venerdì 26 novembre 2010

Imparando con le Lettere Apostoliche - Ventunesimo appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con "Imparando con le Lettere Apostoliche". Il cammino di oggi ci porta a conoscere ciò che non entrerà nel Regno dei Cieli e a glorificare Dio nel nostro corpo

Sesta parte della Prima Lettera ai Corinzi

1V'è tra voi chi, avendo una questione con un altro, osa farsi giudicare dagli ingiusti anziché dai santi? 2O non sapete che i santi giudicheranno il mondo? E se è da voi che verrà giudicato il mondo, siete dunque indegni di giudizi di minima importanza? 3Non sapete che giudicheremo gli angeli? Quanto più le cose di questa vita!

4Se dunque avete liti per cose di questo mondo, voi prendete a giudici gente senza autorità nella Chiesa? 5Lo dico per vostra vergogna! Cosicché non vi sarebbe proprio nessuna persona saggia tra di voi che possa far da arbitro tra fratello e fratello? 6No, anzi, un fratello viene chiamato in giudizio dal fratello e per di più davanti a infedeli! 7E dire che è già per voi una sconfitta avere liti vicendevoli! Perché non subire piuttosto l'ingiustizia? Perché non lasciarvi piuttosto privare di ciò che vi appartiene? 8Siete voi invece che commettete ingiustizia e rubate, e ciò ai fratelli! 9O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, 10né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.

11E tali eravate alcuni di voi; ma siete stati lavati, siete stati santificati, siete stati giustificati nel nome del Signore Gesù Cristo e nello Spirito del nostro Dio!

12"Tutto mi è lecito!". Ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito!". Ma io non mi lascerò dominare da nulla. 13"I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!". Ma Dio distruggerà questo e quelli; il corpo poi non è per l'impudicizia, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. 14Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.

15Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. 17Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito. 18Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 20Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!

COMMENTO

Ed eccoci alla parte più controversa della Lettera di San Paolo: basti sapere che questa lettera contiene riferimenti espliciti al peccato carnale e omosessuale per capire quanto delicata sia e quante discussioni abbia suscitato, persino tra cristiani!
Ma partiamo dall'inizio: il primo pensiero di oggi è rivolto alle liti tra fratelli. Sembrarebbe che i corinzi si facessero giudicare da giudici presi dall'esterno della loro comunità e quindi da giudici pagani. San Paolo non accetta questo ed anzi ricorda ai corinzi che i santi saranno chiamati a giudicare il mondo e quindi è assurdo delegare tale funzione giudicante ai pagani, quando nella comunità vi sono persone chiamate alla santità e benedette dal Signore Gesù Cristo. Egli preferirebbe addirittura che si rinunciasse ad ottenere giustizia piuttosto che sottoporsi a giudici pagani perchè è indegno che uomini lavati da Cristo, tendenti alla santità, si lascino giudicare da uomini che non conoscono nemmeno la Sapienza di Dio.

Dopo questo nuovo rimprovero-esortazione, eccoci al punto più controverso, come suddetto. San Paolo fa un elenco di uomini, avente determinate caratteristiche peccaminose, ai quali sarà precluso l'ingresso nel Regno dei Cieli. Troviamo qui il coraggio di chi denuncia la realtà dei fatti e cioè che il Regno dei Cieli non è un porto al quale tutti attraccheranno, ma solo chi avrà saputo trovare la luce del faro, cioè la Luce di Cristo. Trovo giusto ripetere l'elenco paolino perchè possa ricordarci la verità, oggi troppo spesso nascosta o ridimensionata, dai fautori della teoria della modernità:  né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio.
Questo è un elenco significativo che contiene ciò che più è in abominio al Signore nostro Dio: troviamo gli immorali, cioè coloro che non conoscono la moralità né del corpo e né della condotta, poi troviamo gli idolatri e cioè coloro che rendono culto a dei o altre forme di divinità che non siano Dio; poi troviamo gli effeminati e cioè gli omosessuali attivi, coloro che non combattono la loro condizione di peccato, ma ne vengono travolti come accade oggi; e poi altri riferimenti sono compiuti verso gli adulteri (coloro che tradiscono la propria moglie o il proprio marito ed oggi questo è molto diffuso e a volte anche giustificato, purtroppo), verso i ladri, gli avari (possiamo definirli come coloro che rendono culto al dio denaro), gli ubriaconi, i maldicenti (ce ne sono fin troppi oggi di persone che calunniano e amano parlar male del prossimo) e i rapaci, cioè coloro che vivono approfittando e traendo vantaggio dalle disgrazie o debolezze altrui.

Ma ciò che più sconvolge l'anima umana e che, in parte, è base comune dei comportamenti peccaminosi succitati, è la fornicazione! "Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 20Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!"
Ecco, la fornicazione la possiamo interpretare come una tentazione all'immoralità, all'impurità e racchiude diversi comportamenti carnali disordinati e perversi: pensiamo all'autoerotismo, alla prostituzione, al rapporto occasionale, al concubinato ecc... Tutti questi comportamenti sono figli della fornicazione e bruciano il corpo dell'uomo al punto da spingerlo alla dannazione eterna: difatti, chi cederà a questi istinti bassi e animaleschi, si brucerà con lo stesso fuoco di passione che sente pulsare nelle vene. Oggi si giustificano questi istinti, derubricandoli a semplici atteggiamenti naturali, figli della natura umana: ma tutto questo è solo un inganno poiché quell'istinto non è la natura, ma è la tentazione del maligno che ci mostra il lato perverso della sessualità e del desiderio verso la donna. Tutto quanto avviene oggi, come gli stupri e le pratiche estreme, sono il culmine di perversioni che raggiungono il nostro cuore, contaminandolo e allontanandolo da Dio. Sant'Agostino, ad esempio, trovò la sua libertà solo quando tornò a Dio dopo aver vissuto una vita schiavo del peccato carnale e sarà proprio lui a dire: “La continenza in verità ci raccoglie e ci riconduce a quell'unità, che abbiamo perduto disperdendoci nel molteplice”.

Dunque, accogliamo queste parole, e cerchiamo anche noi di non disperderci nelle passioni del nostro corpo, perchè in questo modo saremo solamente schiavi e non potremo mai esser degni di Dio e del Regno dei Cieli. Piuttosto, seguiamo il consiglio di San Paolo: glorifichiamo Dio nel nostro corpo attraverso la castità e la purezza!

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