venerdì 9 luglio 2010

Imparando con le Lettere Apostoliche

Oggi, inauguro nel mio angolo, un nuovo appuntamento settimanale con le Lettere Apostoliche. Molti non sanno che dalle Lettere noi traiamo grandi insegnamenti perchè i Santi Apostoli ci hanno reso chiaro le parole di Gesù e ciò che deve essere fatto per essere nella retta Via che conduce al Regno di Dio. Iniziamo questo percorso spirituale, con le Lettere di San Paolo, protettore della Vigna del Signore.

Prima parte della Lettera di San Paolo apostolo ai Romani 
 
1Paolo, servo di Cristo Gesù, apostolo per vocazione, prescelto per annunziare il vangelo di Dio, 2che egli
aveva promesso per mezzo dei suoi profeti nelle sacre Scritture, 3riguardo al Figlio suo, nato dalla stirpe
di Davide secondo la carne, 4costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione
mediante la risurrezione dai morti, Gesù Cristo, nostro Signore. 5Per mezzo di lui abbiamo ricevuto la
grazia dell'apostolato per ottenere l'obbedienza alla fede da parte di tutte le genti, a gloria del suo nome;
6e tra queste siete anche voi, chiamati da Gesù Cristo. 7A quanti sono in Roma diletti da Dio e santi per
vocazione, grazia a voi e pace da Dio, Padre nostro, e dal Signore Gesù Cristo.
8Anzitutto rendo grazie al mio Dio per mezzo di Gesù Cristo riguardo a tutti voi, perché la fama della
vostra fede si espande in tutto il mondo. 9Quel Dio, al quale rendo culto nel mio spirito annunziando il
vangelo del Figlio suo, mi è testimone che io mi ricordo sempre di voi, 10chiedendo sempre nelle mie
preghiere che per volontà di Dio mi si apra una strada per venire fino a voi. 11Ho infatti un vivo desiderio
di vedervi per comunicarvi qualche dono spirituale perché ne siate fortificati, 12o meglio, per rinfrancarmi
con voi e tra voi mediante la fede che abbiamo in comune, voi e io. 13Non voglio pertanto che ignoriate,
fratelli, che più volte mi sono proposto di venire fino a voi - ma finora ne sono stato impedito - per
raccogliere qualche frutto anche tra voi, come tra gli altri Gentili. 14Poiché sono in debito verso i Greci
come verso i barbari, verso i dotti come verso gli ignoranti: 15sono quindi pronto, per quanto sta in me, a
predicare il vangelo anche a voi di Roma.
16Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del
Giudeo prima e poi del Greco. 17È in esso che si rivela la giustizia di Dio di fede in fede, come sta scritto:
Il giusto vivrà mediante la fede.
18In realtà l'ira di Dio si rivela dal cielo contro ogni empietà e ogni ingiustizia di uomini che soffocano la
verità nell'ingiustizia, 19poiché ciò che di Dio si può conoscere è loro manifesto; Dio stesso lo ha loro
manifestato. 20Infatti, dalla creazione del mondo in poi, le sue perfezioni invisibili possono essere
contemplate con l'intelletto nelle opere da lui compiute, come la sua eterna potenza e divinità; 21essi sono
dunque inescusabili, perché, pur conoscendo Dio, non gli hanno dato gloria né gli hanno reso grazie come
a Dio, ma hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e si è ottenebrata la loro mente ottusa. 22Mentre si
dichiaravano sapienti, sono diventati stolti 23e hanno cambiato la gloria dell'incorruttibile Dio con
l'immagine e la figura dell'uomo corruttibile, di uccelli, di quadrupedi e di rettili.
24Perciò Dio li ha abbandonati all'impurità secondo i desideri del loro cuore, sì da disonorare fra di loro i
propri corpi, 25poiché essi hanno cambiato la verità di Dio con la menzogna e hanno venerato e adorato la
creatura al posto del creatore, che è benedetto nei secoli. Amen.
26Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in
rapporti contro natura. 27Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si
sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo
così in se stessi la punizione che s'addiceva al loro traviamento. 28E poiché hanno disprezzato la
conoscenza di Dio, Dio li ha abbandonati in balìa d'una intelligenza depravata, sicché commettono ciò che
è indegno, 29colmi come sono di ogni sorta di ingiustizia, di malvagità, di cupidigia, di malizia; pieni
d'invidia, di omicidio, di rivalità, di frodi, di malignità; diffamatori, 30maldicenti, nemici di Dio,
oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male, ribelli ai genitori, 31insensati, sleali, senza cuore, senza
misericordia. 32E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non
solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa.



San Paolo rivela già il peccato come conseguenza del fatto che l'uomo ha reso gloria a sé stesso piuttosto che a Dio (Ciò che avviene ancora oggi. Un esempio: su alcuni bus apparve la scritta "La cattiva notizia è che Dio non esiste. Quella buona, è che non ne hai bisogno"). 
E qui si rivela un peccato che molti oggi non vogliono guardare come tale e che anzi pensano sia parte della natura: l'omosessualità. Ecco, molti oggi dichiarano che l'omosessualità non è mai condannata dalla Bibbia e che invece, la Chiesa è responsabile dell'omofobia, divulgando falsi precetti. Ecco, la risposta l'abbiamo sotto i nostri occhi: San Paolo parla apertamente del fatto che gli uomini sono abbandonati a passioni infami, perverse e che hanno abbandonato il naturale rapporto uomo-donna, per unirsi a persone dello stesso sesso. Questa è l'omosessualità e noi vediamo come San Paolo la condanna apertamente come una perversione, un traviamento, un atto ignominioso. E come al giorno d'oggi, già al quel tempo c'era chi giustificava il peccato e difatti San Paolo dice: "32E pur conoscendo il giudizio di Dio, che cioè gli autori di tali cose meritano la morte, non solo continuano a farle, ma anche approvano chi le fa. "

Premettendo che noi non abbiamo mai alzato il dito contro l'omosessuale, ma contro l'omosessualità intesa come peccato, qui abbiamo la conferma del precetto cattolico e cioè che l'omosessualità non è cosa naturale o giusta, ma è un peccato e che l'omosessuale se vuole seguire e amare Dio, deve rimanere nella castità e nella purezza. 
Ecco perchè ho deciso di dar inizio a questo percorso spirituale: infatti, molti ignorano il contenuto di queste Lettere eppure esse sono indispensabili ai fini del nostro insegnamento poiché lo stesso Gesù ha inviato gli apostoli a spiegare in concetti più semplici, il Vangelo da Lui annunziato. 
E qui Paolo spiega molto bene che il giusto deve vivere secondo la fede poiché l'ira di Dio si abbatte contro ogni empietà ed ingiustizia di coloro che commettono il male pur sapendo che è contrario a Dio. Difatti, tutti coloro che non credono a Dio mentono a loro stessi perchè nel cuore sanno che Dio esiste e che non possono negarlo: la realtà che li circonda incluso il fatto che l'uomo stesso è riprova dell'esistenza di un Geometra superiore capace di creare dalla polvere, un essere dotato di sensibilità e di intelligenza pressoché illimitata, sono lì a testimoniarlo in ogni momento della giornata. 
San Paolo, dunque, afferma l'inescusabilità di colui che compie il male perchè Dio si è manifestato e lui non l'ha voluto vedere: ecco perchè su di essi si abbatte l'ira di Dio: Egli infatti agisce secondo Giustizia e quindi il giusto che vive di fede, riceverà ciò che merita e allo stesso tempo, l'empio che vive di ingiustizie ed empietà, riceverà  ciò che merita e cioè la punizione divina. Ecco: San Paolo non ha timore a manifestare la Verità della Giustizia Divina; non fa giri di parole, ma arriva dritto al punto e dalle sue parole si capisce che è vivo l'invito di Gesù a convertirsi prima che sia troppo tardi e cioè prima che giunga l'ora: poiché l'ora giunge quando meno ce l'aspettiamo (Vedesi la parabola delle vergini che attendono lo sposo).  


1 commenti:

Mikhael ha detto...

Apprezzo molto questo appuntamento settimanale e ti ringrazio per averlo introdotto perché non solo è utile per chi ci segue ma anche per me come del resto per tutti. La sapienza che San Paolo utilizza nei suoi discorsi lascia intravedere quel dono che vive presso Dio. E' davvero un toccasana per le anime che desiderano crescere nello spirito.

Seguirò con gioia questo appuntamento.

A presto e buon fine settimana!

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