mercoledì 2 novembre 2011

Alle sorgenti della Pietà - XVIII parte

Torniamo a meditare con l'opera di don Luigi Fusina che ha raccolto alcune meditazioni rivolte a semplici fedeli e capaci di sollecitare in loro un senso di meditazione e riflessione sulle grandi verità che generano nell'anima la vera pietà cristiana:


- Capitolo 16 -

"IL TERZO GIORNO E' RISUSCITATO SECONDO LE SCRITTURE"

 LA PASQUA 

Nel Credo, dopo aver professato la nostra fede nella Passione e Morte Redentrice del Signore, affermiamo: "Il terzo giorno è risuscitato secondo le scritture". Qual'è il significato di questo articolo del Credo?

Ho già detto che la Passione e la Morte del Signore non sono fine a se stesse, ma hanno come scopo la Risurrezione.

Se non ci fosse stata la Risurrezione, la morte di Cristo risulterebbe vana, inutile. Tutta l'opera redentrice e salvatrice di Dio in Gesù Cristo è tesa alla Risurrezione gloriosa come a mèta. Perché?

Semplicemente perché la Risurrezione di Cristo è la Vita Nuova che Dio ha donato all'umanità peccatrice. Gesù è come il chicco di grano sepolto nelle zolle della terra. Esso è destinato a morire affinché possa nascere da lui una bella spiga, carica di chicchi nuovi. "Se il grano non muore - dice Gesù - rimane solo, ma se muore produce come frutto una nuova spiga, una nuova pianta" (cfr Gv 12,25). Dio è il buon contadino che ha seminato in questo povero mondo il chicco di grano che è Gesù; lo ha fatto morire non solo per l'espiazione dei peccati, perché al nostro posto li pagasse tutti, uno ad uno, ma anche e prima di tutto perché ci acquistasse una nuova vita, la vita della risurrezione.

S. Paolo scrive nel capitolo 15 della Prima Lettera ai Corinti: 'Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici.

In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola. volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti. Inoltre apparve a Giacomo, e quindi a tutti gli apostoli. Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto".

LA PASQUA DI GESU' E NOI

Il fatto storico della Risurrezione sta a dimostrare che Gesù ha realmente espiato tutti i peccati, ha realmente crocifisso nel proprio corpo la vecchia umanità ed è diventato, per chiunque crede in Lui, la sorgente della nuova vita. Dal sepolcro di Cristo, con la risurrezione. è uscita la nuova umanità. quella che piace a Dio. quella che è destinata a regnare nei Cieli per sempre.

Di questa nuova umanità noi abbiamo un modello e un'anticipazione nella Vergine Maria assunta in Cielo. Questo spiega perché la Chiesa celebra con tanta gioia questa festa mariana: è la festa più solenne della Madonna, ma è pure la festa più bella della Chiesa. E' la conclusione della Pasqua di Gesù, è la celebrazione anticipata della Pasqua del Cielo. Infatti mentre a Pasqua noi proclamiamo la risurrezione e la glorificazione di Gesù, nell'Assunzione di Maria noi celebriamo l'immagine profetica della risurrezione e glorificazione del suo Corpo Mistico, cioè della Chiesa rappresentata dalla Madonna. Portando Maria viva e gloriosa in Paradiso, Dio annuncia ed anticipa la risurrezione e la glorificazione della Chiesa.

Abbiamo soprattutto due passi della Sacra Scrittura che, in un certo senso, riguardano questo mistero mariano. Dico in un certo senso perché letteralmente non parlano di questo fatto. Ciò non toglie però che la luce che da essi promana non serva ad illuminare anche l'assunzione di Maria.

Il primo passo lo troviamo nella Lettera agli Efesini, là dove Paolo rivela il rapporto tra Gesù e la sua Chiesa come un rapporto sponsale. Egli dice che Gesù "ha amato la Chiesa fino a sacrificare la sua vita per lei, per renderla santa e pura, purificata dall'acqua del battesimo e dalla parola di Dio; per farla comparire alla sua presenza gloriosa, senza macchia, senza ruga o cosa del genere, ma santa e perfetta" (cfr Ef 5,21-32). Evidentemente queste parole riguardano la Chiesa nelle due fasi della sua esistenza la fase della purificazione e la fase finale la Chiesa del Cielo. Soltanto allora essa comparirà davanti a Gesù gloriosa e perfetta!

Sappiamo però che Dio ha voluto darci in Maria l'anticipazione, l'immagine profetica, il bozzetto (per così dire) della Chiesa. Non solo, ma in Lei ha voluto realizzare già la pienezza, il vertice della perfezione ecclesiale.

Dov'è che la Chiesa, la sposa del Signore, raggiunge il vertice dell'immacolatezza e della pienezza di grazia e salvezza se non in Maria Immacolata, esente da ogni peccato e piena di grazia? Dov'è che la Chiesa raggiunge la perfezione della sua fedeltà allo Sposo Celeste, cioè la pienezza della sua verginità spirituale, se non nella verginità di Maria? Dov'è che la Chiesa tocca il vertice della sua maternità spirituale se non in Maria, Madre di Cristo e dei credenti? E dov'è che la Chiesa vive già fin d'ora la pienezza della glorificazione mediante la nuova vita della risurrezione se non nella Madonna assunta in Cielo?

Vedete come tutti i privilegi che Dio ha dato a Maria, pur essendo strettamente personali, sono dati in vista della Chiesa perché, per mezzo di essi, possiamo contemplare in Maria, come in un identikit, il volto glorioso della Chiesa quale sarà alla fine dei tempi.

- Queste parole sono suffragate dalle altre che troviamo nell'Apocalisse al cap. 12 ed al cap. 21. San Giovanni si serve qui di due immagini per rivelarci il destino della Chiesa nel corso della storia ed alla fine dei tempi.

Nel cap. 12 si serve dell'immagine di una Donna, vestita di sole, coronata di stelle, madre del re dell'universo in lotta contro satana ed i suoi seguaci.

Questa immagine è certamente profezia della Chiesa, ma è anche profezia di Maria che la riassume e la rappresenta. Nel cap. 21 invece Giovanni ci parla delle nozze fra l'Agnello Gesù e la Chiesa Sua Sposa, che raffigura nella celeste Gerusalemme. Anche qui l'immagine riguarda la Chiesa, ma non esclude, anzi suppone Maria che la impersona e la anticipa.

Ecco perché affermo che anche la festa dell'Assunzione del 15 di agosto è la celebrazione profetica della Pasqua Celeste. Questa Pasqua, queste nozze tra l'Agnello Divino e la Sua Sposa son già state celebrate, oserei dire per procura, quando Maria è stata assunta nel Cielo. In Lei era tutta la Chiesa che andava incontro allo Sposo celeste per essere incoronata di gloria per tutta l'eternità.

LA PASQUA DELLA CHIESA

Ecco il frutto meraviglioso della Risurrezione del Signore! Ecco perché Gesù doveva patire e morire: proprio perché la sua sposa, la Chiesa, potesse nascere dal suo cuore squarciato e potesse entrare in possesso della vita celeste della risurrezione. Se Gesù non fosse morto, se il suo Cuore Divino non fosse stato trapassato dalla lancia, la Chiesa, simboleggiata dal sangue e dall'acqua sgorgati dalla ferita, non sarebbe nata. Anche la prima umanità, raffigurata in Eva, è nata dal costato dell'uomo addormentato, dal corpo di Adamo, per opera del Creatore. E' un'immagine, certamente, ma un'immagine che illumina il disegno di Dio. Adamo dormiva: profezia del nuovo Adamo, Cristo che sulla croce s'addormenta per noi nel sonno della morte. Dal costato del primo Adamo Dio trae Eva, la vecchia umanità che cadrà nel peccato. Dal costato del nuovo Adamo, Cristo, Dio trae la nuova Eva, la Chiesa; la nuova umanità della risurrezione. E come il vecchio Adamo, una volta risvegliatosi dal sonno, riconobbe in Eva la sua sposa e proclamò la legge del matrimonio dicendole: "Tu sei carne della mia carne ed ossa delle mie ossa" (Gen 2,23), così il nuovo Adamo, risvegliatosi dal sepolcro con la risurrezione, riconobbe nella Chiesa la sua sposa e le donò il suo Spirito di vita e di santità.

La risurrezione del Signore, dunque, è lo scopo di tutta l'opera della redenzione che Dio ha compiuto nel suo Figlio Gesù e Maria, assunta in Cielo, è l'immagine profetica della Chiesa del futuro, cioè della glorificazione che sarà manifestata alla fine dei tempi. Dico manifestata, non attuata ed a ragione. Infatti la vita della risurrezione che sgorga dal Cristo glorioso è già presente ed operante in noi, ma non è manifesta.

Voglio farvi un esempio tolto dal Vangelo dove si parla della trasfigurazione di Gesù. Voi sapete come Gesù prese con se Pietro, Giacomo e Giovanni, salì su di un alto monte (probabilmente il Tabor) e lì si trasfigurò davanti a loro. Il suo volto divenne splendente come il sole e le sue vesti candide come la neve. Dopo questa visione Gesù ritornò come prima e tale rimase fino alla Pasqua. Quello splendore celestiale, quella luce misteriosa che lo avvolse lassù sul Tabor, era forse scomparsa da Gesù? Si era dissolta come la nebbia al sole? No! Gesù era sempre quello che gli apostoli avevano contemplato estasiati, ma la sua gloria non era manifesta. Era nascosta agli occhi umani dal velo della sua carne mortale. Egli rimaneva sempre il glorioso Figlio di Dio, ma appariva allo sguardo della gente come il povero figlio di Maria. Solo dopo la Pasqua lo splendore della sua gloria sfolgorò per sempre, come avviene anche oggi in Paradiso. Ebbene la medesima cosa si ripete per noi. Mediante il battesimo della fede noi veniamo sepolti con Cristo e risorgiamo insieme a Lui a nuova vita: la vita della risurrezione. Questa vita però non è manifesta, ma è nascosta. La possediamo realmente, ma non la vediamo e non la sentiamo. Possiamo coglierne la bellezza e la potenza solo con gli occhi della fede. Noi siamo di ià uomini risorti, uomini nuovi, ma lo sappiamo per fede, non per esperienza. Verrà un giorno in cui si manifesterà ciò che siamo realmente ed allora capiremo la grandiosa trasformazione che Dio ha operato in noi quando ci ha uniti a Gesù. Allora capiremo quanto la morte corporale sia necessaria perché anche il nostro corpo possa partecipare alla vita nuova della risurrezione.

Il corpo infatti parteciperà alla vita della risurrezione, ma solo alla fine dei tempi. Lo spirito, invece, vi partecipa fin da ora, ma nella fede, non nella manifestazione.

"Miei cari, fin d'ora noi siamo figli di Dio: quello che saremo però ancora non si vede. Ma quando Gesù ritornerà, saremo simili a Lui, perché lo vedremo come è realmente" (1 Gv 3,1-2). "Quando avete ricevuto il battesimo - scrive S. Paolo ai Colossesi - siete stati sepolti insieme con Cristo e con Lui siete risuscitati perché avete creduto nella potenza di Dio che ha risuscitato Cristo dalla morte! Un tempo, quando eravate immersi nel peccato e lontani da Cristo, di fatto eravate come morti. Ma Dio che ha ridato la vita a Cristo, ha fatto rivivere anche voi. Egli ha perdonato tutti i vostri peccati... Voi siete morti con Cristo e siete stati liberati dagli spiriti del male che dominavano il mondo... Perché allora vivete come se la vostra vita dipendesse ancora dalle regole di questo mondo?... Se voi siete risuscitati insieme con Cristo, cercate le cose del cielo, dove Cristo regna accanto a Dio. Pensate alle cose del cielo e non a quelle di questo mondo. Perché voi siete già come morti: la vostra vera vita è nascosta con Cristo in Dio. E quando Cristo, che è la vostra vita, si farà visibile a tutti, allora tutti vedranno anche la vostra gloria, insieme con la sua" (cfr Col 2,12-23 3,1-4).

E' così, che la fede nella risurrezione di Gesù diventa principio e norma di vita per i credenti. Bisogna però essere realmente convinti in ogni momento ed in ogni circostanza. Vi faccio un esempio. In me c'è una vita animale ed una vita spirituale. La vita animale è fatta di istinti, di sensi, di carnalità. La vita dello spirito invece è fatta di pensiero, di affetti, di volontà e di libertà. Molto spesso c'è contrasto tra l'una e l'altra. Quando mi metto a mangiare non lascio che mi guidi il mio istinto, ma la ragione. La mamma, quand'ero piccolo, e mi vedeva mangiare in maniera maleducata mi diceva: sembri un maialino! Mangia da uomo e non da bestia! E quando qualcuno si comporta male gli diciamo: sei un animale! Al contrario quando uno si comporta educatamente diciamo ammirati: è un vero gentiluomo, è un vero uomo! Ebbene in noi ci son due vite: la vita umana del peccatore figlio di Adamo e la vita che lo Spirito Santo che ci ha donato unendoci a Gesù. La prima è stata crocifissa con Gesù, la seconda ci è stata donata nella sua risurrezione. Questo lo sappiamo per fede.

Perciò dobbiamo mortificare sempre più la vita della vecchia natura, vita che è destinata a morire per sempre. Invece dobbiamo sviluppare sempre più la vita della nuova natura, quella che è opera dello Spirito Santo e che ha la sua sorgente nella risurrezione del Signore Gesù!

Ricordatevelo: voi non siete più quelli di prima, schiavi del peccato e delle passioni umane! Voi siete nuovi, risorti con Gesù ed un giorno anche il vostro corpo risorgerà!

Vivete dunque da figli della luce e della risurrezione e non da figli delle tenebre e della morte!

CONTEMPLAZIONE

Guarda con gli occhi del cuore, illuminati dalla fede, la Donna vestita di sole di cui parla la Bibbia nella quale Dio ci mostra, anticipata in Maria, la glorificazione della sua Chiesa e nostra, frutto della redenzione di Gesù.

Apocalisse cap. 12

Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle.

Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto. Allora apparve un altro segno nel cielo: un enorme drago rosso, con sette teste e dieci corna e sulle teste sette diademi; la sua coda trascinava giù un terzo delle stelle del cielo e le precipitava sulla terra. Il drago si pose davanti alla donna che stava per partorire per divorare il bambino appena nato. Essa partorì un figlio maschio, destinato a governare tutte le nazioni con scettro di ferro, e il figlio fu subito rapito verso Dio e verso il suo trono.

La donna invece fuggì nel deserto, ove Dio le aveva preparato un rifugio perché vi fosse nutrita per milleduecentosessanta giorni.

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