martedì 7 dicembre 2010

Familiaris Consortio - La famiglia cristiana - IV

Continuiamo il percorso inaugurato settimana scorsa e reimmergiamoci nelle parole della Familiaris Consortio di Giovanni Paolo II. Oggi vediamo esprimere un esortazione ad una conversione: ma una conversione vera seppur graduale. Infatti, la conversione non è solo qualcosa di istantaneo, ma è un cammino lungo una vita intera: ogni giorno siamo chiamati a convertirci a Cristo con tutto il cuore e con tutta l'anima e ogni giorno siamo chiamati a compiere un passo in avanti per cercare di arricchire la nostra cultura della fede. Ricordo uno scritto sulla vita di San Pio che diceva come egli era affamato di conoscenza teologica: sfruttava ogni momento libero per arricchirsi il suo bagaglio culturale attraverso le opere della Chiesa. Anche noi, prendendo esempio da lui, possiamo e dobbiamo arricchire e aggiornare i nostri orizzonti, giorno dopo giorno, cercando di coltivare la nostra fede, di alimentarla e di far in modo che produca frutto. Giovanni Paolo II, in quest'Esortazione Apostolica, cerca di far comprendere come questo processo di conversione e di fede debba entrare anche e soprattutto nel mondo della famiglia, poiché "è mediante l'«inculturazione» che si cammina verso la ricostituzione piena dell'alleanza con la Sapienza di Dio, che è Cristo stesso".

PARTE PRIMA

LUCI E OMBRE DELLA FAMIGLIA, OGGI
 
Gradualità e conversione
9. Alla ingiustizia originata dal peccato - profondamente penetrato anche nelle strutture del mondo di oggi - e che spesso ostacola la famiglia nella piena realizzazione di se stessa e dei suoi diritti fondamentali, dobbiamo tutti opporci con una conversione della mente e del cuore, seguendo Cristo Crocifisso nel rinnegamento del proprio egoismo: una simile conversione non potrà non avere influenza benefica e rinnovatrice anche sulle strutture della società.

E' richiesta una conversione continua, permanente, che, pur esigendo l'interiore distacco da ogni male e l'adesione al bene nella sua pienezza, si attua però concretamente in passi che conducono sempre oltre. Si sviluppa così un processo dinamico, che avanza gradualmente con la progressiva integrazione dei doni di Dio e delle esigenze del suo amore definitivo ed assoluto nell'intera vita personale e sociale dell'uomo. E' perciò necessario un cammino pedagogico di crescita affinché i singoli fedeli, le famiglie ed i popoli, anzi la stessa civiltà, da ciò che hanno già accolto del Mistero di Cristo siano pazientemente condotti oltre, giungendo ad una conoscenza più ricca e ad una integrazione più piena di questo Mistero nella loro vita.

Inculturazione

10. E' conforme alla costante tradizione della Chiesa accogliere dalle culture dei popoli tutto ciò che è in grado di meglio esprimere le inesauribili ricchezze di Cristo (cfr. Ef 3,8; «Gaudium et Spes», 15 e 22). Solo col concorso di tutte le culture, tali ricchezze potranno manifestarsi sempre più chiaramente e la Chiesa potrà camminare verso una conoscenza ogni giorno più completa e profonda della verità, che già le è stata donata interamente dal suo Signore.

Tenendo fisso il duplice principio della compatibilità col Vangelo delle varie culture da assumere e della comunione con la Chiesa universale, si dovrà proseguire nello studio, particolarmente da parte delle Conferenze Episcopali e dei Dicasteri competenti della Curia Romana, e nell'impegno pastorale perché questa «inculturazione» della fede cristiana avvenga sempre più ampiamente, anche nell'ambito del matrimonio e della famiglia.

E' mediante l'«inculturazione» che si cammina verso la ricostituzione piena dell'alleanza con la Sapienza di Dio, che è Cristo stesso. La Chiesa intera sarà arricchita anche da quelle culture che, pur essendo prive di tecnologia, sono cariche di saggezza umana e vivificate da profondi valori morali.

Perché sia chiara la meta di questo cammino, e di conseguenza, sicuramente indicata la strada, il Sinodo ha, in primo luogo, giustamente considerato a fondo il progetto originario di Dio circa il matrimonio e la famiglia: ha voluto «ritornare al principio», in ossequio all'insegnamento di Cristo (cfr. Mt 19,4ss).

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