martedì 19 gennaio 2010

IL CRISTIANO CHE AMA GESU’

In questa settimana la Vigna tratta dei peccati capitali. Essi oggi sono commessi da molti, anche da coloro che si definiscono o vengono definiti, cristiani. Oggi  torno, in questo mio umile angolo, per parlare di una cosa che mi sta molto a cuore e cioè proprio il cristiano. Io penso che, nella nostra società odierna, questo termine sia inflazionato, cioè usato impropriamente e frequentemente. Ma chi è il cristiano? 

Il cristiano è colui che crede in Gesù Cristo. E basta? Sembra facile dire: io credo in Gesù Cristo. Ma cosa vuol dire credere in Gesù Cristo? Significa andare a Messa la domenica? Significa fare il catechismo? Significa dire Signore, Signore? 

Certamente, credere in Gesù Cristo significa anche questo. Ma notate che ho usate una parola: anche. Infatti, molti hanno ormai dimenticato che credere in Gesù Cristo, vuol dire seguirLo. Credere in Gesù Cristo significa plasmare la propria vita a immagine e somiglianza con quella di Gesù. Seguire Gesù significa rinunciare al piacere personale e pensare al piacere degli altri. 

Oggi, mi sorprendo e mi rattristo, quando sento qualcuno dire che crede in Gesù Cristo, salvo poi fare tutto ciò che gli pare. E’ triste perché quell’anima che dice di credere, sta mentendo a sé stessa: essa non crede in Gesù, ma crede nell’appiglio, nella forma o nella speranza che la morte non è la fine di tutto. 

Per dire io ti credo Signore Gesù Cristo, ci vuole molto coraggio: significa mettercela tutta per mettere in pratica le Parole di Gesù. Perché non serve a niente seguire Gesù solo quando ci fa comodo. Quando parlo con molti del mondo di oggi, io ricevo risposte banali e al quanto errate su Gesù: molti pensano che noi non siamo santi, ma non sanno che tutti noi siamo chiamati alla santità. Altrimenti perché Gesù ci avrebbe parlato? Perché Gesù avrebbe speso tre anni della Sua vita terrena per predicare? Se era così facile giungere in Paradiso, perché allora si è prodigato per noi fino a morire su una Croce? 

Ponete attenzione a queste cose: noi siamo vittima di un inganno ben congeniato: l’inganno secondo il quale, basta credere per vivere nell’eterno che ci è stato promesso. Non basta e Gesù lo dice espressamente: Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Queste sono state le parole di Gesù, non le mie. Dunque ponete attenzione perché la vostra vita sarà persa se direte di credere e contemporaneamente vi masturberete o ruberete o calunnierete o sarete egoisti. Non fu Gesù a dire che non si può servire Dio e Mammona? ...Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a Mammona” 

Non sprecate la vostra vita nel piacere personale: non cercate solo la vostra gloria o il successo o il piacere sessuale perché sono solo allucinazioni di un piacere che vi tormenterà in eterno: seguite invece Gesù Cristo mettendo in pratica il Vangelo. Sia esso la vostra guida e il vostro piacere e non pensate solo a divertirvi il sabato sera o a vestirvi meglio degli altri o a sfoggiare macchine lussuose. Perché mentre voi fate questo per vanto e piacere personale, Dio si allontanerà da voi non per Sua volontà, ma per vostra ingratitudine e ignoranza.

Il pensare agli altri, l’amare Dio non è solo per i chierici, i preti o i religiosi: ma è per tutti e questo Gesù l’ha detto più volte: "Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano" (Matteo 7:13-14). 

Quando la vostra vita giungerà al termine, non conterà se vi sarete divertiti o avrete avuto successo o avrete comprato la macchina di lusso o avrete fatto sesso con qualcuno: ciò che conterà sarà il vostro cuore e cosa avrete fatto per gli altri perché saranno loro i vostri testimoni nel bene e i vostri accusatori nel male. Quando sarete al cospetto di Gesù, cosa gli direte? Che avete creduto in Lui, ma non sapevate cosa fare? Che avete creduto in Lui, ma non avevate capito cosa vi chiedeva? Che avete creduto in Lui, ma pensavate che il vostro non fosse peccare, ma natura o fisiologia? 

Aprite occhi e cuore prima che sia troppo tardi e ricordate una cosa: coltivate l’amore e l’amicizia fraterna con le persone giuste e non state troppo dietro alla mondanità e agli amici: perché chi va con lo zoppo, impara a zoppicare, e chi è cieco non si lasci guidare da un altro cieco affinché non cadano in due.

Riscopriamo la gioia di amare Gesù e il nostro Padre che è nei Cieli perché c’è più gioia nell’adempiere la Sua volontà e nell’aiutare gli altri che in tutti i divertimenti di questa vita. E basta dire che non possiamo fare niente perché si può fare molto, se solo si confida in Gesù Cristo.

0 commenti:

Posta un commento