lunedì 20 febbraio 2012

Scopriamo Santa Maria Faustina Kowalska - Quarantasettesimo appuntamento

Torniamo ad approfondire la figura di Santa Faustina Kowalska, nota come l'Apostola della Divina Misericordia. Vediamo cosa ci mostra oggi il Suo Diario:


15.VIII.35.
La sera dello stesso giorno sentii nell'anima una grande nostalgia di Dio. In questo momento non Lo vedo con gli occhi del corpo, come nel passato, ma Lo sento e non comprendo. Ciò mi procura una nostalgia ed una pena indescrivibile. Muoio dal desiderio di possederLo, per immergermi in Lui per l'eternità. Il mio spirito tende verso di Lui con tutte le forze; non c'è nulla al mondo che possa consolarmi. O amore eterno, ora comprendo in quali stretti rapporti di intimità era il mio cuore con Te. Infatti che cosa mai potrà soddisfarmi in cielo o in terra all'infuori di Te, o mio Dio, in Te è annegata la mia anima. Quando una sera guardai il cielo dalla mia cella e vidi un firmamento stupendo, disseminato di stelle e la luna, ad un tratto entrò nella mia anima una inconcepibile fiamma d'amore verso il mio Creatore. Non riuscendo a sopportare la nostalgia che era aumentata nella mia anima per Lui, caddi con la faccia a terra umiliandomi nella polvere. Lo adorai per tutte le Sue creature, e quando il mio cuore non riuscì a sopportare quello che avveniva in lui, scoppiai in un pianto dirotto. Allora il mio Angelo Custode mi toccò e mi disse queste parole: « Il Signore mi ordina di dirti che ti alzi da terra ». Lo feci immediatamente, ma la mia anima non venne consolata. La nostalgia di Dio mi prese ancora di più. Un giorno in cui ero all'adorazione ed il mio spinto era quasi in agonia per la nostalgia di Lui e non riuscivo a trattenere le lacrime, all'improvviso vidi uno spirito che era di una grande bellezza, che mi disse queste parole: « Non piangere, dice il Signore ». Dopo un attimo domandai: « Tu chi sei?». Ed egli mi rispose: « Sono uno dei sette spiriti che stanno giorno e notte davanti al trono di Dio e L'adorano senza posa ». Tuttavia quello spirito non alleviò la mia nostalgia, ma suscitò in me una maggior nostalgia di Dio. Quello spirito non mi lascia un istante, mi segue ovunque. Il giorno dopo, durante la S. Messa, prima dell'elevazione, quello spinto cominciò a cantare queste parole: « Santo, Santo, Santo ». La sua voce era come se equivalesse a migliaia di voci, impossibile descriverla. Ad un tratto il mio spirito venne unito a Dio; in un attimo vidi l'inconcepibile grandezza e santità di Dio e nello stesso tempo conobbi la nullità che io sono in me stessa. Conobbi in maniera più evidente di qualsiasi altra volta le Tre Persone Divine: il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Tuttavia la loro essenza è una, come pure l'uguaglianza e la maestà. La mia anima è in rapporti di intimità con le Tre Persone, ma non riesco ad esprimere ciò a parole, però l'anima lo comprende bene. Chiunque è unito con una di queste tre Persone, per ciò stesso è unito con tutta la Santissima Trinità, poiché la loro unità è indivisibile. Questa visione, cioè questa conoscenza mi riempì l'anima di una felicità inimmaginabile, per il fatto che Dio è così grande. Quello che ho descritto qui non l'ho visto con gli occhi, come in passato, ma in una visione interiore, in modo puramente spirituale ed indipendente dai sensi. Questo durò fino alla fine della S. Messa. Ora questo mi capita spesso e non solo in cappella, ma anche durante il lavoro e quando meno me l'aspetto. Quando il nostro confessore partì io in quel periodo mi confessai dall'arcivescovo. Quando gli svelai la mia anima, ottenni questa risposta: « Figlia mia, armati di tanta pazienza. Se queste cose vengono da Dio, prima o poi raggiungeranno il loro risultato e ti dico di stare assolutamente tranquilla. Io, figlia mia, ti comprendo bene in queste cose. Ma ora per quanto concerne l'abbandono della Congregazione e l'idea di un'altra, a questo proprio non devi nemmeno pensarci, poiché sarebbe una grave tentazione interiore ». Finita la confessione, dissi a Gesù: « Perché mi ordini di eseguire queste cose e non mi dai la possibilità di portarle a termine? ». All'improvviso, dopo la S. Comunione, vidi Gesù nella stessa cappella dove mi ero confessata, con lo stesso aspetto con il quale sta dipinto su quell'immagine. Il Signore mi disse: « Non essere triste. Gli farò capire le cose che esigo da te ». Quando stavamo per uscire, l'arcivescovo era molto occupato, ma ci fece dire dì tornare indietro e di attendere un momento. Quando tornammo di nuovo nella cappella, udii nell'anima queste parole: « Digli quello che hai visto in questa cappella ». In quel preciso momento entrò l'arcivescovo e ci chiese se avevamo qualche cosa da dirgli. Tuttavia, benché avessi l'ordine di parlare, non mi fu possibile, perché ero in compagnia di una consorella. Ancora una parola dalla santa confessione: « Quella di impetrare la Misericordia per il mondo, è un'idea grande e bella. Sorella, preghi molto per chiedere Misericordia per i peccatori, ma lo faccia nel suo convento».

IL GIORNO DOPO, VENERDI 13.IX.1935.
La sera, mentre ero nella mia cella, vidi un Angelo che era L’esecutore dell'ira di Dio. Aveva una veste chiara ed il volto risplendente; una nuvola sotto i piedi e dalla nuvola uscivano fulmini e lampi che andavano nelle sue mani e dalle sue mani partivano e colpivano la terra. Quando vidi quel segno della collera di Dio che doveva colpire la terra ed in particolare un certo luogo, che per giusti motivi non posso nominare, cominciai a pregare l'Angelo, perché si fermasse per qualche momento ed il mondo avrebbe fatto penitenza. Ma la mia invocazione non ebbe alcun risultato di fronte allo sdegno di Dio. In quel momento vidi la Santissima Trinità. La grandezza della Sua Maestà mi penetrò nel profondo e non osai ripetere la mia invocazione. In quello stesso istante sentii che nella mia anima c'era la forza della grazia di Gesù. Quando ebbi la consapevolezza di tale grazia, nello stesso momento venni rapita davanti al Trono di Dio. Oh! quanto è grande il Signore e Dio nostro ed incomprensibile la Sua santità. Non cercherò nemmeno di descrivere tale grandezza, poiché fra non molto Lo vedremo tutti quale Egli è. Cominciai a implorare Dio per il mondo con parole che si udivano interiormente. Mentre pregavo così vidi l'impotenza dell'Angelo che non poté compiere la giusta punizione, che era equamente dovuta per i peccati. Non avevo ancora mai pregato con una tale potenza interiore come allora. Le parole con le quali ho supplicato Dio sono le seguenti: « Eterno Padre, Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo, per i peccati nostri e del mondo intero; per la Sua dolorosa Passione, abbi misericordia di noi ». La mattina del giorno dopo, mentre entravo nella nostra cappella, udii interiormente queste parole: « Ogni volta che entri nella cappella, recita subito la preghiera che ti ho insegnato ieri ». Appena recitai quella preghiera, udii nell'anima queste parole: « Questa preghiera serve a placare la Mia ira. La reciterai per nove giorni con la comune corona del rosario nel modo seguente: prima reciterai il Padre Nostro, l'Ave Maria ed il Credo; poi sui grani del Padre Nostro, dirai le parole seguenti: Eterno Padre, io Ti offro il Corpo e il Sangue, l'Anima e la Divinità del Tuo dilettissimo Figlio e Nostro Signore Gesù Cristo in espiazione dei nostri peccati e di quelli del mondo intero. Sui grani delle Ave Maria reciterai le parole seguenti: Per la Sua dolorosa Passione abbi misericordia di noi e del mondo intero. Infine reciterai tre volte queste parole: Santo Dio, Santo Forte, Santo Immortale: abbi pietà di noi e del mondo intero ». Il silenzio è una spada nella lotta spirituale; non raggiungerà mai la santità un'anima ciarliera. Questa spada del silenzio reciderà nettamente tutto ciò che volesse attaccarsi all'anima. Siamo sensibili alle parole ed intendiamo rispondere subito con sensibilità, e non consideriamo se sia volontà di Dio che noi rispondiamo. L'anima silenziosa è forte; nessuna avversità le reca danno, se persevera nel silenzio. L'anima silenziosa è idonea alla più profonda unione con Dio; essa vive quasi di continuo sotto il soffio dello Spirito Santo. In un'anima silenziosa Iddio opera senza impedimenti. O mio Gesù, Tu sai, Tu solo sai bene che il mio cuore non conosce altro amore all'infuori di Te. Tutto il mio amore verginale è annegato in Te, o Gesù, per l'eternità. Sento bene come il Tuo Sangue Divino circola nel mio cuore; non c'è alcun dubbio che col Tuo Sangue Preziosissimo è entrato nel mio cuore il Tuo purissimo amore. Sento che dimori in me col Padre e lo Spirito Santo, o meglio sento che io vivo in Te, o Dio inimmaginabile. Sento che mi sciolgo in Te come una goccia nell'oceano. Sento che sei all'esterno e nelle mie viscere; sento che sei in tutto ciò che mi circonda, in tutto ciò che mi capita. O Dio mio, Ti ho conosciuto nell'intimo del mio cuore e Ti ho amato sopra ogni cosa, sopra qualunque cosa esista in terra o in cielo. I nostri cuori si comprendono a vicenda e nessuno intende ciò. Seconda confessione dall'Arcivescovo: « Sappi, figlia mia, che se questa è volontà di Dio, prima o poi si realizzerà, poiché la volontà di Dio si deve compiere. Ama Dio nel tuo cuore; abbi... [Frase rimasta incompiuta].

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