"FU CONCEPITO PER OPERA DELLO SPIRITO SANTO"
L'INCARNAZIONE DEL FIGLIO DI DIO
1 - il Figlio di Dio discese dal Cielo;
2 - si è fatto uomo;
3 - prendendo la "carne" umana nel seno della Vergine Maria;
4 - per opera dello Spirito Santo.
SI E' FATTO UOMO
Il punto centrale sta nelle parole "si è fatto uomo": è questa la realtà che vogliamo affermare. Una realtà sconvolgente se ci pensiamo bene. Dio, il Creatore, l'Onnipotente, l'Infinito si è fatto uno di noi, "si è fatto in tutto simile a noi eccetto il peccato" come dice la Bibbia (cfr Ebr 4,15). Per questo Egli "discese dal Cielo": questa espressione non vuole denotare un movimento da luogo a luogo, ma un atteggiamento di umiliazione e di povertà. Scrive San Paolo: "Cristo Gesù era Dio, ma non pensò di dover conservare gelosamente il fatto di essere uguale al Padre. Rinunziò a tutto; scelse di essere servo e diventò uomo fra gli uomini. Tanto che essi lo riconobbero come uno di loro. Svuotò sè stesso e fu obbediente a Dio sino alla morte e alla morte di croce" (Filipp 2,6-8).
Notate bene i tre verbi usati da San Paolo per esprimere questo mistero:
"rinunziò a tutto"; "scelse di essere servo"; "svuotò sè stesso".
- Egli era ricchissimo, non gli mancava nulla: ebbene, rinunziò a tutto.
- Egli era il Padrone del mondo: ebbene scelse di essere il servo.
- Egli era la Pienezza dell'Essere e della vita: ebbene svuotò sè stesso fino alla morte di croce.
Perché e per chi, ha compiuto questo gesto così sconvolgente? "Per noi uomini e per la nostra salvezza", cioè perché ci ama e ci vuole salvare.
L'ESEMPIO DI GESU’
- Il nostro nemico, quello che ci porta alla rovina, è la superbia. Allora Il Figlio di Dio si è fatto umile per insegnarci e donarci l'umiltà che salva, la sua umiltà.
- La superbia produce la disobbedienza. Allora Egli si è fatto obbediente fino alla morte per insegnarci e donarci la sua obbedienza offerta per la nostra salvezza.
- Noi siamo dominati dall'avarizia e dalla passione per le ricchezze di questo mondo. Egli si è svuotato di tutto, si è fatto povero per insegnarci e donarci la sua povertà che salva e libera dalla schiavitù del denaro e dei beni terreni.
La spiegazione di tutto è l'amore: "per noi uomini e per la nostra salvezza discese dal cielo"!
E qui entriamo nel grande mistero di Gesù, il mistero dell'Incarnazione che si esprime così: Il Figlio Eterno di Dio si è fatto uomo per amor nostro.
Notate bene l'espressione: si è fatto uomo. Noi non diciamo "ha rivestito la nostra umanità": diciamo che si è atto uomo, è diventato uno di noi. Prima era Dio: ora è anche uomo, cioè ha una natura come la nostra: un'anima come la nostra ed un corpo come il nostro. Quindi ha un'intelligenza che ragiona come la nostra, un cuore che ama come il nostro, una sensibilità che soffre e gioisce come la nostra, istinti come i nostri, sensi e nervi, mani e piedi, fantasia ed impulsi come i nostri. Egli è un vero uomo: non un fac-simile, non una caricatura, non un robot. E' un uomo vero, tale quale sono io e siete voi. "In tutto uguale a noi eccetto il peccato". L'unica cosa che Egli non ha potuto assumere come sua è stato il peccato, perché il peccato è l'opposto di Dio. In compenso, però, si è caricato di tutti i nostri peccati e li ha portati fino sulla croce perché ogni peccato morisse con lui e fosse espiato con il suo sangue.
Questo Gesù, uomo vero e Dio vero, è la manifestazione visibile di Dio. In Lui è Dio stesso che si fa vedere e toccare da noi. "Chi vede me, vede il Padre" ha detto ai suoi discepoli "perché io sono nel Padre ed il Padre è in me!" (cfr Gv 14,9 -10) .
Attraverso la vita umana di Gesù Dio ci mostra visibilmente e palpabilmente chi è realmente, che cosa pensa, che cosa sente, che cosa vuole. Gesù, se mi permettete l'espressione, traduce nel linguaggio umano (fatto di gesti, di parole e di sentimenti), l'amore infinito di Dio. Per esempio: quando Gesù abbraccia i bambini compie un gesto di tenerezza che rivela la tenerezza di Dio e quando mangia con gli amici compie un gesto di affetto con il quale rivela l'amicizia affettuosa di Dio. Ricordatevi che Gesù rivela chi è Dio più con i fatti che con le parole.
Tutti i filosofi e tutti i grandi fondatori delle varie religioni che hanno parlato mirabilmente di Dio, ne hanno parlato dal di fuori, come un astronomo che parla delle sue scoperte nel cosmo conosciute guardando dal suo telescopio. Gesù invece rivela Dio dal di dentro come l'astronauta che viene da un altro mondo e che ha toccato con i suoi piedi e con le sue mani i pianeti e le stelle dell'universo. San Giovanni scrive giustamente: "Nessun uomo mai ha visto Dio! Ma Gesù che né è il Figlio Unigenito, Lui sì ce lo ha rivelato" (cfr Gv 1,18) .
NEL SENO DI MARIA
Ma in che modo il Figlio Eterno di Dio si è fatto uomo? La fede risponde: "per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria".
Non è possibile spiegare adeguatamente questo mistero, ma possiamo tentare di capirci qualcosa ricorrendo, magari, a qualche immagine.
a) Noi diciamo innanzitutto che Egli "si è incarnato": la parola "carne" nella Bibbia, significa "natura umana", cioè corpo e anima.
Affermando che Gesù si è incarnato, noi intendiamo dire che Egli ha fatto sua la nostra natura umana, diventando uomo come noi. Colui però che si è incarnato (ossia il Figlio eterno di Dio) non ha assunto una persona umana, ma semplicemente la natura umana per cui abbiamo in Cristo due nature (quella umana e quella divina) e una sola Persona: la Seconda Persona della Ss.ma Trinità, ossia il Figlio. Egli rimane sempre lo stesso come era prima, la Persona di prima, cioè quella del Verbo, la Seconda Persona della Ss.ma Trinità, ma si è fatto anche uomo assumendo la nostra natura umana! Quindi è nello stesso tempo vero Dio e vero uomo. Dio eterno ed infinito come il Padre, uomo vero e mortale come noi!
b) Ci domandiamo: come ha fatto a diventare vero uomo pur rimanendo vero Dio?
Da dove ha preso la carne, cioè la natura umana? "Dal seno della Vergine Maria." risponde la fede cristiana. Non ha preso una natura umana creata ex-novo dal nulla: in tal caso non sarebbe stato uno di noi! Neppure l'ha voluta prendere da un padre terreno perché Egli ha già un Padre vero: quello del Cielo. Invece ha preso la natura umana da una Vergine senza macchia di peccato perché fosse sì carne come la nostra, però senza la corruzione della nostra. Egli è uno di noi per quel che riguarda la natura umana, ma è diverso da noi per quel che riguarda l'origine. La sua origine non è da Adamo, ma dal Padre. La Madonna gli ha dato la carne, cioè la natura di uomo: il Padre, che da tutta l'eternità lo genera come vero Dio, per opera dello Spirito Santo, Lo ha generato anche come vero uomo.
L'OPERA DELLO SPIRITO
Con Gesù comincia un'umanità nuova che ha la sua origine dallo Spirito. Gesù è un uomo nuovo. E' uomo come noi, ma la sua vita umana viene da Dio per opera dello Spirito.
Di conseguenza con Gesù Dio dà inizio ad una umanità nuova perché Gesù diventa la sorgente di una vita nuova per quanti si uniscono a Lui, formando con Lui una cosa sola.
Ebbene, noi affermiamo che tutto ciò è "opera dello Spirito Santo". Con queste parole esprimiamo due realtà:
- la prima è che la vita umana di Gesù ha la sua origine dalla Potenza Infinita di Dio e non dal seme umano. Maria ha concepito da sola il suo Figliolo, senza il concorso dell'uomo, come invece avviene in ogni umana generazione. Ha potuto farlo perché Dio stesso gliene ha dato il potere con la forza onnipotente del suo Spirito;
- la seconda realtà è che il concepimento di Gesù, in quanto uomo, è opera dell'Amore infinito di Dio. Nella generazione di Gesù non manca l'amore, solo che non è quello del maschio verso la donna, ma è l'Amore stesso di Dio, la Terza Persona della Santissima Trinità (cioè lo Spirito Santo), che avvolge Maria come una nube di grazia: `Eo Spirito Santo scenderà su di te e la Potenza dell'Altissimo ti avvolgerà nella sua ombra" (Lc 1,35). Maria, a sua volta, presta il proprio assenso all'Incarnazione spinta dal suo amore verso Dio e verso di noi: "Eccomi, sono la serva del Signore; si faccia di me secondo la tua parola" (Le 1,38). Il risultato di questo misterioso scambio di amore è Gesù, Figlio di Dio e Figlio di Maria, vero Dio e vero uomo.
MARIA
In tutto questo mistero la Vergine Maria ha un suo ruolo che è centrale, unico, ínsostituibíle.
- Essa è il nuovo Paradiso Terrestre dove nasce l'Uomo Nuovo, quello che piace a Dio.
La Bibbia ci racconta che nell'antico Eden l'uomo venne dalla terra, creato dalla potenza e dall'amore di Dio, adorno di Grazia e di doni. A causa del peccato però la terra è stata maledetta e da quel momento ogni uomo nasce peccatore, corrotto, privo della Grazia e dei doni celesti che lo facevano "immagine" della divinità. Per cominciare una nuova umanità Dio ha voluto una terra vergine ed immacolata. Per questo ha preservato Maria dal peccato originale e l'ha riempita della sua divina benedizione! Da lei, dal suo seno, Dio ha tratto l'Uomo Nuovo, Gesù Cristo!
- Maria è il vero tempio vivente di Dio. L'accenno dell'angelo Gabriele alla nube misteriosa e divina che avvolgeva Maria ci richiama la nube altrettanto misteriosa che avvolgeva il tempio del Signore nel deserto. Quando quella nube scendeva sul tempio, gli ebrei sapevano che Dio stesso si faceva presente e parlava con Mosè. Qui Dio si fa presente con la sua Potenza ed il suo Amore in Maria per compiere in Lei il mistero dell'Incarnazione. In nessun altro luogo Dio è così presente come in Maria!
- Maria è vera Madre di Dio. Essa è la vera mamma di Gesù in quanto uomo e lo è come nessun'altra donna lo è mai stata e mai lo sarà. Essa, infatti, non solo dona a suo figlio quello che le altre mamme donano ai loro figlioli quando li generano; Gli dona molto di più. Le altre mamme, infatti, donano la vita ai loro figli unitamente ai mariti; Maria invece è sola nel dargli la vita umana. Ne vengono conseguenze importantissime di carattere genetico, somatico, psicologico. Per non addentrarci in questioni che non ci competono, diremo solo questo: che la somiglianza fisica e psicologica tra Gesù e sua madre non può essere che eccezionale, unica, proprio per il concepimento verginale.
Maria viene chiamata dalla Chiesa vera Madre di Dio perché il Figlio da lei generato è Lo stesso che il Padre Celeste genera ineffabilmente da tutta l'eternità, come abbiamo visto sopra. Questo titolo meraviglioso Le fu riconosciuto ufficialmente nel Concilio di Efeso (a. 431) quando venne proclamato il dogma della Theotòcos (= Madre di Dio). Allora tutta la cristianità esultò di gioia e da quel momento la devozione mariana si diffuse in tutto il mondo.
Il fatto poi che Gesù sia figlio di Maria e figlio di Dio, comporta per la Madonna una singolare partecipazione all'amore paterno di Dio nei riguardi di Cristo. Il Cuore di Maria ne divenne e ne rimane per eccellenza il traduttore, per così dire, in termini materni. Maria cioè tradusse e traduce, con sentimenti materni unici, l'amore unico di Dio Padre per il suo Figliolo Gesù. Il che colloca Maria nel mistero della Santissima Trinità donandole una dignità che San Tomaso d'Acquino non esita a dire quasi infinita.
Infatti:
- il Padre e Maria si incontrano in un comune soggetto di generazione e d'amore, in un comune figlio: Gesù!
Gesù è tutto per il Padre Celeste: "Questi è il mio figlio, il diletto!"
Ma Gesù è tutto anche per Maria: "La. madre di Gesù!";
- il Figlio ha con Lei una relazione unica per il fatto che è anche suo vero figlio, come lo è del Padre Celeste;
- infine Maria ha una relazione unica anche con lo Spirito Santo. Egli infatti ha operato in Lei e con Lei l'incarnazione di Cristo;
- un'ultima osservazione tra le tante che potremmo ancora fare. Nessuna mamma ha mai amato, e mai amerà suo figlio come la Madonna ha amato e ama Gesù. Un giorno il Signore ha detto queste parole: "Chi ama il proprio figlio più di me, non è degno di me". Con ciò Egli intendeva dire che per tutti gli uomini c'è un oggetto d'amore che supera anche le relazioni più care e più intime: Dio! Ecco perciò il grande comandamento: "Ama il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le forze!" (Mt 22,37).
Ci sono delle mamme che si sono trovate nella necessità di passare sopra l'amore dei propri figli per rispondere all'amore di Dio. Ricordo, ad esempio, la mamma dei sette fratelli Maccabei, di cui parla la Bibbia, o Santa Francesca di Chantall che, chiamata da Dio al monastero dopo la morte del marito, ha saputo staccarsi dai suoi figlioli per donarsi al servizio del Signore pur dovendo superare la loro tenace opposizione gridando loro: Dio prima di tutto, Dio sopra tutto! Maria iinvece può riversare tutta la pienezza del suo amore di madre e di creatura su Gesù perché è proprio Gesù che deve amare con tutto il cuore, con tutta la mente, con tutte le sue forze! Gesù è il suo figliuolo, ma è anche il suo Dio!
Per Lei amare Dio e amare suo figlio è la medesima cosa!
eletti non abbiano conseguito per sempre la gloria finale" (LG 61-62).
E' da queste verità di fede che deve sgorgare la vera devozione alla Madonna, non dal nostro sentimentalismo. La devozione a Maria deve esprimere il rapporto stupendo che Dio ha stabilito tra Lei (Madre di Dio e Madre nostra) e noi (figli di Dio e figli suoi): un rapporto fatto di venerazione per la sua grandezza, di amore filiale per la sua bontà e di fiducia illimitata per la sua potente intercessione materna presso il Figlio Gesù.
CONTEMPLAZIONE
Il brano di vangelo che ti propongo per la tua preghiera contemplativa è uno dei più significativi e dei più profondi del Nuovo Testamento. Affrontalo con umiltà e chiedi allo Spirito di illuminarti e guidarti.
Vangelo di Giovanni cap. 1
In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era in principio presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
Venne fra la sua gente, ma- i suoi non- l'hanno accolto.
A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli rende testimonianza e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi: Colui che viene dopo di me mi è passato avanti, perché era prima di me».
Dalla sua. pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia.
Perché la legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio nessuno l'ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato.
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