martedì 29 giugno 2010

Rispecchiandoci in San Pietro e San Paolo

Oggi celebriamo la festa delle colonne portanti della Chiesa Cattolica Universale: San Pietro e San Paolo. Il primo, discepolo di Gesù e il secondo apostolo della Verità dopo la conversione sulla via di Damasco.

Pietro è certamente impulsivo, ma pieno di fede e di amore per Gesù nonostante il rinnegamento. Ecco Pietro rappresenta benissimo l'uomo che segue Gesù: anche Pietro, infatti, ha avuto all'inizio i nostri stessi dubbi, le nostre stesse paure e debolezze umane. Un passo del Vangelo ci può chiarire proprio questo punto:

Matteo 14
22 Subito dopo, Gesù obbligò i suoi discepoli a salire sulla barca e a precederlo sull'altra riva, mentre egli avrebbe congedato la gente. 23 Dopo aver congedato la folla, si ritirò in disparte sul monte a pregare. E, venuta la sera, se ne stava lassù tutto solo.24 Frattanto la barca, già di molti stadi lontana da terra, era sbattuta dalle onde, perché il vento era contrario. 25 Ma alla quarta vigilia della notte, Gesù andò verso di loro, camminando sul mare. 26 E i discepoli, vedendolo camminare sul mare, si turbarono e dissero: «È un fantasma!» E dalla paura gridarono. 27 Ma subito Gesù parlò loro e disse: «Coraggio, sono io; non abbiate paura!» 28 Pietro gli rispose: «Signore, se sei tu, comandami di venire da te sull'acqua». 29 Egli disse: «Vieni!» E Pietro, sceso dalla barca, camminò sull'acqua e andò verso Gesù. 30 Ma, vedendo il vento, ebbe paura e, cominciando ad affondare, gridò: «Signore, salvami!» 31 Subito Gesù, stesa la mano, lo afferrò e gli disse: «Uomo di poca fede, perché hai dubitato?» 32 E, quando furono saliti sulla barca, il vento si calmò. 33 Allora quelli che erano nella barca si prostrarono davanti a lui, dicendo: «Veramente tu sei Figlio di Dio!»

Questo passo presenta sia Pietro fervente di fede e amore e sia Pietro debole uomo ancora dubbioso: e così egli rappresenta tutti noi che camminiamo lungo la strada che conduce a Gesù. Anche noi, quando la Parola viene seminata nel nostro cuore, ci incamminiamo fiduciosi, entusiasti e pieni di gioia e speranza perchè riconosciamo che Gesù è davvero il Cristo di Dio, esattamente come Pietro. Poi però, le angustie e gli ostacoli della vita, ci fanno traballare e come l'impeto del vento fece quasi annegare Pietro, così gli eventi della vita ci fanno annegare nell'oblio della tenebra. Ma vedete cosa fa Gesù? Gesù lo afferrò e non lasciò che gli capitasse alcun male. Così Egli fa anche con noi: nonostante cadiamo, Gesù prontamente ci rialza così come ha rialzato Pietro. 
Un altro episodio: 

 Allora Pietro lo prese in disparte e cominciò a riprenderlo, dicendo: «Signore, Dio te ne liberi; questo non ti avverrà mai». Ma egli, voltatosi, disse a Pietro: «Vattene via da me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non hai il senso delle cose di Dio, ma delle cose degli uomini»" (22, 23). 

In questo passo Pietro torna ad essere umano come noi: comincia a pensare, esattamente come siamo soliti pensare noi e cioè secondo il pensiero degli uomini piuttosto che secondo il pensiero di Dio. Molte cose ci sono oscure perchè non guardiamo con occhi di Dio, ma con occhi di uomo: e questo accade soprattutto in rapporto alla vita, quando pensiamo alla vita non come un cammino verso il Regno di Dio, ma come un momento da vivere appieno. 
Quest'uomo di nome Pietro però troverà lo Spirito che lo sospingerà a divenire colui che Gesù aveva predetto:

  Disse loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
E Gesù gli disse: «Beato sei tu, Simone, figlio di Giona, perché né carne né sangue te lo hanno rivelato, ma il Padre mio che è nei cieli. E io a te dico: tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le potenze degli inferi non prevarranno su di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli: tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».

Qui Pietro si riscatta perchè mostra più degli altri la sua fede in Gesù, dichiarando senza dubbio e con fermezza, che Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente. E Gesù subito lo chiama beato perchè lo Spirito di Dio è entrato in Pietro per rivelargli la Verità! E lì avviene il passaggio di consegne, il momento in cui Gesù stabilisce la Sua eredità in Terra: Gesù consegna a Pietro le chiavi del Regno dei Cieli e costruisce su di lui, quella che diverrà la Chiesa Universale, di cui noi oggi siamo membra. 

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San Paolo è invece la conversione fatta persona: colui che da persecutore di Gesù e della verità, diviene testimone di quello stesso Gesù e di quella stessa Verità.  Mi colpisce soprattutto una cosa: il fatto che un uomo duro, che uccideva i cristiani e che era odiato e timorato dagli uomini di allora per la sua ferocia anticristiana, potesse essere scelto per portare la Parola di Dio fino agli estremi della Terra. E’ una cosa rivoluzionaria per noi: un uomo crudele viene scelto per diventare il buono. Apparentemente questa è una cosa assurda e vediamo oggi come sia impensabile pensare che ci sia un cuore in uomini che si comportano con crudeltà e cattiveria. Anzi pensiamo che sia giusta la pena di morte per rispondere alle loro azioni, come se spetta a noi decidere della vita di una persona.  Eppure, Gesù aveva scelto lui sin dagli inizi dei tempi. E questo dimostra anche un'altra cosa: l’amore di Dio è capace di sbriciolare ogni muro, ogni resistenza e di sciogliere anche i cuori più duri. Mentre la nostra razionalità e il nostro sentimentalismo ci bloccano, Dio non si blocca e arriva a toccare i cuori di tutti, anche i più duri. 
Paolo di Tarso è dunque un esempio di come noi possiamo diventare con la vera conversione di cuore, ma non solo questo: egli è l'esempio che nessun uomo va condannato perchè può sempre intervenire la mano di Dio per convertirlo. Guardiamo alla pena di morte: essa è irrazionale e sbagliata perchè fa che sia l'uomo a giudicare e non permette nemmeno il pentimento o la conversione. Questo perchè noi uomini non agiamo secondo Dio, ma secondo noi stessi: noi pensiamo a punire e non a correggere! 
 Paolo è simbolo del coraggio della vera testimonianza di fede, quella che non teme il martirio o la persecuzione: in questo egli è nostro precursore e coloro che muoiono per la fede sono i suoi simili (soprattutto quegli uomini che non rinnegano Gesù nemmeno dinanzi a morti terribili come le crocifissioni sudanesi). 

Pietro e Paolo, colonne portanti della Chiesa Universale Cattolica sono in definitiva i nostri precursori, i nostri esempi principali e le figure nelle quali possiamo specchiarci nel nostro percorso di fede. Noi della Vigna del Signore, speriamo che essi siano un giorno anche le colonne portanti della Vigna del Signore!


4 commenti:

Mikhael ha detto...

Bellissima e interessante riflessione.

Grazie perché è sempre nutriente per l'anima riflettere sull'esempio dei veri discepoli di Cristo.

Un caro saluto e buona serata!

Angel ha detto...

Ti ringrazio molto: è vero, riflettere su tali esempi è davvero una manna per l'anima! Se solo imparassimo a riflettere invece di scappare sempre di qua e di là, sicuramente il mondo sarebbe un posto migliore. A presto!

Enza ha detto...

E tu dici brava a me?? Complimenti non dico altro, lascio dire tutto a Gesù. Ciao e grazie della bella riflessione

Angel ha detto...

Grazie Enza, ieri ho scritto davvero con il cuore perchè sono molto vicino sia a San Pietro che a San Paolo: ecco perchè dicevo che ho provato una grande gioia nel festeggiarli. Un caro saluto

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