lunedì 19 settembre 2011

Scopriamo Santa Maria Faustina Kowalska - Trentesimo appuntamento

Torniamo ad approfondire la figura di Santa Faustina Kowalska, nota come l'Apostola della Divina Misericordia. Oggi entriamo ancora nel profondo dell'anima di Suor Faustina e scopriamo nuove pagine relative alla sua vita in Cristo, per Cristo, con Cristo. Davvero tutta la sua esistenza sembra essere un inno a Dio e un ripercorrere le orme tracciate dal Signore Gesù che vuole, attraverso questa dolce suora, mostrare al mondo intero quanto intenso e indescrivibile sia l'amore che Egli prova per tutte le anime del mondo: 

PICCOLE MORTIFICAZIONI.

Recitare la coroncina alla Divina Misericordia con le braccia in croce. il sabato una parte del rosario con le braccia in croce. Talvolta una preghiera stesa a terra in forma di croce. Il giovedì l'ora santa. Il venerdì una mortificazione maggiore per i peccatori agonizzanti. O Gesù, amico dei cuori oppressi dalla solitudine, Tu sei il mio rifugio. Tu sei la mia pace. Tu sei l'unica mia salvezza. Tu sei la quiete nei momenti della lotta e nel mare dei dubbi. Tu sei il raggio luminoso che illumina la strada della mia vita. Tu sei tutto per un'anima solitaria. Tu comprendi le anime, anche se non parlano. Tu conosci le nostre debolezze e come un buon medico consoli e curi, riducendo le sofferenze da buon intenditore. Parole del Vescovo, che si trovano nella cerimonia dei voti perpetui delle Suore: « Accetta in mano questo cero, in segno dì illuminazione celeste e di amore ardente ». Mentre consegna l'anello: « Ti sposo a Gesù Cristo, Figlio dell'Eterno Padre, che ti conservi senza macchia. Ricevi quest'anello in segno dell'eterna alleanza che contrai con Cristo, Sposo delle vergini. Sia per te l'anello della fedeltà, il sigillo dello Spirito Santo, in modo che tu sia chiamata sposa di Cristo e, se l'avrai servito fedelmente, venga incoronata per l'eternità ».

+ O Gesù, confido in Te, confido nell'oceano della Tua Misericordia. Tu sei per me una Madre!

+ Quest'anno 1933 è per me particolarmente solenne, poiché in quest'anno del Giubileo della Passione del Signore ho pronunciato i voti perpetui. La mia offerta sacrificale l'ho unita in modo speciale al Sacrificio dì Gesù sulla Croce, perché divenisse in questo modo più gradita a Dio. Ogni mia azione la compio con Gesù, per Gesù, in Gesù. Dopo i voti perpetui sono rimasta ancora a Cracovia per tutto il mese dì maggio, poiché la mia destinazione oscillava fra Rabka e Wilno. Una volta che la Madre Generale mi chiese: « Come mai lei, sorella, se ne sta così silenziosa e non si prepara per partire da nessuna parte? », risposi: « Io voglio la pura volontà di Dio. Dove mi manda lei, cara Madre, senza ingerenze da parte mia, li sono certa che è per me la pura volontà dì Dio ». A questo la Madre Generale mi rispose: « Molto bene ». il giorno dopo la Madre Generale mi chiamò a sé e mi disse: « Dato che lei voleva la pura volontà di Dio eccola, lei andrà a Wilno ». Ringraziai e attesi il giorno in cui mi avrebbero detto di partire. Però gioia e timore assieme m invasero l'anima. Sentivo che Dio mi preparava là molte grazie, ma anche molte tribolazioni. Ad ogni modo fino al 27 maggio rimasi a Cracovia. Dato che non avevo un lavoro fisso, ma andavo ad aiutare nell'orto e per varie circostanze lavoravo da sola, ebbi la possibilità per tutto il mese di fare gli esercizi spirituali secondo il sistema dei gesuiti. Benché partecipassi alle ricreazioni comuni, continuai gli esercizi spirituali dì S. Ignazio, durante i quali ottenni molta luce da Dio.

+ Sono passati quattro giorni dai voti perpetui. Ho cercato di fare l'ora santa. Era il primo giovedì del mese. Appena entrata in cappella, la presenza di Dio s'impossessò di me. Sentivo chiaramente che il Signore era accanto a me. Dopo un momento vidi il Signore tutto coperto di ferite, che mi disse: « Vedi chi hai sposato ». Io compresi il significato dì queste parole e risposi al Signore: « O Gesù, Ti amo maggiormente vedendoTi così ferito ed annientato, più che se Ti vedessi nella Tua Maestà ». Gesù mi domandò: « Perché? ». Risposi: « Una grande Maestà spaventa me che sono piccola; sono una nullità e le Tue Piaghe mi attirano verso il Tuo Cuore e mi parlano del Tuo grande amore per me ». Dopo questo colloquio subentrò il silenzio. Osservai attentamente le Sue sante Piaghe e mi sentii felice soffrendo con Lui. Soffrendo non soffrivo, perché ero felice di conoscere la profondità del Suo amore e passò un'ora, che per me fu come un minuto.

+ Non giudicare mai nessuno: per gli altri avere occhi pieni d'indulgenza, per sé occhi severi. Per ogni cosa fare riferimento a Dio ed ai miei occhi sentirmi quella che sono, cioè la più grande miseria e nullità. Nelle sofferenze conservare la pazienza e la serenità, sapendo che col tempo tutto passa.

+ Di quello che ho vissuto nei momenti in cui ho fatto i voti perpetui, non conviene parlare. Sono in Lui ed Egli è in me. Nel momento in cui Mons. Vescovo mi ha messo l'anello, Iddio è penetrato in tutto il mio essere e non sapendolo descrivere sorvolo in silenzio su quel momento. Dopo i voti perpetui il mio rapporto intimo con Dio è tanto stretto, quanto non è stato mai in precedenza. Sento che amo Dio e sento che Egli ama me. La mia anima dopo aver gustato Iddio, non saprebbe vivere senza dì Lui. Per me è più piacevole un'ora sola passata ai piedi dell'altare nella più grande aridità di spirito, che cento anni di piaceri nel mondo. Preferisco essere uno zimbello insignificante in convento, piuttosto che una regina nel mondo.

+ Nasconderò agli occhi della gente tutto ciò che farò di buono, in modo che Dio solo sia la mia ricompensa. Come una modesta violetta nascosta fra l'erba, che non ferisce il piede dell'uomo che la calpesta, ma emana profumo e, dimenticando completamente se stessa, cerca di essere gentile con la persona che l'ha calpestata. Per la natura umana ciò è molto gravoso, ma la grazia dì Dio ci viene in aiuto.

+ Ti ringrazio, Gesù, dì questa grande grazia, perché m'hai fatto conoscere tutto l'abisso della mia miseria; so dì essere una voragine di nullità e se la Tua santa grazia non mi sostenesse, in un attimo sarei annientata. Perciò con ogni battito del cuore Ti ringrazio, o Dio, per la grande Misericordia che hai verso dì me. Domani debbo partire per Wilno. Oggi sono andata a confessarmi da Padre Andrasz, un Sacerdote che ha un profondo spirito di Dio, quello che mi ha sciolto le ali per poter volare verso le altezze più inaccessibili. Mi ha tranquillizzato in tutto e mi ha imposto di credere nella Provvidenza Divina: « Abbia fiducia ed avanzi con coraggio! ». Dopo la confessione ho sentito in me una misteriosa forza divina. Il Padre mi ha esortato insistentemente ad essere fedele alla grazia di Dio ed ha detto: « Se continuerà a conservare la semplicità e l'obbedienza, non le accadrà nulla dì male. Abbia fiducia in Dio; è sulla buona strada e in buone mani, nelle mani dì Dio ».

+ La sera sono rimasta un po' più a lungo in cappella. Ho parlato col Signore di una certa anima. Incoraggiata dalla Sua bontà ho detto: « Gesù, mi hai dato questo Padre, che mi ha compreso per quanto riguarda queste ispirazioni e me lo togli di nuovo. Che potrò fare io a Wilno? Non conosco nessuno, non capisco nemmeno come parla quella gente ». Ed il Signore mi ha detto: « Non temere, non ti lascerò sola». La mia anima si è immersa in una preghiera di ringraziamento per tutte le grazie che il Signore mi ha concesso per mezzo di Padre Andrasz. Tutto ad un tratto mi è venuta in mente quella visione nella quale avevo visto un Sacerdote fra il confessionale e l'altare. Mentre speravo di poterlo conoscere un giorno, mi son tornate molto chiare in mente le parole, che avevo sentito allora: « Egli ti aiuterà a fare la Mia volontà sulla terra ».

Oggi 27 maggio 1933 parto per Wilno. Quando sono uscita davanti alla casa, mi sono girata a guardare tutto l'orto e il fabbricato; quando ho diretto lo sguardo verso il noviziato, all'improvviso mi son venute le lacrime agli occhi. Pensavo a tutti i benefici ed alle grazie che il Signore mi aveva concesso. Ad un tratto inaspettatamente, presso un'aiuola, vidi il Signore che mi disse: « Non piangere; Io sono sempre con te». La presenza di Dio, che m'investì mentre il Signore Gesù parlava, durò per tutto il tempo del viaggio. Avevo il permesso di fermarmi a Czestochowa. Per la prima volta vidi la Madonna allorché mi recai, alle cinque del mattino, ad assistere allo scoprimento dell'immagine. Rimasi là a pregare senza interruzione fino alle undici e mi sembrava d'essere appena arrivata. La Superiora del luogo mandò una Suora a cercarmi perché andassi a colazione e perché si preoccupava che non facessi tardi al treno. La Madre di Dio mi disse molte cose. Affidai a Lei i miei voti perpetui. Sentivo di essere la Sua bambina e che Lei era mia Madre. Non mi rifiutò nulla di quello che Le chiesi.

+ Oggi sono già a Wilno. Il convento è costituito da casette sparse qua e là. La cosa mi fa un effetto un po' strano, dopo i grandi edifici di Jòzefòw. Vi sono solo diciotto suore. La casetta è piccola, ma l'affiatamento in questa comunità è una gran cosa. Tutte le suore mi hanno accolta molto cordialmente e ciò mi è stato di grande incoraggiamento per affrontare le fatiche che mi attendevano. Suor Giustina aveva perfino passato lo straccio sul pavimento per il mio arrivo.

+ Quando andai alla Benedizione Gesù m'illuminò sul modo di comportarmi con certe persone. Mi strinsi con tutte forze al Cuore dolcissimo dì Gesù, vedendo che sarei stata esposta esternamente a distrazioni, in conseguenza del compito che ho da svolgere nell'orto e per il quale debbo avere rapporti con persone esterne.

+ È giunta la settimana della confessione ed ho visto con gioia quel Sacerdote, che avevo conosciuto prima di venire a Wilno. L'avevo conosciuto in visione. All'improvviso sentii nell'anima queste parole: « Ecco il Mio servo fedele; egli ti aiuterà a fare la Mia volontà qui sulla terra ». Io però non mi sono fatta conoscere da lui, come desiderava il Signore. E per un certo tempo ho lottato con la grazia. In ogni confessione la grazia di Dio m'investiva misteriosamente, ma io non gli svelai la mia anima ed avevo intenzione di non confessarmi da quel Sacerdote. Dopo tale proposito un'inquietudine tremenda s'impadronì della mia anima. Dio mi rimproverò energicamente. Quando svelai tutta la mia anima a quel Sacerdote, Gesù riversò sulla mia anima tutto un mare di grazie. Ora comprendo quello che è la fedeltà ad una singola grazia e come essa attiri una serie di altre grazie.

+ O mio Gesù, tienimi accanto a Te. Vedi come sono debole; da sola non faccio nemmeno un passo avanti. Per questo, o Gesù, devi stare continuamente con me come una madre presso un bambino debole e anche dì più. Sono cominciate le giornate dì lavoro, di lotte e di tribolazioni. Tutto procede secondo il ritmo di una casa religiosa. Si è sempre novizi; si debbono imparare e conoscere molte cose, poiché, sebbene la regola sia la stessa, ogni casa ha le sue usanze e perciò ogni cambiamento è un piccolo noviziato.

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