venerdì 1 ottobre 2010

Imparando con le Lettere Apostoliche - Tredicesimo appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con "Imparando con le Lettere Apostoliche". Il cammino di oggi ci mostra due cose importanti: la sottomissione alle autorità e l'amore verso il prossimo!

Tredicesima parte della Lettera di San Paolo apostolo ai Romani 
 

1Ciascuno stia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c'è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. 2Quindi chi si oppone all'autorità, si oppone all'ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna. 3I governanti infatti non sono da temere quando si fa il bene, ma quando si fa il male. Vuoi non aver da temere l'autorità? Fa' il bene e ne avrai lode, 4poiché essa è al servizio di Dio per il tuo bene. Ma se fai il male, allora temi, perché non invano essa porta la spada; è infatti al servizio di Dio per la giusta condanna di chi opera il male. 5Perciò è necessario stare sottomessi, non solo per timore della punizione, ma anche per ragioni di coscienza. 6Per questo dunque dovete pagare i tributi, perché quelli che sono dediti a questo compito sono funzionari di Dio. 7Rendete a ciascuno ciò che gli è dovuto: a chi il tributo, il tributo; a chi le tasse le tasse; a chi il timore il timore; a chi il rispetto, il rispetto.

8Non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. 9Infatti il precetto: Non commettere adulterio, non uccidere, non rubare, non desiderare e qualsiasi altro comandamento, si riassume in queste parole: Amerai il prossimo tuo come te stesso. 10L'amore non fa nessun male al prossimo: pieno compimento della legge è l'amore.

11Questo voi farete, consapevoli del momento: è ormai tempo di svegliarvi dal sonno, perché la nostra salvezza è più vicina ora di quando diventammo credenti. 12La notte è avanzata, il giorno è vicino. Gettiamo via perciò le opere delle tenebre e indossiamo le armi della luce. 13Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. 14Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri.

COMMENTO PERSONALE

Questo passo della Lettera ai Romani contiene due cose molto importanti: la prima, per ordine di importanza, è l'amore e la seconda è la sottomissione alle autorità costituite. Questa seconda questione è molto delicata: esser sottomessi alle autorità implica il rispettare le leggi esistenti, il pagare i tributi che ci vengono chiesti, il rispettare gli ordini superiori, come ad esempio la Chiesa. Infatti, la Chiesa è un'autorità costituita direttamente da Gesù Cristo e tutti i santi hanno sempre mostrato sottomissione nei Suoi riguardi, anche quando non la meritava: questo perchè l'autorità viene pur sempre da Dio e prima o poi, lo si vede! Non a caso quegli uomini sono divenuti santi il che significa che la Chiesa ha riconosciuto il loro valore spirituale!

Ma notiamo che questa sottomissione all'autorità è una cosa giusta: perchè? Perchè le autorità, anche se sono corrotte o non attente ai bisogni umani, comunque perseguono uno scopo comune e in loro mancanza ci sarebbe l'anarchia! Pensate se nel nostro Paese non ci fossero i tribunali, le amministrazioni, i governanti, dove saremmo? Certo, ci lamentiamo sempre ed è una reazione normale dinanzi alle ingiustizie: però nessuno può negare che abbiamo bisogno delle autorità per mantenere un ordine tra le genti. La legge, ad esempio, ha il compuito di assicurare la giustizia e di punire coloro che sono disobbedienti alle leggi. Quindi il diritto ha quasi una funzione integratrice della Giustizia di Dio anche se ovviamente non vi può essere un paragone considerando che la Giustizia Divina è l'unica perfetta ed incorruttibile.
Inoltre, San Paolo ci dice non solo di osservare le leggi per non essere puniti, ma richiama la coscienza! Ecco, quello che molte volte cerco sempre di spiegare quando mi soffermo su temi socio-politici: la coscienza. Noi dobbiamo agire perseguendo il bene non perchè vi è una legge che ci potrebbe punire in caso di inadempienza, ma perchè la nostra coscienza ci impone di essere onesti, obbedienti e rispettosi. E questo vale per tutti, politici compresi perchè la coscienza dovrebbe sempre guidarci anche nelle minime cose; Gesù disse: "Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto."

Come detto, ecco la seconda cosa importante: l'amore! Questa parola così piccola, ma che nasconde un mistero straordinario. Amore vicendevole, amore verso chi non ci ama, amore verso ogni cosa ed in ogni cosa. Gesù lo disse chiaramente:  “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente. Questo è il più grande e il primo dei comandamenti.
E il secondo è simile al primo: Amerai il prossimo tuo come te stesso. Da questi due comandamenti dipende tutta la Legge e i Profeti
”.
Vediamo come San Paolo ripeta cose che Gesù aveva già pronunciato prima, segno di come lo Spirito Santo lo illumini nei suoi discorsi. L'amore deve essere il nostro unico debito verso gli altri e da questa base dovrà dipendere il rispetto dei comandamenti come dice anche Gesù: d'altronde, un'attenta analisi dei comandamenti ci farà scorgere come l'anello di congiunzione sia sempre e solo l'amore! Non vi è comando che non si basi sull'amore per l'uomo. Ecco perchè dobbiamo imparare ad amare perchè solo così saremo davvero degni dell'amore che riceviamo ogni giorno dall'Alto.

Infine, un esortazione per tutti noi da parte di San Paolo:  "Comportiamoci onestamente, come in pieno giorno: non in mezzo a gozzoviglie e ubriachezze, non fra impurità e licenze, non in contese e gelosie. "
Sono felice di leggere queste parole perchè confermano ciò che noi della Vigna abbiamo sempre detto e cioè che bisogna rifuggire il mondo, le sue seduzioni, le sue mode perchè tutto ciò porta lontano da Dio. Non lasciamoci contaminare dalle ubriachezze e da coloro che ci invitano ad ubriacarci; non lasciamo vincere dall'impurità e dalla lussuria che infiamma e non lasciamoci incatenare in pettegolezzi, contese e gelosie del prossimo. Come dice San Paolo, "Rivestitevi invece del Signore Gesù Cristo e non seguite la carne nei suoi desideri."

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