giovedì 22 luglio 2010

In onore di Maria Maddalena

Oggi, la Chiesa ricorda la figura di Maria Maddalena. In onore di questa celebrazione, pongo nel mio umile angolo, le parole del venerabile Giovanni Paolo II, tratte dall'omelia della celebrazione eucaristica del 22 luglio 2000 in Valle d'Aosta:

CELEBRAZIONE EUCARISTICA CON I SACERDOTI DELLA DIOCESI DI AOSTA

OMELIA DEL SANTO PADRE

22 luglio 2000

1. Carissimi Sacerdoti della diocesi di Aosta, sono particolarmente lieto di celebrare insieme con voi questa Santa Messa, al termine del mio soggiorno tra le vostre montagne. Vi saluto tutti con grande affetto e, in modo speciale, saluto il vostro Vescovo, che ringrazio di cuore per le tante premure avute in questi giorni verso di me ed i miei collaboratori.

Celebriamo la festa di Santa Maria Maddalena e la liturgia è oggi contrassegnata da una sorta di movimento, di "corsa" del cuore e dello spirito, animati dall'amore di Cristo. Le parole di san Paolo: "caritas Christi urget nos" (2 Cor 5,14), che abbiamo ascoltato nella prima lettura, possono e debbono ispirare la vita di ogni sacerdote, come hanno contrassegnato quella di Maria di Magdala.

La Maddalena ha seguito al Calvario colui che l’aveva guarita. È stata presente alla sepoltura di Gesù. Insieme con la Madre santissima e il discepolo amato ne ha raccolto l'ultimo respiro e la tacita testimonianza del costato trafitto: ha compreso che in quella morte, in quel sacrificio stava la sua salvezza. Ed il Risorto, come ci narra l'odierno Vangelo, ha voluto mostrare il suo corpo glorioso anzitutto a lei, che intensamente aveva pianto la sua morte. A lei ha voluto affidare "il primo annuncio della gioia pasquale" (Colletta), quasi a ricordarci che proprio a chi fissa lo sguardo con fede e con amore sul mistero della passione e morte del Signore, viene svelata la luminosa gloria della sua risurrezione.

2. Maria Maddalena ci insegna così che le radici della nostra vocazione di apostoli affondano nell'esperienza personale di Cristo. Dall'incontro con Lui ha origine un nuovo modo di vivere non più per se stessi, ma per Lui, che è morto e risorto per noi (cfr 2 Cor 5,15), lasciando alle spalle l'uomo vecchio per conformarsi sempre più pienamente a Cristo, Uomo nuovo.

Quest'insegnamento di vita è, con speciale eloquenza, per noi pastori della Chiesa, chiamati a guidare il Popolo di Dio con la parola, ma anzitutto con la testimonianza della vita. E pertanto chiamati ad un'intimità più grande con Cristo, che ci ha scelti come amici: "vos autem dixi amicos" (Gv 15,15).

Carissimi fratelli nel sacerdozio, auguro a ciascuno di voi di mantenere sempre viva la vostra comunione con Cristo. Vi sospinga, nel vostro apostolato, il suo amore, non solo nelle grandi occasioni, ma soprattutto in quelle ordinarie, nelle vicende di ogni giorno. L'intima unione con Dio, alimentata nella Santa Messa, nella Liturgia delle Ore, nella preghiera personale, muove il sacerdote a compiere con fede e carità il suo ministero pastorale. Sta proprio in quest'intimità con Gesù il segreto della sua missione.

Preghiamo, nel corso di questa celebrazione eucaristica, perché il Signore ci renda degni ministri della sua grazia. Invochiamolo, per intercessione di Santa Maria Maddalena, affinché, attraverso di voi, carissimi sacerdoti, giunga ai residenti ed ai villeggianti di questa Regione l'incessante annuncio della morte e risurrezione di Cristo. Iddio, che ha arricchito di stupende bellezze naturali la Valle d'Aosta, alimenti con il suo Spirito la fede di quanti vi abitano. E la Vergine Santa vegli materna su di voi e sul servizio apostolico che siete chiamati a svolgere con costante generosità, rendendolo ricco di abbondanti frutti di bene.

© Copyright 2000 - Libreria Editrice Vaticana



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