mercoledì 31 agosto 2011

Alle sorgenti della Pietà - X parte

Torniamo a meditare con l'opera di don Luigi Fusina che ha raccolto alcune meditazioni rivolte a semplici fedeli e capaci di sollecitare in loro un senso di meditazione e riflessione sulle grandi verità che generano nell'anima la vera pietà cristiana. Siamo giunti a quello che l'autore definisce come il cuore della fede: il credo nel Nostro Signore Gesù Cristo, attraverso il quale abbiamo la speranza nella vita eterna: 

- Capitolo 8 -

"CREDO IN UN SOLO SIGNORE GESU' CRISTO UNIGENITO FIGLIO DI DIO"

 IL CUORE DELLA FEDE 

Nella prima parte del Credo esprimiamo la nostra fede nel Padre, Creatore di tutte le cose. Nella seconda parte, che è quella centrale e più ampia, noi esprimiamo la nostra fede nel Signore Gesù Cristo. Diciamo: "Io credo... in un solo Signore Gesù Crísto Unigenito Figlio di Dio". Questo è, per così dire, il cuore del Simbolo della Fede. Noi, infatti, siamo chiamati cristiani proprio perché crediamo nel Signore Gesù Cristo. La fede, come abbiamo visto nei capitoli precedenti, è accoglienza di una persona nella nostra esistenza. Per fede noi accogliamo Gesù nella nostra vita quale nostro Salvatore e Signore. Vorrei introdurre questo tema facendovi una domanda: in che cosa si distingue il cristianesimo dalle altre religioni?

- Forse dal fatto che ci insegna ad essere onesti, buoni, retti? Ma anche le altre religioni propongono gli stessi valori.

- Forse perché ci insegna a pregare e a onorare Dio? Ma fanno lo stesso anche i mussulmani, gli ebrei, i buddisti e tanti altri!

Allora in che cosa consiste la differenza? In tre cose.

1) Tutte le religioni umane sono costituite dal cammino dell'uomo verso Dio. Indicano e offrono una strada per arrivare a Dio.

 La religione cristiana, al contrario, ci rivela il cammino di Dio verso l'uomo: un cammino di amore e misericordia. Là, nelle altre religioni, è l'uomo che cerca Dio. Qui, nel cristianesimo, è Dio che cerca l'uomo: è il Buon Pastore che cerca la pecorella smarrita.

2) Nelle religioni umane l'atteggiamento dell'uomo è quello di cercare la giustificazione (cioè la salvezza) mediante i propri sforzi.

 Nel Cristianesimo invece l'uomo accoglie per fede la giustificazione che Dio gli dona gratuitamente, anche se ciò non esime l'uomo dal prestare la sua cooperazione. Là è l'uomo che si salva, qui è Dio che lo salva!

3) Infine in tutte le religioni umane c'è distinzione tra Dio ed il profeta che lo rivela. Così, ad esempio, nell'Islam altro è Dio (Allah), altro è il suo profeta (Maometto).

Nel Cristianesimo invece è Dio stesso che si rivela e si fa presente nel mondo nella Persona di Gesù Cristo. Per i cristiani Gesù non è soltanto il profeta di Dio, ma è Dio in Persona, la Seconda Persona della Santissima Trinità fatta uomo! Vedete, allora, come il cristianesimo è una religione totalmente diversa da ogni altra. Esso, infatti, non è frutto della chiaroveggenza di un uomo, ma è di origine divina, è stato rivelato da Dio.

Nessun uomo, per quanto acuto ed illuminato, avrebbe mai osato proporci quello che ci propone Gesù. Ma Egli lo può fare perché è Dio in persona. Noi non abbiamo che da ringraziare ed adorare! E' il Creatore stesso che scende dal suo Cielo e viene a portarci il dono della salvezza. Noi non abbiamo che da accoglierlo e corrispondervi nella fede!

 Il Cristianesimo è tutto qui!

IL GRANDE PROGETTO DI DIO

Dopo la caduta originale l'uomo è dominato dal peccato. E' un uomo che ha rifiutato Dio e la sua Legge: perciò è un uomo in cui regna l'egoismo con tutte le sue concupiscenze, sorgenti inquinate di disordini e di colpe. Nessun uomo, per quanti sforzi faccia, può ritenersi giusto agli occhi di Dio! Su questo punto la Bibbia è categorica: 'Tutti sono peccatori, tutti sono cattivi, non ce ne è uno che sia giusto!" (Rm 3,9-10). Certo, fra questi peccatori, ce ne sono di quelli che si sforzano di essere onesti e santi. Ma nessuno riesce a colmare l'abisso che il peccato ha scavato tra noi e Dio. Così l'umanità intera, quella del passato, quella del presente e quella del futuro, vive in un regime di separazione da Dio e nell'incapacità di riallacciare rapporti di comunione con Lui. Questa situazione, che noi chiamiamo peccato originale, la troviamo alle sorgenti della nostra vita quando entriamo a far parte di questa povera umanità. Siamo come i bambini che nascono dopo il terremoto: nascono baraccati, senza casa, senza niente.

Noi uomini siamo i terremotati del peccato. Veniamo al mondo in una situazione di miseria, di colpa e di morte. I nostri sforzi, per quanto encomiabili e degni di ammirazione, sono insufficenti. Siamo perduti. Per noi non c'è speranza di salvezza!

"La carne ed il sangue - dice la Bibbia - non possono ereditare il Regno di Dio" (1 Cor 15,50). Carne e sangue, nel linguaggio biblico, significano la natura umana, quella cioè che riceviamo dai nostri genitori con la concezione e la nascita. Siamo concepiti peccatori e nasciamo peccatori. Noi non siamo peccatori perché facciamo peccati ma facciamo peccati perché siamo già peccatori. "Non può un albero cattivo dar frutti buoni" afferma Gesù (Mt 7,18). Noi tutti siamo ramoscelli di un albero che è inquinato fin dalle radici ed i nostri frutti non possono essere che frutti inquinati.

 Ma ecco che Dio ha pietà di noi e compie Lui stesso quello che noi non siamo capaci di fare. Egli risponde alle nostre esigenze con il dono di suo Figlio. Quali sono le nostre esigenze, le nostre necessità? Sono tre.

1) La prima essenza che sentiamo in noi è quella del perdono dei nostri peccati personali. Sentiamo il bisogno di venire perdonati. Come risponde Dio a questa nostra esigenza? Risponde offrendoci il Sangue di suo Figlio. Egli ci rivela che il Sangue di Gesù è il prezzo del perdono, un prezzo infinitamente superiore a tutte le nostre colpe, un prezzo che Lo soddisfa pienamente ed abbondantemente. Perciò se ci accostiamo con fede a questo Sangue preziosissimo i nostri peccati personali ci saranno perdonati. Che cos'è la Confessione se non un accostarci sacramentalmente a questo Sangue?

2) La seconda esigenza che sentiamo in noi è quella, più profonda, di essere guariti radicalmente dal peccato che inquina la nostra natura umana. E' necessario che questa natura peccatrice venga distrutta e, al suo posto, ce ne venga data un'altra, giusta, santa! Dio risponde a questa esigenza mediante la Croce di Gesù. In Gesù è tutta la nostra umanità che viene crocifissa e muore: "Egli portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce, perché, non vivendo più per il peccato, vivessimo per la giustizia; dalle sue piaghe siete stati guariti" (1 Pt 2,24). San Paolo scrive: "Sono stato crocijRsso con Cristo" (Gal 2,19). Così la Croce, cioè la morte di Gesù, è stata anche la morte della vecchia umanità di Adamo, morte che avrà il suo segno visibile quando lasceremo questo corpo alla cenere nella tomba.

3) Ma abbiamo una terza esigenza che è quella della vita. L'uomo non è fatto per la morte, ma per la vita: per una vita senza fine, felice, in continua crescita. Ebbene Dio ci dona in Gesù una vita nuova, quella che la Bibbia chiama "la vita eterna". E' la vita stessa del Figlio di Dio. Dice il Vangelo di Giovanni: "A quanti credono in Gesù, Dio ha fatto un dono: quello di essere figli di Dio mediante una nuova nascita, non dalla carne e dal sangue, ma da Dio stesso!" (cfr Gv 1,12-13) . Non si tratta soltanto della vita spirituale, ma anche corporale perché noi pure risorgeremo come è risorto Cristo. Dio dunque non ci ha fatto e non ci fa tante grazie: non ci dà tanti doni. Ci fa una sola grazia, ci dà un solo dono: suo Figlio Gesù! Ma in Gesù c'è ogni grazia, ogni dono: "In Lui - scrive San Paolo - ci sono tutti i tesori della sapienza e della scienza" (1 Cor 1,30 ). "In Lui - scrive ancora l'apostolo - c'è la pienezza della divinità" (Col 2,9) cioè la pienezza del bene. Qualsiasi bene tu cerchi, lo trovi in Gesù! Di qualsiasi dono tu abbia bisogno, lo trovi in Gesù! In Lui Dio ci ha donato tutto: ci ha donato sè stesso!

GESU, IL DONO DI DIO

Ma vediamo un po' meglio la ricchezza di questo dono analizzando i titoli che il Simbolo attribuisce a Gesù: lo chiama: Gesù - Cristo - Signore.

1) Gesù!

Parlando a Giuseppe l'angelo Gabriele svela, con il nome, anche il significato: `Eo chiamerai Gesù, perché salverà il suo popolo dai peccati" (Mt 1,21). In ebraico Gesù significa: "Dio è salvezza!".

"Lo chiamerai: Dio - è - salvezza": un nome che non solo indica un programma, una missione, ma anche una realtà: egli è Dio stesso che viene a portare la salvezza! Salvezza da che cosa? Dai peccati, spiega l'angelo. Ecco qui, nel nome stesso di Gesù, una prima rivelazione della sua realtà personale e della sua missione: egli è Dio che viene a salvarci! 2) Cristo! Gesù è il Cristo!

Cristo è un nome che viene dal greco e che traduce l'ebraico Messia.

Messia vuol dire: Mandato da Dio, inviato di Dio. Gesù è un mandato. E' mandato a compiere una missione nel mondo. Chi lo manda è il Padre. Lo afferma egli stesso: "Il Padre mi ha mandato a compiere l'opera sua". L'opera di Dio è la salvezza del mondo. Questo mandato dal Padre è, per Gesù, una consacrazione. Quando si destina un calice per il servizio liturgico, lo si consacra, cioè lo si toglie all'uso profano per adibirlo al servizio esclusivo di Dio. Così quando un uomo viene mandato a continuare l'opera di Gesù lo si consacra al Signore. E' accaduto per tutti noi nel battesimo e nella cresima, avviene per gli sposi nel sacramento del matrimonio, per i religiosi mediante la loro professione, per i diaconi, sacerdoti e vescovi con l'ordinazione. Tutto il popolo cristiano è consacrato al servizio di Dio: è un popolo messianico. Partecipa della consacrazione di Gesù. Questa consacrazione si attua mediante il dono dello Spirito Santo. A Nazareth Gesù fece sue le parole dell'antico profeta: `Eo Spirito del Signore è sceso sopra di me e mi ha consacrato con l'unzione spirituale. Per questo sono stato mandato ad evangelizzare i poveri, a portare la libertà agli oppressí ed ai prigionieri, a predicare il tempo della, misericordia di Dio" (cfr Lc 4,18,19). Ed infatti, poco prima, presso il fiume Giordano lo Spirito Santo era sceso sopra di Lui ed il Padre, dal Cielo, lo aveva proclamato " il figlio suo diletto" (cfr Mt 3,17)!

Gesù è il Cristo, il Messia, il Consacrato a Dio, cioè il Servo di Dio, venuto nel mondo per compiere l'opera di Dio e per comunicarla a tutti gli uomini.

In Lui e mediante il suo ministero (che oggi continua nella Chiesa) Dio compie la salvezza del mondo e la attua in ogni uomo che crede al Vangelo.

3) Gesù è il Signore.

Il titolo Signore è pasquale, cioè è il titolo che i cristiani danno a Gesù Risorto. Il primo è stato Tomaso quando, aprendo il cuore alla fede, grida a Gesù Risuscitato: "mio Signore e mio Dio" (Gv 20,28)!

Finché Gesù è su questa terra e compie il suo ministero di salvezza è il servo di Dio. Ma quando risorge da morte e sale alla destra del Padre ecco che diventa il Signore. S. Paolo ce ne parla così: "Gesù si è fatto obbediente fino alla morte ed alla morte di croce. Per questo Dio lo ha glorificato e gli ha dato un nome che è al di sopra di ogni altro nome, così che nel nome del Signore Gesù, ogni ginocchio si pieghi in terra, in cielo o negli inferi per la gloria di Dio Padre" (Fil 2,8).

La parola Signore che noi attribuiamo anche a Dio Padre e allo Spirito Santo, in realtà è propria del Figlio suo Gesù. Significa che egli, anche nella sua umanità glorificata, è il Re, il Cuore e il Centro del nuovo mondo.

Da Lui viene la nuova vita, la vita eterna. Da Lui si espande nell'universo la nuova potenza che tutto rinnova: lo Spirito Santo. Proclamare Gesù Signore, significa riconoscerlo come nostro Re, nostro principio vitale, nostro Dio. Accogliere Gesù come Signore, significa farlo sedere sul trono del nostro cuore sottomettendogli per amore tutta la nostra vita, tutti i nostri interessi, tutto il nostro essere. Così Egli, mediante lo Spirito Santo, prende possesso della nostra esistenza e vive in noi: "non più io vivo, ma Cristo vive in me!" (Gal 2,20).

Ecco allora il significato primo della nostra professione di fede, quando diciamo: "Credo in un solo Signore, Gesù Cristo". Vuol dire che noi accogliamo nel cuore e nella vita Gesù il Figlio di Dio, come nostro Salvatore, come nostro Messia, come nostro Signore.

Questa triplice realtà coinvolge tutti i credenti perché, mediante l'incarnazione, essa diventa nostra così che nella nostra povera umanità è Gesù Cristo Signore che vive ed agisce per portare la salvezza di Dio al mondo.

E' questo che il mondo si attende, sia pur inconsciamente, da noi cristiani! Non tanto un nuovo regime politico, e neppure una nuova rivoluzione sociale (che del resto è necessariamente insita nel rinnovamento cristiano del mondo), ma la divina realtà del Signore vivente in noi.

E' del Signore Gesù Cristo che ha bisogno l'uomo perché solo nel Signore Gesù Cristo trova vita, salvezza, perdono. Infatti: Gesù è l'unico che può dare un senso vero alla vita dell'uomo rivelandogli il suo eterno destino in Paradiso;

. Gesù è l'unico che può offrire all'uomo peccatore il perdono di Dio che Egli ci ha ottenuto con il suo sacrificio; . Gesù è l'unico che può infondere la vera pace nel cuore umano e, di conseguenza, nella nostra società;

. Gesù è l'unico che può dare una vita piena, felice, eterna! Preghiamo la Madonna perché ci aiuti a credere nel Signore Gesù Cristo come ci ha creduto Lei quando si è offerta senza riserve alla Parola di Dio che le rivelava il dono del Padre: Gesù!

CONTEMPLAZIONE

Questa contemplazione sarebbe opportuno farla davanti al Ss.mo Sacramento o almeno davanti ad una immagine di Gesù per meglio immergerti nella meditazione della Parola di Dio.

Lettera agli Efesini cap. 1

Benedetto sia Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale nei cieli, in Cristo.

 In lui ci ha scelti prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto nella carità, predestinandoci a essere suoi figli adottivi per opera di Gesù Cristo, secondo il beneplacito della sua volontà. E questo a lode e gloria della sua grazia, che ci ha dato nel suo Figlio diletto;  nel quale abbiamo la redenzione mediante il suo sangue, la remissione dei peccati secondo la ricchezza della sua grazia. Egli l'ha abbondantemente riversata su di noi con ogni sapienza e intelligenza, poiché egli ci ha fatto conoscere il mistero della sua volontà, secondo quanto nella sua benevolenza aveva in lui prestabilito per realizzarlo nella pienezza dei tempi: il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra.
 In lui siamo stati fatti anche eredi, essendo stati predestinati secondo il piano di colui che tutto opera efficacemente conforme alla sua volontà, perché noi fossimo a lode della sua gloria, noi, che per primi abbiamo sperato in Cristo. In lui anche voi, dopo aver ascoltato la parola della verità, il vangelo della vostra salvezza e avere in esso creduto, avete ricevuto il suggello dello Spirito Santo che era stato promesso, il quale è caparra della nostra eredità, in attesa della completa redenzione di coloro che Dio si è acquistato, a lode della sua gloria.

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