venerdì 5 novembre 2010

Imparando con le Lettere Apostoliche - Diciottesimo appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con "Imparando con le Lettere Apostoliche". Il cammino di oggi ci porta a riflettere su molte cose importanti, ma soprattutto su noi stessi e sulla nostra vita:

Terza parte della Prima Lettera ai Corinzi

1Io, fratelli, sinora non ho potuto parlare a voi come a uomini spirituali, ma come ad esseri carnali, come a neonati in Cristo. 2Vi ho dato da bere latte, non un nutrimento solido, perché non ne eravate capaci. E neanche ora lo siete; 3perché siete ancora carnali: dal momento che c'è tra voi invidia e discordia, non siete forse carnali e non vi comportate in maniera tutta umana?

4Quando uno dice: "Io sono di Paolo", e un altro: "Io sono di Apollo", non vi dimostrate semplicemente uomini?

5Ma che cosa è mai Apollo? Cosa è Paolo? Ministri attraverso i quali siete venuti alla fede e ciascuno secondo che il Signore gli ha concesso. 6Io ho piantato, Apollo ha irrigato, ma è Dio che ha fatto crescere. 7Ora né chi pianta, né chi irrìga è qualche cosa, ma Dio che fa crescere. 8Non c'è differenza tra chi pianta e chi irrìga, ma ciascuno riceverà la sua mercede secondo il proprio lavoro. 9Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete il campo di Dio, l'edificio di Dio.

10Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un sapiente architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento come costruisce. 11Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. 12E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, 13l'opera di ciascuno sarà ben visibile: la farà conoscere quel giorno che si manifesterà col fuoco, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno. 14Se l'opera che uno costruì sul fondamento resisterà, costui ne riceverà una ricompensa; 15ma se l'opera finirà bruciata, sarà punito: tuttavia egli si salverà, però come attraverso il fuoco. 16Non sapete che siete tempio di Dio e che lo Spirito di Dio abita in voi? 17Se uno distrugge il tempio di Dio, Dio distruggerà lui. Perché santo è il tempio di Dio, che siete voi. 18Nessuno si illuda. Se qualcuno tra voi si crede un sapiente in questo mondo, si faccia stolto per diventare sapiente; 19perché la sapienza di questo mondo è stoltezza davanti a Dio. Sta scritto infatti:

Egli prende i sapienti per mezzo della loro astuzia.

20E ancora:

Il Signore sa che i disegni dei sapienti sono vani.

21Quindi nessuno ponga la sua gloria negli uomini, perché tutto è vostro: 22Paolo, Apollo, Cefa, il mondo, la vita, la morte, il presente, il futuro: tutto è vostro! 23Ma voi siete di Cristo e Cristo è di Dio.

COMMENTO

Compiamo un nuovo passo insieme a San Paolo con questa terza parte della sua Lettera ai Corinzi. Oggi vediamo qualcosa che ci riguarda da vicino e cioè l'umanità che è ancora in noi. Attenzione: non umanità intesa in senso caritatevole o solidale, ma umanità intesa come legge della carne, pensiero umano, mondanità. Infatti, come i corinzi di questa lettera, anche noi continuiamo a ragionare secondo schemi umani perchè purtroppo siamo incapaci di vivere la fede in modo del tutto spirituale. Nonostante la nostra professione di fede, siamo incapaci di vivere il Vangelo con la semplicità e con la spiritualità che Gesù ci ha insegnato. Beati coloro che riescono a vivere la propria vita senza perdere di vista il Vangelo: i santi ci hanno mostrato come sia bellissimo seguire il Vangelo, incarnandolo o semplicemente vivendolo con umiltà e semplicità. E i loro frutti sono giunti sino a noi: purtroppo c'è il pensiero ricorrente che la santità sia una cosa fuori dalla portata umana, qualcosa di lontano a cui non possiamo aspirare. Ma chi ha reso santo un uomo? E' stato Dio. Ma, per caso, i santi come San Francesco, erano consapevoli di questo? Loro hanno vissuto la vita come dovrebbe essere vissuta, perchè avevano in loro l'ardore di seguire Cristo, nella gioia e nel dolore. Ma il vivere tendendo alla santità non è una cosa che è preclusa all'uomo normale proprio perchè nessuno nasce santo come lo stesso San Paolo ha dimostrato. Tutti noi siamo chiamati alla santità, intesa non con il vedere i prodigi o i miracoli, ma semplicemente vivendo il Vangelo con umiltà, coraggio e decisione: chiunque può vivere tendendo alla santità perchè Dio concede lo Spirito Santo a chiunque glielo chiede, come disse Gesù. Allora non nascondiamoci nel nostro inganno perchè non è vero che la fede è riservata solo ai sacerdoti o ai religiosi: la fede è vita, la fede è una via da seguire e questa via non ha un accesso limitato, ma è aperta a tutti!

E poniamo attenzione a dichiararci seguaci di qualcuno, come facevano i corinzi: chi semina non può essere adorato perchè chi fa crescere è Dio e solo Lui è degno di adorazione. Noi oggi veneriamo i santi per l'esempio, per la semina che hanno compiuto, ma anche essi sono semplici architetti che, come San Paolo, hanno costruito sulle fondamenta di Cristo Gesù. Dunque, non dobbiamo dichiararci di uno o dell'altro, ma dobbiamo sempre ricordarci che vi è un Unico Pastore, un Unico Operaio che fa crescere ciò che è stato seminato: il compito di seminare, tra l'altro, è compito che spetta ad ogni cristiano, ad ognuno di noi, anche se preferiamo pensare che questo sia un compito dei soli sacerdoti. Il venerabile Giovanni Paolo II aveva invece ben presente questo pensiero e non a caso, in seno al Concilio Vaticano II, aveva puntato l'attenzione sul laico, poiché tutti i fedeli di Cristo, anche se non consacrati come membri dell'ordine sacerdotale, hanno il compito di testimoniare, di seminare, di promuovere la fede. Ed è su questo presupposto che sta sbocciando la nostra piccola e umile Vigna del Signore, perchè sappiamo di dover dare il nostro contributo alla causa, specie in un era che si sta voltando verso la direzione sbagliata, quella priva di fede e di vero amore.
Noi siamo ancora troppo legati al mondo, ci lasciamo influenzare e ricerchiamo la sapienza umana: ma come dice San Paolo, la sapienza umana è stoltezza dinanzi a Dio e dunque noi dobbiamo ricercare, come i nostri santi, la Sapienza di Dio, quella che aiuta il discernimento, la crescita spirituale.

Carissimi, seguiamo questi preziosi consigli di San Paolo perchè sono davvero ispirati dallo Spirito Santo e ci indicano il comune percorso da seguire per divenire degni di Cristo e degni figli di Dio!

0 commenti:

Posta un commento