Dio, noi siamo rimasti fedeli e ci siamo riuniti ogni lunedì per la preghiera, la meditazione dei misteri della vita di Cristo accompagnata dai messaggi che Maria ha dato al mondo e che da ancora ogni mese a Medjugorje.
Abbiamo trascorso due giorni in autobus pregando e conoscendo gli avvenimenti che si verificano dal 1981 a oggi. Siamo arrivati a Medjugorje la Domenica sera, intorno alle ore 20:00. Lunedì 18 Ottobre, con un tempo piovoso ma con la gioia nel cuore, siamo saliti sulla Collina delle apparizioni per un sentiero scivoloso. Tutti si aiutavano a vicenda. Tra i pellegrini c'erano anche Joëlle, una cinquantenne completamente cieca, la sua figlia dodicenne Vinciane e Claudia, la loro amica sempre modesta e sorridente, che seguiva Joëlle ovunque con amore ed attenzione. Joëlle era felice, sembrava che volasse sul sentiero pietroso. Ha pronunciato una bellissima preghiera davanti alla statua della Madonna, piena di amore e di fiducia nella Madre Celeste. Tutto il gruppo è rimasto venti minuti in silenzio sul monte e poi è sceso insieme per ritrovarsi alle ore 17:00 nella Chiesa di San Giacomo per il programma di preghiera serale. Lì è accaduto qualcosa di insolito a Joëlle: ha sentito come se una mano la soffocasse - aveva appena ricevuto la Santa Comunione - e ha sentito una voce di rimprovero che la criticava dicendo: "Volevi avere un figlio ed hai avuto una figlia, cercavi un lavoro e l'hai ricevuto. Adesso basta, vuoi finalmente tacere? Quando fa freddo hai un alloggio caldo, quando hai fame hai sempre qualcosa nel piatto, quando nevica hai un vestito caldo. Vuoi finalmente tacere, ora basta davvero?!". Joëlle ne è rimasta profondamente inquietata. Quella stessa sera ne ha parlato con Don Fabijan, che le ha detto che nell'Ostia c'è Dio stesso, che Egli ci vuole bene e che quello di sicuro non veniva da Lui. Le ha detto di pregare Dio, di pregarlo per poter fare la sua volontà. Questo l'ha tranquillizzata.
Il giorno seguente, 19 Ottobre, abbiamo deciso di pregare la Via Crucis salendo fino alla grande Croce sul monte Krizevac. Le persone più anziane e Joëlle hanno pregato la Via Crucis nella vallata con Don Olivier, mentre il gruppo, sotto una lieve pioggia e su un terreno ancora più scivoloso e difficile di quello del giorno precedente, saliva sul Krizevac. Davanti ad ogni stazione abbiamo pregato a lungo per tutte le nostre intenzioni. Luc ci ha proposto di unirci in preghiera con il piccolo gruppo che non aveva potuto venire sul monte con noi e di offrire la Via Crucis particolarmente per Joëlle, di chiedere per lei grazie speciali - perché non anche la guarigione - poiché a Dio nulla è impossibile. Quella è stata una Via Crucis molto intensa , è stata una preghiera profonda in cui abbiamo meditato tutte le sofferenze che Cristo ha offerto per i nostri peccati. E' durata dalle 9:00 alle 15:00. Alle ore 17:00 ci siamo tutti nuovamente ritrovati nella Chiesa parrocchiale di Medjugorje per il programma serale.
Lì è avvenuto un grande miracolo. Nel momento in cui Joëlle ha ricevuto la Santa Eucaristia, ha visto il sacerdote e la sua alba bianca. Tutta sorpresa, ha guardato verso l'alto ed ha notato le lampade, l'alto soffitto della Chiesa e le vetrate. Come se fosse stata espulsa del suo involucro nero, si è sentita male. Ha detto a Claudia, che era accanto a lei: "Ti prego, portami fuori di qui, non mi sento bene". Quando sono uscite, Joëlle ha detto a Claudia: "Vedo la luce!". Sono andate verso la sacrestia, da dove stava proprio uscendo Don. Olivier. Egli ha domandato loro: "Cosa fate voi qui?". Joëlle ha risposto: "Io ci vedo!". Profondamente commosso, Don Olivier ha proposto loro di tornare in Chiesa, dove era appena finito il terzo Rosario. Le persone stavano uscendo dalla Chiesa e noi abbiamo circondato Joëlle. Il sacerdote, come un vero pastore, le ha proposto di ringraziare il Signore e sono andati insieme verso i gradini dell'altare principale, si sono inginocchiati ed hanno ringraziato Dio per il grande dono che Egli aveva appena elargito a lei. Quel gesto ci ha ricordato il brano del Vangelo in cui Gesù ha guarito i dieci lebbrosi, solo uno dei quali era tornato a ringraziarlo. In seguito siamo andati verso la statua della Madonna per ringraziare anche Lei della sua intercessione. Poi siamo tornati in pensione. Alcune donne italiane ed alcuni pellegrini di Plymouth ci hanno raccontato che si trovavano dietro Joëlle mentre riceveva la Comunione e che da lei emanava un forte profumo di rosa. In seguito Joëlle ha riconosciuto che quel profumo di rosa l'ha accompagnata per giorni e dura ancora. Nel frattempo Vincianne, che era stata a Messa, era già tornata in pensione e non sapeva quale grazia aveva ricevuto sua madre. Bisogna sottolineare che Joëlle non aveva mai visto sua figlia coi suoi occhi, essendo cieca già da 42 anni.
Don Olivier, felicissimo, è corso in pensione ed ha invitato tutte le persone a scendere nell'atrio perché desiderava comunicare loro una buona notizia. Quando è arrivata Joëlle, tutti i pellegrini erano già riuniti. Joëlle è entrata, ha guardato sua figlia e le ha detto: "Hai lavato i capelli?". Vinciane, non notando nulla, ha risposto: "Ma sì!" ed ha chiesto: "Perché abbiamo tutti dovuto scendere qui?". Joëlle ha risposto: "Non vedi alcun cambiamento in me?". Vinciane ha guardato ed ha detto: "No". "Guarda meglio!", le ha detto sua madre e Vinciane ha esclamato: "Tu vedi!". Quale commozione! Si sono abbracciate l'un l'altra dalla gioia e sono rimaste così per circa cinque minuti. In seguito Vinciane ha riconosciuto: "Non avevo mai smesso di pregare perché a mia madre tornasse la vista ed avevo detto a Maria che non me ne sarei andata da Medjugorje finché lei non avesse acquistato la vista".
Che fede meravigliosa! Maria ascolta le grida dei suoi figli. Tutto il gruppo era felicissimo ed ha ringraziato il Signore e Sua Madre Maria con la preghiera. Anche se erano già le dieci di sera, con Joëlle in testa siamo andati alla Croce blu, nel luogo in cui la Madonna appare regolarmente a Mirjana ed a Ivan.
Non posso nascondere la profonda gioia che proviamo, la gioia per aver ricevuto questo prezioso segno che Maria ci ha dato per il ventesimo anniversario del nostro gruppo di preghiera. Questo è davvero un segno che ci ha dato Maria, nostra Madre, un segno che ci aiuta a perseverare.Maria ci guida, ci rafforza, ci tiene per mano, ci ama e desidera che attraverso i gruppi di preghiera si diffondano e si vivano i messaggi che ci da già da quasi trent'anni. Quando andiamo in pellegrinaggio a Medjugorje, cominciamo a frequentare la scuola di Maria, attraverso la quale Lei ci guida a suo Figlio Gesù.
"Impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile!" (Mt 19,26).
Christiane Claessens
La scuola di Maria: fare tutto col cuore
1. Preghiera quotidiana del Rosario; 2. Lettura della Bibbia per almeno 5 minuti al giorno; 3. Confessione una volta al mese; 4. Santa Messa ogni Domenica e, se è possibile, durante la settimana; 5. Digiuno a pane ed acqua due volte alla settimana, preferibilmente il Mercoledì e il Venerdì.
Questa scuola di Maria è il cammino di santità. Questo è il filo dorato di tutti i gruppi di preghiera di Maria - Regina della Pace.
Dalle tenebre alla luce
Lettera di Joëlle guarita agli amici
Cari amici,
desidero condividere con voi ciò che è avvenuto dopo la guarigione del 19 Ottobre 2010 a Medjugorje. Quando quella prima sera sono uscita dalla Chiesa di Medjugorje, distinguevo la luce e i volti delle persone, vedevo che i loro occhi e le loro labbra si muovevano. Col passare dei giorni, la vista è pian piano e gradualmente migliorata. Oggi ringrazio il Signore per non avermi guarito tutto di un colpo; non avrei potuto sopportarlo. Durante il ritorno in Svizzera, dall'autobus notavo alcuni "alberi spettinati". La mia amica Claudia mi ha detto di dirle quando avessi visto di nuovo qualcosa di quel genere. Sono passati alcuni minuti, l'autobus procedeva e finalmente ho rivisto un albero spettinato. "E' una palma", mi ha detto Claudia. Immaginate come sarebbe per voi se vi risvegliaste dopo 42 anni. Niente è più lo stesso. Gli amici del gruppo di preghiera sono meravigliosi nei miei confronti. Mi danno forza per questo risveglio, per guardare la Luce.
Quando sono tornata in Svizzera, ho fatto nuovamente conoscenza coi miei due fratelli, mia sorella ed i miei genitori. Quando scende la notte, per me è un riposo. La vita sembra come quella di prima. Non smetto di pregare Gesù e Maria. I miei genitori hanno svegliato in me l'amore verso di loro ed ho trasmesso questa fiaccola a mia figlia Vinciane, che è stata con me a Medjugorje.
I primi giorni, quando vedevo delle case grandi, degli edifici di circa dieci piani a Lausanna, mi faceva male lo stomaco, sudavo e mi veniva da vomitare. Non volevo uscire per paura di guardare quei grandi edifici. . Era lo stesso con le persone: ogni incontro svegliava in me paura ed imbarazzo. In ogni caso non perdo la fiducia perché, se Gesù attraverso Maria mi ha ridato la vista, sono convinta che mi darà anche la grazia di sopportare le difficoltà che accompagnano la mia guarigione.
La fede, la pazienza, il coraggio e la fiducia sono le pietre miliari a cui mi attengo nel mio cammino di vita. Sono sicura che Gesù completa sempre la sua opera, Lui che sempre si rivela discretamente e nella mitezza.
Oggi riconosco i colori. Vedo gli oggetti grandi, come le case, gli alberi, le superfici verdi, le automobili, il nostro gatto, le scale, il sole, le persone. Sono tornata al lavoro e faccio i lavori di casa con maggiore facilità. Vinciane si rallegra della trasformazione che sta avvenendo con sua madre e dice che da noi regna la pace di Dio! Rimango con voi in preghiera.
Joëlle Beuret-Devanthéry
Lausanne, 19 Novembre 2010.
P.S. Qualcosa che vi aiuterà a capire ciò che vivo:
Le persone mi dicevano sempre che ero fortunata perché non vedevo questo mondo brutto e grigio. Mi dicevano che le persone sono scontente. Pensavo che la terra fosse grigia, che le persone fossero come dei bastoni grigi, che il sole splendesse attraverso una nebbia fitta, che anche l'acqua che bevevo fosse grigia e torbida.
Come sono rimasta sorpresa quando ho scoperto la meravigliosa natura variopinta, le persone sorridenti, il sole meraviglioso nel cielo azzurro, tutto pieno di dolcezza ed armonia! O Dio, gloria a Te!
Pensavo che alle fermate le persone fossero strette come le sardine in scatola e ciò mi esauriva.
Oggi risparmio regolarmente quindici minuti perché trovo un passaggio tra le persone ed arrivo alla metro più velocemente. Maria mi guida e mi tiene per mano, mi mostra la via. Grazie, Maria!
Gli increduli Tommaso della mia cerchia mi dicevano che questo non era possibile. Alcuni giorni dopo, mi hanno chiamato e mi hanno detto che hanno riflettuto bene e che in questo miracolo riconoscono la mano di Dio.
Potrei raccontarvi ancora molte cose, ma sarebbe troppo lungo.
Sono già state effettuate alcune piccole ricerche. Con l'occhio sinistro vedo la luce, col destro ancora meglio. A Dicembre - l'8. 12. 2010 - ho appuntamento presso un professore di oftalmologia di Bazel. Vi scriverò di nuovo. Rimaniamo uniti in preghiera, ringraziamo Maria, la nostra Regina della Pace, e suo Figlio Gesù che dice: "Se non diventerete come bambini non entrerete nel Regno dei Cieli". Questa guarigione mi ha dato l'anima di un bambino, lo sguardo di un bambino che è passato dalla notte alla Luce!
Signore, tutto viene da te, tutto è per la nostra felicità e tutto torna a Te.
(Traduzione: Lidija Paris)
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6 commenti:
E' una testimonianza davvero bellissima...
Grazie per averla pubblicata.
Ringraziamo Enza per avermela segnalata! a presto!
Esatto gianvito "Noi atei crediamo di dover agire secondo coscienza per un principio morale, non perché ci aspettiamo una ricompensa in Paradiso. " e una citazione della astrofisica (Margherita Hack) mi sembra giusto screditare tutto qu...ello che ho scritto perchè non ho evidenziato che quella era una citazione...wow sei propio una persona seria.
Comunque mi chiamo matteo e non marco. o.0
Personalmente non ho nulla contro chi crede in un Dio, non importa quale. Sono contrario a chi pretende che il suo Dio sia l’autorità che gli permette di imporre delle restrizioni allo sviluppo al pogresso e alla liberta della persona.
La bibbia e' avvolta da un "potente incantesimo",chiunque la legge e ci crede,cade in uno stato di sottomissione passiva a qualunque uomo si professi potente e sapiente. e quelli che la leggono non fanno altro che ripetere e ripetersi: tu non sei nessuno,io non sono nessuno,noi non siamo nessuno.... e questa si chama ipnosi collettiva,che a lungo andare (2000anni) produce psicosi di massa.
Per un ateo non esiste un Dio onniscente e benevolo che ci libera dal male.
Ma l’ateismo non è una ricetta per la disperazione, io penso il contrario.
Negando l’idea di un’altra vita, possiamo avere più entusiasmo per questa vita.
Il “qui ed ora” non è qualcosa che si deve sopportare prima che arrivi la gioia eterna o la dannazione.
Il “qui ed ora” è tutto ciò che abbiamo; un’ispirazione a sfruttarlo al massimo.
Quindi l’ateismo è dichiarazione di vita, come la religione non potrà mai essere.La religione può fornire solamente risposte facili e in fondo insoddisfacenti.
La scienza, cercando continuamente spiegazioni reali, mostra la vera maestosità del nostro mondo in tutta la sua complessità.
La gente a volte dice: “deve esserci qualcosa oltre a questo mondo, oltre a questa vita”.
Ma quanto altro ancora volete?
Noi moriremo, e questo ci rende quelli fortunati.
La maggioranza delle persone non morirà mai, perché non nascerà mai.
Il numero delle persone che potrebbe essere qui, al mio posto, è maggiore del numero di granelli di sabbia del Sahara.
Se pensate a tutti i modi in cui i nostri geni possono essere permutati, voi ed io siamo assurdamente fortunati ad essere qui.
Pensate al numero di eventi che sono dovuti accadere per far sì che noi esistessimo.
Noi abbiamo il privilegio di essere vivi, e dobbiamo sfruttare al massimo il nostro tempo in questo modo.
"o le possessioni diaboliche...ci sono anche video su youtube reali non videomontaggi di esorcismi che danno la conferma che esista satana e di conseguenza Dio."
Ok dopo questa ti saluto io se qualcuno giunge al punto di accettare acriticamente tutte le assurdità che le dottrine religiose gli trasmettono, e perfino di ignorarne le contraddizioni vicendevoli, la tua debolezza intellettuale non deve stupirmi oltremodo.
Già, perché gli esseri umani, spesso, assurgono a verità non ciò che gli è dimostrato inconfutabilmente come vero, ma ciò che a essi necessita credere come tale. Se dunque così tante persone che in altri aspetti della loro esistenza si dimostrano abbastanza razionali ed equilibrate credono nel trascendente, è perché evidentemente non possono farne a meno, perché non riuscirebbero a reggere il peso di un’esistenza priva di un senso assoluto, in cui la sofferenza e la morte non possiedono alcuna giustificazione. Dio, per molti,purtroppo è ancora una necessità.
Conseguentemente, la fede può essere considerata come un ormai ben strutturato e complesso meccanismo di difesa di tipo psicologico, mediante il quale l’umano allontana da sé quella parte di realtà che non è in grado di accettare.
caro Angel questo è un estratto di una discussione tra me e un ateo scaturita su facebook...ti ho riportato le parole di questo ateo e mi farebbe molto piacere sapere la tua risposta a tale insinuazioni e accuse-offese di questo ragazzo nei miei valori e credo.... grazie di cuore
Caro Gianvito provo compassione per chi scrive cose simili. Innanzitutto, vi è da chiarire che un cristiano colpito dalla Luce di Cristo non compie il bene per avere la ricompensa, ma perchè è nel suo cuore. La carità ci ha sempre contraddistinti, ma non per avere il Paradiso, ma perchè non potevamo lasciare il prossimo in difficoltà. In secondo luogo, di quale moralità parlano gli atei che giustificano i propri peccati? LA loro moralità consiste nel fare ciò che vogliono e questa non è moralità, ma giustificazione del proprio comportamento. Infatti, chi non crede in Dio, non ha una coscienza ben sviluppata ed è portato a compiere ciò che personalmente ritiene giusto. Ma la morale (e questo lo diceva anche Kant!) non è un fattore soggettivo, bensì oggettivo.
Poi lasciami dire che la Bibbia contiene non un ipnosi, ma una forte attrattiva perchè da lì scaturiscono tutte le risposte di cui abbiamo bisogno e che la scienza ancora non riesce a trovare. Abbiamo avuto conversioni di grandi scienziati perchè giunti ad un certo punto, non potevano più negare l'esistenza del Geometra.
Per quanto riguarda le possessioni, chiaramente non ha potuto rispondere perchè non ne era in grado. In passato lessi alcuni documenti di noti dottori di grandi cliniche psichiatriche che, non credendo agli esorcismi, si erano presentati ad uno per assistervi. Rimasero sbigottiti nel vedere ciò che accadeva in quel tempo di esorcismo e non si capacitavano del cambiamento mentale dei soggetti che subivano l'esorcismo. Penso non ci sia testimonianza più grande di quella di quei dottori increduli.
Caro Gianvito, devi capire che l'ateo è un fratello che ha perso la bussola perchè ha preferito vivere la vita secondo il proprio piacere, tra l'altro effimero: ma ad un certo punto della vita, anche lui si renderà conto dell'innegabilità dell'esistenza divina (spero avvenga prima di morire) così come, ancora oggi, non sono in grado di spiegare fenomeni come Lourdes, Medugorje e Lanciano, per non parlare del recente miracolo alle bambine mussulmane che hanno visto Gesù! Chissà se quell'ateo potrà spiegare come una bambina e un neonato possono sopravvivere seppelliti vivi per 8 giorni... A presto e sii sempre saldo nella fede perchè tu sei nel giusto, come il tuo cuore te lo conferma.!
grazie mille!!! certo che cercare di convertire e far credere a certe persone e davvero una cosa quasi impossibile... spero si ravveda questo nostro fratello... A presto un abbraccio
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