giovedì 1 settembre 2011

Sessualità umana - Ultimo appuntamento

Si conclude oggi l'appuntamento con il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia "Sessualità umana: verità e significato". E' stato un percorso che ci ha insegnato molto sulla sfera della sessualità umana e sicuramente ne usciamo molto più arricchiti con la consapevolezza che bisogna fare il possibile per vivere e far vivere (attraverso la sana educazione) la sessualità nel miglior modo possibile, senza paure e senza confondere l'amore con il piacere egoistico, combattendo quindi quelle forme disordinate che la società diffonde (pornografia, autoerotismo, sesso precoce). La conclusione di oggi si sofferma in particolar modo sui genitori, sui quali grava la responsabilità più pesante, e sui modi con i quali è possibile supportarli nel loro ruolo educativo: rimane ferma la speranza che se la Chiesa e la famiglia uniscono i loro sforzi, molti risultati positivi potranno essere raggiunti, nonostante l'opposizione di un mondo sempre più incline alla perversione e al disordine sessuale: 

VIII

CONCLUSIONE

Assistenza per i genitori

145. Ci sono diversi modi di aiutare ed appoggiare i genitori nell'adempimento del diritto-dovere fondamentale ad educare i propri figli all'amore. Tale assistenza non significa mai togliere ai genitori o diminuire il loro diritto-dovere formativo, perché esso rimane « originale e primario », « insostituibile e inalienabile ».1 Perciò il ruolo che altri possono svolgere nell'assistere i genitori è sempre (a) sussidiario, poiché il ruolo formativo della comunità familiare è sempre preferibile, e (b) subordinato, cioè soggetto alla guida attenta e al controllo dei genitori. Tutti devono osservare l'ordine giusto di cooperazione e di collaborazione tra i genitori e coloro che possono aiutarli nel loro compito. E chiaro che l'assistenza degli altri deve essere data principalmente ai genitori anziché ai loro figli.

146. Quelli che sono chiamati ad aiutare i genitori nell'educazione dei figli all'amore devono essere disposti e preparati ad insegnare in conformità con tutta l'autentica dottrina morale della Chiesa Cattolica. Inoltre, devono essere persone mature, di buona reputazione morale, fedeli al proprio stato cristiano di vita, sposati o celibi, laici, religiosi o sacerdoti. Devono essere non solo preparati nei dettagli della informazione morale e sessuale, ma anche sensibili ai diritti e al ruolo dei genitori e della famiglia, nonché alle necessità e ai problemi dei bambini e dei giovani.2 In tal modo, alla luce dei principi e del contenuto di questa guida, si devono collocare « nello spirito stesso che anima i genitori »;3 se, però, i genitori credono di essere in grado di fornire l'educazione all'amore in modo adeguato, non sono obbligati ad accettarne l'assistenza.

Valide fonti per l'educazione all'amore

147. Il Pontificio Consiglio per la Famiglia è consapevole del grande bisogno di materiale valido che sia specificamente preparato per i genitori in conformità con i principi illustrati nella presente guida. I genitori che possono averne competenza, convinti di questi principi, devono impegnarsi nell'allestimento di tale materiale. Potranno, così, offrire la propria esperienza e saggezza allo scopo di aiutare altri nell'educazione dei figli alla castità. I genitori accoglieranno anche l'aiuto e la sorveglianza delle autorità ecclesiastiche appropriate nel promuovere materiale adeguato e nel togliere, o correggere, quello che non sia conforme ai principi illustrati in questa guida, circa la dottrina, la tempestività, il contenuto e i metodi di tale educazione.4 Questi principi si applicano anche a tutti i mezzi moderni di comunicazione sociale. In modo speciale, questo Pontificio Consiglio confida nell'opera di sensibilizzazione e di sostegno nei confronti dei genitori da parte delle Conferenze Episcopali, che sapranno rivendicare, ove occorra, anche di fronte ai programmi dello Stato in campo educativo, il diritto e gli ambiti propri della famiglia e dei genitori.

Solidarietà con i genitori

148. Nel compiere il ministero dell'amore verso i propri figli, i genitori dovrebbero avere l'appoggio e la cooperazione degli altri membri della Chiesa. I diritti dei genitori devono essere riconosciuti, tutelati e mantenuti non solo per assicurare la solida formazione dei bambini e dei giovani, ma anche per garantire l'ordine giusto di cooperazione e di collaborazione tra i genitori e coloro che possono aiutarli nel loro compito. Nello stesso modo, nelle parrocchie o nelle altre forme di apostolato, il clero e i religiosi devono sostenere ed incoraggiare i genitori nello sforzo di formare i propri figli. A loro volta, i genitori devono ricordare che la famiglia non è l'unica o l'esclusiva comunità formativa. Devono pertanto coltivare un rapporto cordiale ed attivo con altre persone che possono aiutarli, pur non dimenticando mai i propri diritti inalienabili.

Speranza e fiducia

149. Di fronte alle molte sfide alla castità cristiana, i doni della natura e della grazia elargiti ai genitori rimangono sempre le fondamenta più solide su cui la Chiesa forma i propri figli. Gran parte della formazione in famiglia è indiretta, incarnata in un clima di amabilità e di tenerezza, poiché sorge dalla presenza e dall'esempio dei genitori quando il loro amore è puro e generoso. Se si dà fiducia ai genitori in questo compito di educazione all'amore, essi saranno animati a superare le sfide e i problemi dei nostri tempi con la forza del loro amore.

150. Il Pontificio Consiglio per la Famiglia esorta perciò i genitori affinché, coscienti di essere sostenuti dal dono di Dio, abbiano fiducia nei loro diritti e nei loro doveri riguardo all'educazione dei loro figli, da portare avanti con saggezza e consapevolezza. In questo nobile impegno, possano i genitori collocare sempre la loro fiducia in Dio attraverso la preghiera allo Spirito Santo, il dolce Paraclito, datore di tutti i beni. Chiedano la potente intercessione e la protezione di Maria Immacolata, Vergine Madre del bell'amore e modello della purezza fedele. Invochino anche San Giuseppe, suo sposo giusto e casto, seguendo il suo esempio di fedeltà e di purezza di cuore.5 Possano i genitori costantemente contare sull'amore che offrono ai propri figli, un amore che « caccia ogni paura », che « tutto scusa, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta » (1 Cor 13,7). Tale amore è e deve essere indirizzato all'eternità, verso la felicità eterna promessa dal Signore Nostro Gesù Cristo a coloro che lo seguono: « Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio » (Mt 5,8).

Città del Vaticano, 8 dicembre 1995.


Alfonso Cardinale López Trujillo
Presidente del Pontificio Consiglio
per la Famiglia


+ S. E. Mons. Elio Sgreccia
Segretario

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