28^ Domenica Tempo Ordinario
• Festa pronta, invitati no!
Gesù paragona il regno dei cieli a una festa di nozze che il re prepara per suo figlio. E infatti all’inizio di tutto ci fu un grande banchetto; Dio creò l’universo ricolmandolo di ogni… ben di Dio (è il caso di dirlo!): stelle a miriadi, universo sterminato che nessuno riuscirà mai a esplorare, oceani abissali, montagne innevate, nubi vaporose, acque azzurre e abbondanza di pesci e bestioline varie, oltre che fiori e frutti di ogni genere e specie. E, a coronamento di questa fantasmagorica moltitudine, Dio creò l’uomo che arrivò per ultimo, al termine della complessità (i regni minerale e vegetale sono molto meno complessi), dotato delle capacità per apprezzare e godere di queste meraviglie e di governarle quale amministratore del re.
E dopo averlo creato lo mise nel giardino dell’Eden. E un bel giorno lo invitò a nozze dicendogli pressappoco così: “Io ti ho creato per amore, senza poterti chiedere prima se lo volevi o no, per il semplice fatto ché non esistevi, ma ora voglio sapere se anche tu condividi il mio amore: per dimostrarmelo basterà che tu osservi un piccolo comando che ti do, dopodiché tu entrerai nel mio regno per vivere per sempre con me”. L’uomo e la donna, unici esseri intelligenti e razionali in mezzo a creature senza ragione, avrebbe dovuto dire “Sì eccomi”. Tanti profeti l’hanno detto: ”Eccomi manda me”. La Madonna l’ha detto Eccomi sono la serva del Signore”.
• Manca il primo “eccomi”
Ma nella storia dell’umanità manca un “eccomi” -il primo- quello più decisivo e determinante per il destino umano; quello che avrebbero dovuto dire il primo uomo e la prima donna, e non l’hanno detto. Il primo rifiuto all’invito a nozze fu fatto subito, agli albori dell’umanità, non c’è stato bisogno di aspettare molto…
Ma Dio, “lento all’ira e grande nell’amore”, non si lasciò disarmare e diede un secondo banchetto: festa di nozze vera e propria perché Dio decise di fare uno sposalizio tra il Figlio suo, l’unigenito e tutta l’umanità che, in Adamo ed Eva, aveva dapprima detto di no. E così avvenne l’Incarnazione del Verbo che scese sulla Terra e assunse la natura umana come sposa. E questa cosa fa? Ahimè, lo fa fuori (come abbiamo visto domenica scorsa coi vignaioli che uccisero l’erede, cioè il figlio). Ma è troppo tardi! Ormai Lui è dentro! Nel cuore di ogni uomo. Se gli uomini sono riusciti a farlo fuori dall’esterno, non sono però riusciti a farlo fuori dal di dentro, dal cuore dell’uomo. E così, da più di duemila anni a questa parte, assistiamo alle meraviglie che Lui ha operato “dentro”: dai primi cristiani martirizzati per la loro fede, fino alle miriadi di testimoni che l’hanno seguito fino alla fine. Tutti lì a testimoniare che il regno di Dio è in mezzo a noi e che il Signore continua ad invitare uomini e donne al suo seguito.
• Invitati a far avanzare il regno…
Nel nostro piccolo ci siamo anche noi! Invitati a far avanzare il regno! Ci pensate quale dignità e quanta fiducia il Signore ripone in noi? Non deludiamolo e rispondiamo “Eccomi, manda me”. Oggi! Se tergiversiamo o rifiutiamo, la grazia di oggi non tornerà più, e non saremo neanche pronti per ricevere la grazia di domani perché, a forza di rifiutare, il cuore finisce per indurirsi e non riconosce più la voce dello Spirito Santo. Chiediamo orecchie funzionanti e cuore liquefatto.
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