mercoledì 7 dicembre 2011

Alle sorgenti della Pietà - XXII parte

Torniamo a meditare con l'opera di don Luigi Fusina che ha raccolto alcune meditazioni rivolte a semplici fedeli e capaci di sollecitare in loro un senso di meditazione e riflessione sulle grandi verità che generano nell'anima la vera pietà cristiana:


- Capitolo 20 -

"CREDO NELLO SPIRITO SANTO"

 LO SPIRITO SANTO 

Noi proclamiamo: "Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita, e procede dal Padre e dal Figlio e con il Padre ed il Figlio è adorato e glorificato ed ha parlato per mezzo dei profeti". Poco prima, parlando di Gesù, si dice: "Si è incarnato per opera dello Spirito Santo nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo".

Sono poche parole, ma densissime di significati. Voglio meditarle una ad una per meglio comprendere, per quanto ci è consentito dai nostri limiti umani, le meravigliose realtà divine in esse rivelate e proposte alla nostra fede.

1 - La prima affermazione è la seguente: "Io credo nello Spirito Santo".

Richiamo il significato di quel " io credo in" che indica l'adesione di tutta la nostra persona non ad una verità astratta, ma a Qualcuno di concreto.

Questo Qualcuno è lo Spirito Santo: credo nello Spirito Santo!

CHI E' LO SPIRITO SANTO?

A questo punto sorge spontanea la domanda: ma Chi è lo Spirito Santo?

Noi adulti, che abbiamo studiato a memoria le risposte del vecchio catechismo, diciamo subito: lo Spirito Santo è la Terza Persona della Ss.ma Trinità!

Esatto! Ma comprendiamo il senso di queste parole?

Cosa significa che lo Spirito Santo è una Persona e precisamente la Terza Persona della Ss.ma Trinità? Che incidenza ha questa realtà nella nostra vita e nella nostra storia?

Procediamo con ordine. Intanto prendiamo atto che alcune sette pseudo cristiane (tipo i Testimoni di Geova) rifiutano la Persona dello Spirito Santo come del resto rifiutano tutto il mistero della Ss.ma Trinità. Per loro Dio (lo chiamano Geova sbagliando la traduzione del nome divino dall'ebraico) è una Persona sola. Gesù sarebbe soltanto un essere superiore a noi, ma creato da Dio. Quindi non suo Figlio nel senso proprio della parola, né tantomeno Dio lui stesso. Quanto allo Spirito Santo poi essi negano che sia una persona: lo presentano e lo ritengono soltanto una forza di luce e di amore che proviene da Dio: una "cosa", dunque, non una persona. Accanto ai Testimoni di Geova possiamo mettere, con sfumature diverse, i Mormoni e sette simili.

Tutti costoro non sono "cristiani" perché i cristiani sono i discepoli di Gesù, quelli cioè che accettano integralmente la rivelazione di Cristo, soprattutto quella riguardante la Ss.ma Trinità e la sua divinità. Così le vere chiese cristiane, fin dai primissimi secoli, hanno sintetizzato la dottrina cristiana nel Credo che noi recitiamo durante la Messa.

Esso viene recitato ed accolto dai Cattolici, dai Protestanti e dagli Ortodossi. In quanto Simbolo della Fede ci ritroviamo uniti, anche se ci dividiamo poi su altre cose.

Ma perché i Testimoni di Geova ed altri rifiutano di accogliere l'insegnamento cristiano sulla Persona dello Spirito Santo? Semplicemente perché leggono con un criterio sbagliato la Sacra Bibbia e rifiutano la luce della Tradizione Apostolica.

Come sapete bene, la Bibbia è composta da molti libri, parecchi dei quali sono stati scritti nell'Antico Testamento, ossia prima di Gesù; altri, invece, nel Nuovo Testamento, ossia dagli apostoli di Gesù e dagli evangelisti. Dio infatti ha rivelato se stesso e la propria opera di salvezza gradualmente, lungo il corso di molti secoli, ispirando alcuni uomini a raccogliere, nello scritto, tutto e solo quello che Dio voleva dire alla nostra umanità. Ciò significa che la luce della divina rivelazione ha fatto un certo cammino col passare del tempo. Dio non ha rivelato tutto e subito, ma un po' alla volta, gradualmente, man mano che la storia procedeva nel suo corso ed il popolo eletto maturava nella comprensione della Divina Parola. La pienezza della luce venne solo con Gesù. Solo Lui poté dire: "Io sono la luce del mondo" (Gv 8,12), come anche "Io sono la via, la verità, la vita" (Gv 14,6)! Gesù è, nella sua Persona e nella sua opera, la rivelazione piena del Padre: "Chi ha visto Me, ha visto il Padre!" (Gv 14,9).

Di conseguenza se io voglio conoscere tutta la verità che Dio ci ha rivelato, guardo a Gesù, come ci insegna la Lettera agli Ebrei che dice: "Tenete fisso lo sguardo su Gesù autore e perfezionatore della Fede!" (Ebr 12,2).

Se invece voglio seguire il cammino storico che la rivelazione ha percorso, allora comincio dall'Antico Testamento e, su su, arrivo fino alla luce del Nuovo.

Nella Bibbia tutto è ispirato da Dio, perché tutto viene da Lui: ma non tutto ha l'identica intensità di luce. La fiamma della candela è luce perché è fuoco. Anche il sole è luce, perché è fuoco! Ma quale differenza tra la candela ed il sole! La candela mi può servire per illuminare le tenebre della notte, ma quando brilla il sole è meglio spegnerla: non serve, o serve a poco. Anzi, al sole la fiamma della candela fa ombra per terra! Bene, i Testimoni di Geova commettono l'errore di leggere l'Antico Testamento senza prima tener conto della luce piena che c'è nel Vangelo. Questo lo fanno su tutte le verità della fede: sull'anima, su Gesù, sullo Spirito Santo, ecc. Sarebbe come uno che volesse illuminare il sole con la fiammella della candela!

Noi cristiani invece partiamo dalle parole di Gesù, dal suo Vangelo, perché in esso abbiamo la pienezza della divina rivelazione. Allora poi comprenderemo meglio gli sprazzi di luce che Dio ha donato nell'Antico Testamento.

Ebbene, a proposito dello Spirito Santo, che cosa ci ha rivelato Gesù?

UNA PERSONA DIVINA

Gesù ci ha rivelato tante cose sullo Spirito Santo, ma la prima di tutte è questa: lo Spirito Santo non è una "cosa" divina: è una Persona divina, come sono Persone divine il Padre e il Figlio. Vi cito soltanto alcune parole di Gesù in proposito. Durante l'ultima cena Egli ha detto ai suoi discepoli: "Io pregherò il Padre ed Egli vi manderà un altro Paraclito, lo Spirito di verità che procede dal Padre" (Gv 14,16-18).

Per capire bene questo testo è necessario metterlo a confronto con un altro della prima Lettera di Giovanni dove si dice: "Vi scrivo queste cose perché non pecchiate; ma se qualcuno ha peccato, (sappia che) abbiamo un Paraclito presso il Padre, Gesù Cristo, giusto" (la Gv 2,1).

Paraclito significa "avvocato difensore", colui che ci consola difendendoci, prendendo le nostre difese. Per questo viene tradotto anche con la parola "Consolatore". Orbene San Giovanni, nella sua Prima Lettera, ci rivela che i peccatori hanno in Cielo, presso il Padre, un Avvocato Difensore, un Consolatore che parla a loro difesa. Chi è? E' Gesù Cristo, il Giusto, cioè Colui che non ha mai peccato e che ci giustifica con la sua grazia. Dunque Gesù è il primo Paraclito. Ma Gesù è "una cosa" o una persona? Certamente è una Persona. Ora lo stesso Gesù parla di "un altro Paraclito" che ci viene donato dal Padre per sua richiesta: "lo pregherò il Padre ed Egli vi darà un altro Paraclito". Ciò vuol dire che come abbiamo una Persona (Gesù) che in Cielo prende le nostre difese, così abbiamo un'altra Persona che ci consola e ci difende qui in terra. E' lo Spirito Santo.

San Paolo ci rivela il medesimo mistero quando afferma che Gesù siede alla destra del Padre "in continua preghiera per noi", mentre lo Spirito Santo sta nel nostro cuore da dove fa salire una preghiera ineffabile che solo il Padre comprende. Vedete come appare chiaro dalle parole della Bibbia che lo Spirito Santo è una Persona! Solo di una persona, infatti si può dire che è "un altro avvocato difensore", solo di una persona si può dire che prega per noi!

Un secondo esempio lo abbiamo ancora nel discorso dell'ultima cena, quando Gesù dice: 'Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa e vi guiderà verso la verità totale" (cfr Gv 14,26). Poi dice ancora: "Egli mi renderà testimonianza e anche voi mi renderete testimonianza" (Gv 15,26). Solo una persona può insegnare, può guidare verso la verità totale, può rendere testimonianza. Una "cosa" non può compiere azioni che sono proprie di una persona! Per questo Gesù usa il pronome personale "Egli" non solo in questo passo del vangelo, ma anche in altri.

Infine nel libro degli Atti, gli apostoli, scrivendo ai credenti di Antiochia, dicono: "E' sembrato bene allo Spirito Santo e a noi insegnarvi queste cose" (cfr Atti 15,28).

Notate bene come lo Spirito Santo viene presentato come uno che decide insieme agli apostoli l'insegnamento da dare ai fedeli. Non può essere "una cosa": Egli è una persona! Questa è la grande affermazione che troviamo nel Nuovo Testamento sulla bocca di Gesù e degli Apostoli! Nell'Antico Testamento che cosa si dice? Ecco, nell'Antico Testamento si parla molto di Spirito Santo, ma non si dice mai che Egli è una persona. Si parla della potenza di Dio, non della Terza Persona della Ss.ma Trinità. Tutt'al più ci sono delle espressioni in cui la parola Spirito, di Dio equivale a Dio stesso, ma la rivelazione della Persona dello Spirito Santo si trova con chiarezza ed in maniera esplicita solo nel Nuovo Testamento.

L'errore dei Testimoni di Geova, come delle altre sette affini, sta proprio nel guardare all'Antico Testamento senza aver prima ascoltato la Parola di Gesù e degli apostoli. Se non facessero così non cadrebbero in tutta quella caterva di errori in cui si trovano. Ma tant'è: chi abbandona la Chiesa che San Paolo chiama "colonna e fondamento della verità" (1Tm 3,15) non può che finire così! Ce ne dispiace, anche perché in genere si tratta di fratelli nostri che hanno abbandonato la nostra fede, probabilmente perché non l'hanno mai studiata a fondo e si sono lasciati ingannare dal Maligno!

RELAZIONI CON LO SPIRITO

Ma ritorniamo a noi: lo Spirito Santo, dunque, è una Persona Divina!

Questa realtà costituisce per tutti noi una rivelazione che coinvolge tutta la nostra vita. Infatti con le Persone si intrecciano rapporti personali fatti di amicizia, di amore, di fede, di impegno. Se lo Spirito Santo fosse soltanto una cosa, una forza, noi non potremmo avere alcun rapporto con Lui, se non quello che si ha con un oggetto. Ma poiché Egli è una Persona, ecco che possiamo entrare in comunione con Lui, diventare suoi amici, parlare con Lui, pregarlo, amarlo, ascoltarlo.

Ed è qui che manchiamo di fede! Diciamo che è una Persona e lo trattiamo come un estraneo! Purtroppo trattiamo da estraneo proprio Colui che ci è più vicino. Infatti Gesù è salito al Cielo e di là tornerà visibilmente tra noi solo alla fine del mondo. Nel frattempo Egli, vero Dio, vive nei nostri cuori mediante lo Spirito. Infatti il compito dello Spirito è proprio quello di metterci in comunione con Gesù nostro Salvatore e nostro Signore. Per questo Egli ce lo ha dato! Come lo Spirito ha misteriosamente, ma realmente, portato il Verbo di Dio, Gesù Cristo, nel seno di Maria, così, in modo diverso, ma in maniera sempre reale, Lo porta nei nostri cuori perché sia la nostra vita. Gesù ha detto: "Io sono la Vita!". E ha pure detto: "Sono venuto perché abbiano la vita e l'abbiano in abbondanza!" (Gv 10,10). Ora perché possiamo avere questa vita è necessario che Egli sia presente in noi. Ebbene questo è il compito dello Spirito Santo. Gesù è salito in Cielo come uomo perché lo Spirito potesse portarlo in noi come Dio e Vita nostra. Provate a pensare: se Gesù fosse rimasto sulla terra visibilmente sarebbe stato confinato in un unico luogo, come avviene per noi. Quanti di noi avrebbero potuto vederlo, toccarlo, ascoltarlo almeno una volta in vita? E come avrebbe potuto Gesù vivere nel cuore di ciascuno dei suoi discepoli ed amici? Ecco allora che Gesù "sale alla destra del Padre", cioè scompare alla vista umana, per essere presente invisibilmente, mediante la fede, in tutti i credenti. "lo sto alla porta e busso. Se uno mi ascolta e mi apre la porta, entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me" (Ap 3,20). Come abbiamo visto mediante la fede l'uomo apre la porta della sua vita a Gesù e Gesù entra in Lui portandogli una vita nuova: la sua stessa vita di Figlio di Dio. Ma è lo Spirito che porta Gesù nel cuore, così come lo ha portato nel seno di Maria. Vi ricordo l'esempio del soffio. lo porto nel vostro cuore il mio affetto dicendovi: vi voglio bene! E' il soffio delle mie labbra che fa arrivare queste parole alle vostre orecchie e le porta nel vostro cuore dove voi le accogliete con riconoscenza. Lo Spirito Santo è il "Soffio" di Dio. Egli prende Gesù, il Figlio di Dio, dal seno del Padre e Lo porta nel vostro cuore aperto dalla vostra fede. Così Gesù, che è la Vita Eterna, entra in voi e voi avete la vita: "Chi accoglie Gesù, il Figlio, accoglie la Vita Eterna!" scrive San Giovanni (cfr 1Gv 5,12).

Ora questo Soffio Divino è il nostro Amico Consolatore. Egli ci ama e proprio per questo porta dentro di noi Gesù! Come possiamo restare indifferenti a tanto amore?

Come possiamo ignorare un Amico Divino così buono e così importante?

La Madonna ci ottenga dal Signore la grazia di conoscere sempre più il grande dono che ci ha fatto Gesù quando ha effuso in noi il suo Spirito; Lei che è stata riempita di Spirito Santo sin dalla sua immacolata concezione; Lei nel cui seno verginale lo Spirito Santo ha portato il Figlio perché prendesse la nostra carne e diventasse uomo come noi; Lei che divenne subito dopo strumento dello Spirito Santo per santificare il Battista nel seno di Elisabetta e che, ispirata dallo Spirito, innalzò a Dio il meraviglioso Cantico di lode del Magnificat profetizzando l'avvento di un Regno di giustizia e di pace; Lei che, alle nozze di Cana, ottenne da Gesù il vino nuovo simboleggiante il dono dello Spirito ai credenti; Lei che, ai piedi della croce, accolse la prima effusione dello Spirito dalle labbra di Gesù morente e Lo contemplò nel segno misterioso dell'acqua e del sangue sgorganti dal Cuore trafitto del Redentore; Lei infine, che aprì allo Spirito il cuore della Chiesa nel giorno della Pentecoste.

Quali relazioni meravigliose ci furono tra Maria e lo Spirito Santo!

Ci aiuti la Vergine santa ad aprire il nostro cuore allo Spirito che vive in noi!

CONTEMPLAZIONE

Come spunto per la contemplazione che segue questa riflessione sulla Persona dello Spirito Santo prendiamo il racconto dell'Annunciazione. Mettiamoci accanto alla Madonna e ascoltiamo con attenzione amorosa la rivelazione dello Spirito che scende su Maria. E' lo stesso Spirito che nel battesimo è sceso anche su noi. Guardiamo come Lo ha accolto Lei!

Vangelo di Luca cap. 1

 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te».
 A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell'Altissimo: il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
 Allora Maria disse all'angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l'angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell'Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei.

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