venerdì 16 luglio 2010

Imparando con le Lettere Apostoliche - Secondo appuntamento


Seconda parte della Lettera di San Paolo apostolo ai Romani  

1Sei dunque inescusabile, chiunque tu sia, o uomo che giudichi; perché mentre giudichi gli altri, condanni
te stesso; infatti, tu che giudichi, fai le medesime cose. 2Eppure noi sappiamo che il giudizio di Dio è
secondo verità contro quelli che commettono tali cose. 3Pensi forse, o uomo che giudichi quelli che
commettono tali azioni e intanto le fai tu stesso, di sfuggire al giudizio di Dio? 4O ti prendi gioco della
ricchezza della sua bontà, della sua tolleranza e della sua pazienza, senza riconoscere che la bontà di Dio
ti spinge alla conversione? 5Tu, però, con la tua durezza e il tuo cuore impenitente accumuli collera su di
te per il giorno dell'ira e della rivelazione del giusto giudizio di Dio, 6il quale renderà a ciascuno secondo
le sue opere: 7la vita eterna a coloro che perseverando nelle opere di bene cercano gloria, onore e
incorruttibilità; 8sdegno ed ira contro coloro che per ribellione resistono alla verità e obbediscono
all'ingiustizia. 9Tribolazione e angoscia per ogni uomo che opera il male, per il Giudeo prima e poi per il
Greco; 10gloria invece, onore e pace per chi opera il bene, per il Giudeo prima e poi per il Greco,
11perché presso Dio non c'è parzialità.
12Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno anche senza la legge; quanti invece hanno
peccato sotto la legge, saranno giudicati con la legge. 13Perché non coloro che ascoltano la legge sono
giusti davanti a Dio, ma quelli che mettono in pratica la legge saranno giustificati. 14Quando i pagani, che
non hanno la legge, per natura agiscono secondo la legge, essi, pur non avendo legge, sono legge a se
stessi; 15essi dimostrano che quanto la legge esige è scritto nei loro cuori come risulta dalla testimonianza
della loro coscienza e dai loro stessi ragionamenti, che ora li accusano ora li difendono. 16Così avverrà
nel giorno in cui Dio giudicherà i segreti degli uomini per mezzo di Gesù Cristo, secondo il mio vangelo.
17Ora, se tu ti vanti di portare il nome di Giudeo e ti riposi sicuro sulla legge, e ti glori di Dio, 18del quale
conosci la volontà e, istruito come sei dalla legge, sai discernere ciò che è meglio, 19e sei convinto di
esser guida dei ciechi, luce di coloro che sono nelle tenebre, 20educatore degli ignoranti, maestro dei
semplici, perché possiedi nella legge l'espressione della sapienza e della verità... 21ebbene, come mai tu,
che insegni agli altri, non insegni a te stesso? Tu che predichi di non rubare, rubi? 22Tu che proibisci
l'adulterio, sei adùltero? Tu che detesti gli idoli, ne derubi i templi? 23Tu che ti glori della legge, offendi
Dio trasgredendo la legge? 24Infatti il nome di Dio è bestemmiato per causa vostra tra i pagani, come sta
scritto.
25La circoncisione è utile, sì, se osservi la legge; ma se trasgredisci la legge, con la tua circoncisione sei
come uno non circonciso. 26Se dunque chi non è circonciso osserva le prescrizioni della legge, la sua non
circoncisione non gli verrà forse contata come circoncisione? 27E così, chi non è circonciso fisicamente,
ma osserva la legge, giudicherà te che, nonostante la lettera della legge e la circoncisione, sei un
trasgressore della legge. 28Infatti, Giudeo non è chi appare tale all'esterno, e la circoncisione non è quella
visibile nella carne; 29ma Giudeo è colui che lo è interiormente e la circoncisione è quella del cuore, nello
spirito e non nella lettera; la sua gloria non viene dagli uomini ma da Dio.

COMMENTO

In questa seconda parte della Lettera di San Paolo ai Romani, troviamo alcuni spunti fondamentali per la nostra vita di cristiani. Il giudizio è uno di questo. Noi siamo sempre inclini a guardare la pagliuzza nell'occhio del nostro fratello, dimenticando invece di guardare alla trave che abbiamo nel nostro. Questa è un abitudine che tutti, purtroppo abbiamo e San Paolo ci avvisa che dobbiamo imparare, invece, a guardare più al nostro comportamento che a quello altrui. In realtà, San Paolo parla in un tempo in cui dominava il giudizio sugli altri e l'ipocrisia di chi emanava tali giudizi: abbiamo visto i farisei che guardavano i peccati della povera gente mentre loro commettevano abomini peggiori. PEr questo San Paolo dice che coloro che giudicano gli altri prima che sé stessi, non sfuggiranno all'ira di Dio perchè con i loro atteggiamento non fanno altro che accumulare collera sulle loro teste. Così anche noi: pensiamo forse di essere migliori perchè predichiamo o evangelizziamo? Non serve a nulla evangelizzare gli altri, se non si è in grado di evangelizzare prima sé stessi. Se dunque io dicessi che non si deve commettere un peccato, quale merito ne avrei se quello stesso peccato viene da me commesso? Non sarei solo un ipocrita dinanzi agli occhi di Dio? Certo, avrei rispetto tra gli uomini, ma a che giova esser da loro rispettati? Dio solo è capace di scrutare gli animi e quindi ciò che conta, è il Suo giudizio e non quello umano.

Un altro punto importante riguarda la Legge e la Sua conoscenza. Anche qui, ci viene da tirare in ballo i farisei del tempo che avevano perso di vista il Cuore della Legge. Essi erano bravi a rimproverare coloro che non osservavano le norme, ma non avevano capito il cuore di quelle norme. Ecco, San Paolo dice una cosa fondamentale: non l'ascolto della Parola conta, ma la Sua applicazione concreta! Oggigiorno, molti parlano e si basano su formalizzazioni, ma pochi applicano realmente: Dio invece chiama all'applicazione e non all'ascolto passivo: lo stesso che avviene oggi durante la Messa. Mentre il prete parla, si ascolta, ma una volta varcato l'uscio della Chiesa, ci si dimentica ogni cosa e si torna a compiere le stesse cose di prima. A cosa serve dunque ascoltare, se non applichiamo? San Paolo considera l'applicazione talmente importante al punto che essa giustifica anche chi non conosce nemmeno la Legge! Dinanzi a Dio, non conterò dunque l'intelligenza e la sapienza, ma l'osservanza e il comportamento concreto! L'esempio della circoncisione non fa altro che avallare questa tesi: il cuore conta, non la forma. 


4 commenti:

Enza ha detto...

La Parola di Dio se messa in pratica ci salva. I sacramenti ci salvano e quando si ascolta la messa non tutti ascoltano, molti sentono parlare il prete ma non ascoltano. Se tutti noi cristiani cattolici e non, ascoltassimo davvero la Parola, certi errori grossolani non li faremmo. Tutti abbiamo le orecchie per ascoltare ma pochi sono quelli che le aprono per far entrare l'insegnamento che la Parola di Dio ci dà.
Grazie del bellissimo post.

Mikhael ha detto...

San Paolo è il traduttore dello spirito, in poche parole egli traduce con un linguaggio schietto e comprensibile ciò che fa parte della verità e della giustizia. In quanto al tuo commento, ti do pienamente ragione, non serve evangelizzare se poi siamo noi i primi a commettere il peccato. Prima di predicare bene bisogna razzolare bene. Con questo non intendo dire che ad esempio io che evangelizzo razzolo bene perché sono anni luce lontano dalla perfezione spirituale, ma bisogna sforzarsi di comportarsi bene e solo chi mette in pratica il bene può allora predicarlo. Saremmo tutti una massa di ipocriti nel caso contrario e la nostra opera diventerebbe infruttuosa poiché solo chi vive secondo la Volontà di Dio produce frutto, quindi se evangelizziamo ma poi siamo noi i primi a commettere il peccato, possiamo anche chiudere da stasera, tanto per fare un esempio.

Il Signore ci aiuti tutti a giudicare prima noi stessi per vederci bene e aiutare gli altri a togliere la pagliuzza dal loro occhio.

Un caro saluto e grazie per queste bellissime lettere!

Angel ha detto...

Cara Enza e caro Mikhael, vi ringrazio per i vostri commenti che confermano di come sia davvero importante, l'insegnamento apostolico di San Paolo. Egli può sicuramente essere nostra guida nel cammino che porta a Gesù! Un caro saluto ad entrambi!

Mikhael ha detto...

Sicuramente Angel, non a caso Gesù lo ha scelto come Suo Apostolo perché aiuti a comprendere le cose dello spirito. San Paolo ha ricevuto il dono di far penetrare la verità nel cuore e farla comprendere anche a chi è duro d'orecchi. Per cui ben vengano questi appuntamenti settimanali sulle lettere apostoliche che io trovo un tesoro immenso per l'anima che vuole camminare sulle vie della perfezione.

Un caro saluto anche a te e buona serata!

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