7Ma non tutti hanno questa scienza; alcuni, per la consuetudine avuta fino al presente con gli idoli, mangiano le carni come se fossero davvero immolate agli idoli, e così la loro coscienza, debole com'è, resta contaminata. 8Non sarà certo un alimento ad avvicinarci a Dio; né, se non ne mangiamo, veniamo a mancare di qualche cosa, né mangiandone ne abbiamo un vantaggio. 9Badate però che questa vostra libertà non divenga occasione di caduta per i deboli. 10Se uno infatti vede te, che hai la scienza, stare a convito in un tempio di idoli, la coscienza di quest'uomo debole non sarà forse spinta a mangiare le carni immolate agli idoli? 11Ed ecco, per la tua scienza, va in rovina il debole, un fratello per il quale Cristo è morto! 12Peccando così contro i fratelli e ferendo la loro coscienza debole, voi peccate contro Cristo. 13Per questo, se un cibo scandalizza il mio fratello, non mangerò mai più carne, per non dare scandalo al mio fratello.
COMMENTO
"Ascoltate e intendete! Non quello che entra nella bocca rende impuro l’uomo, ma quello che esce dalla bocca rende impuro l’uomo!”
Questo è quanto disse Gesù alle folle: non è il cibo che mangiamo che contamina l'uomo, ma ciò che esce dalla sua bocca perchè è espressione di quanto contiene il suo cuore. San Paolo qui si limita a ricordare proprio questo, riguardo alle carni immolate agli idoli. Infatti, non vi sono idoli in cui crediamo se non il Padre nostro Celeste: per questo non vi è rischio alcuno nel mangiare queste carni.
Però, se c'è un fratello che potrebbe cadere nell'errore a causa nostra, sarebbe meglio astenersi. Nel nostro tempo, è difficile individuare situazioni simili e il tutto ha perso la sua importanza, considerando che non vi sono più idoli pagani come una volta. Perciò, il messaggio di oggi è lo stesso di Gesù: preoccupiamoci di quanto facciamo uscire dalla bocca per evitare di contaminarci sul serio!
0 commenti:
Posta un commento