venerdì 19 novembre 2010

Imparando con le Lettere Apostoliche - Ventesimo appuntamento

Torna l'appuntamento settimanale con "Imparando con le Lettere Apostoliche". Il cammino di oggi ci porta a riflettere sulla presenza del male in mezzo a noi cristiani:


1Si sente da per tutto parlare di immoralità tra voi, e di una immoralità tale che non si riscontra neanche tra i pagani, al punto che uno convive con la moglie di suo padre. 2E voi vi gonfiate di orgoglio, piuttosto che esserne afflitti, in modo che si tolga di mezzo a voi chi ha compiuto una tale azione! 3Orbene, io, assente col corpo ma presente con lo spirito, ho già giudicato come se fossi presente colui che ha compiuto tale azione: 4nel nome del Signore nostro Gesù, essendo radunati insieme voi e il mio spirito, con il potere del Signore nostro Gesù, 5questo individuo sia dato in balìa di satana per la rovina della sua carne, affinché il suo spirito possa ottenere la salvezza nel giorno del Signore.

6Non è una bella cosa il vostro vanto. Non sapete che un po' di lievito fa fermentare tutta la pasta? 7Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi. E infatti Cristo, nostra Pasqua, è stato immolato! 8Celebriamo dunque la festa non con il lievito vecchio, né con lievito di malizia e di perversità, ma con azzimi di sincerità e di verità.

9Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme. 12Spetta forse a me giudicare quelli di fuori? Non sono quelli di dentro che voi giudicate? 13Quelli di fuori li giudicherà Dio. Togliete il malvagio di mezzo a voi!

COMMENTO 

Continua il rimprovero di San Paolo alla comunità dei Corinzi che avevamo visto nascere già la settimana scorsa. Il punto cruciale era l'orgoglio dei Corinzi che stava seminando il male in mezzo alla Comunità e oggi vediamo che questo stesso orgoglio impedisce loro di vedere il male che si cela in mezzo a loro. Ed in particolare San Paolo si riferisce all'immoralità dilagante, considerata da lui addirritura superiore a quella presente tra i pagani! Attenzione a questo punto perchè è di estrema attualità: oggi, infatti, l'immoralità non è solo una caratteristica dei pagani, o meglio degli atei o semi-atei, ma è una caratteristica che è presente in mezzo a noi cristiani, o almeno presunti tali. Questo è un serio problema poiché la seduzione del peccato è divenuta talmente forte che non solo ci rende incapaci di resistervi, ma ci spinge persino a giustificare le nostre colpe e a far passare l'immoralità come figlia della natura, nel senso che comportarsi in un certo modo è naturale! Questi sono inganni pressanti che ci stanno spingendo verso il baratro. Ma prima di continuare su questo binario, partiamo da quanto dice San Paolo:

 Vi ho scritto nella lettera precedente di non mescolarvi con gli impudichi. 10Non mi riferivo però agli impudichi di questo mondo o agli avari, ai ladri o agli idolàtri: altrimenti dovreste uscire dal mondo! 11Vi ho scritto di non mescolarvi con chi si dice fratello, ed è impudico o avaro o idolàtra o maldicente o ubriacone o ladro; con questi tali non dovete neanche mangiare insieme.

Da questo comprendiamo che noi dobbiamo preoccuparci soprattutto del male che sta dilagando in mezzo a noi e inoltre questo passo ci richiama a vigilare per non lasciarci travolgere dall'impudicizia del nostro fratello. Questo significa avere fede, esser radicati nella fede e non cedere ai falsi insegnamenti, alle false vie e agli inganni dei nostri fratelli cristiani che giustificano il peccato. Dobbiamo stare attenti, ad esempio, a chi ci dice che il sesso è libertà o sfogo naturale; dobbiamo stare attenti a chi ci dice che guardare una donna al mondo di oggi non può esser considerato più immorale. Insomma, dobbiamo ricordarci di queste importanti parole di San Paolo che, seppur rivolte ai Corinzi di quel tempo, sono incredibilmente attuali quasi come se egli stesse parlando rivolto verso di noi e la nostra comunità cristiana. Bisogna impedire che il male ci divori per ignoranza o per orgoglio proprio come accaduto a questi Corinzi: noi abbiamo avuto un esempio, abbiamo avuto la possibilità di vedere il male dove si cela e abbiamo avuto la possibilità di conoscere come si muove. Approfittiamone e cerchiamo di combattere e di star lontano da chi, pur professandosi cristiano, ci porta verso lidi impervi e lontani dalle vie tracciate dal Signore: teniamo a mente quest'episodio e facciamoci guidare dal Vangelo per scovare l'albero secco. E se avevamo qualche legame con qualche ramo secco, allora tranciamolo via come dice San Paolo a proposito del lievito secco ("Togliete via il lievito vecchio, per essere pasta nuova, poiché siete azzimi").

Non tutto è però perduto: anche qui, anche in mezzo ad un rimprovero forte, troviamo lo slancio di amore e di misericordia con San Paolo che prega affinché il peccato muoia con la carne per far rivivere lo spirito nel Giorno del Signore!

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