mercoledì 27 gennaio 2010

MESSAGGIO REGINA DEGLI ULTIMI TEMPI

MESSAGGIO REGINA DEGLI ULTIMI TEMPI 

Messaggio del 27-01-2010 

Figli miei sono a voi per esprimere il mio grande dolore per i figli martoriati da quest’ultima calamità naturale. Tanti morti, tanta sofferenza e soprattutto tanta noncuranza di quanti hanno già dimenticato la grande desolazione che si è abbattuta su questa piccola parte del mondo. Il mio cuore è là, le mie lacrime sono là, ma in quel luogo è anche la speranza che tutto possa cambiare. Spero che i vostri cuori si scuotano di fronte a tanto dolore per ringraziare, almeno una volta, Dio, per quello che vi ha donato finora e anche per quello che vi ha tolto. Figli miei, ho bisogno del vostro aiuto per respirare finalmente un’aria nuova, pulita, rinnovata dalle preghiere costanti, affinché l’uomo si ricordi che Dio esiste ed è pronto ad entrare nel cuore di tutti. Siano anche le vostre lacrime per i peccati del mondo, fonte di salvezza per quanti vivono radicati nella terra, senza mai sollevare lo sguardo verso il cielo.

Vi amo figli miei e vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Pubblicato da Angel a seguito della pubblicazione della Direzione del Gruppo della Regina degli Ultimi Tempi

martedì 26 gennaio 2010

CONVERSIONE ED EVANGELIZZAZIONE

Oggi torno nel mio angolo per lasciare un pensiero su questa giornata così particolare per tutti noi. Io devo ammettere che qualche anno fa, non sapevo molto di Paolo di Tarso. Anzi, a dirla tutta, a malapena ricordavo l’illuminazione sulla Via di Damasco, perché se ne sentiva parlare, a volte a sproposito. 

Da quando invece, lessi direttamente, gli Atti degli Apostoli, scorsi questa figura e mi colpì soprattutto una cosa: il fatto che un uomo duro, che uccideva i cristiani e che era odiato e timorato dagli uomini di allora per la sua ferocia anticristiana, potesse essere scelto per portare la Parola di Dio fino agli estremi della Terra. E’ una cosa rivoluzionaria per noi: un uomo crudele viene scelto per diventare il buono. Apparentemente questa è una cosa assurda e vediamo oggi come sia impensabile pensare che ci sia un cuore in uomini che si comportano con crudeltà e cattiveria. Anzi pensiamo che sia giusta la pena di morte per rispondere alle loro azioni, come se spetta a noi decidere della vita di una persona.

Eppure, Gesù aveva scelto lui sin dagli inizi dei tempi. E questo dimostra anche un'altra cosa: l’amore di Dio è capace di sbriciolare ogni muro, ogni resistenza e di sciogliere anche i cuori più duri. Mentre la nostra razionalità e il nostro sentimentalismo ci bloccano, Dio non si blocca e arriva a toccare i cuori di tutti, anche i più duri. E penso allora che la frase di Gesù (“ non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori”) assume un significato diverso, più pregnante e deciso: Gesù non solo perdona i peccatori, ma li chiama a far parte di qualcosa di grande che supera la concezione umana. Gesù viene e chiama i peccatori che invece noi escludiamo ed emarginiamo. Noi abbiamo aperto questo spazio per cercare di giungere a tutti, soprattutto ai peccatori e sappiamo quanto ciò sia difficile. Ma mi permetto un autocritica: noi ancora non abbiamo capito e ancora non siamo in grado di capire il vero significato delle parole di Gesù. Noi vogliamo evangelizzare, ma a cosa serve se poi ci arrendiamo e ci fermiamo dinanzi al peccatore duro di cuore? Ho incontrato molte persone qui che ci hanno saputo solo insultare e minare la nostra fede: e noi li abbiamo dato pronta risposta, ma non li abbiamo né accolti e né capiti. Molte volte, lanciamo anatemi verso di loro cercando quasi di toccare le corde della paura e del timore. Però, mi è capitato qualcosa quando ho visto un film sulla vita di Gesù. Una scena che vedeva protagonisti prima Pietro e Gesù e poi Gesù e Matteo Levi, il pubblicano. In entrambe le scene, sia Pietro e sia Matteo, si rivolgono in malo modo a Gesù. La nostra prima reazione sarebbe stata di rispondere loro e di dire che Dio li avrebbe puniti se non si fossero convertiti. Gesù invece non si scompone e rimane calmo e quieto e risponde con semplicità, chiedendo a Matteo di poter cenare con lui. E’ qualcosa di incredibile e di pazzesco: nonostante l’atteggiamento sbruffone, nonostante Matteo sia un uomo avido che si è arricchito sulla povertà altrui, viene ad avere una cena con Gesù, il Santo. E Matteo diventa anche un discepolo di Gesù: cioè un uomo considerato sempre come ladro e per questo mal visto da tutti, viene scelto da Gesù per seguirlo. E il tutto avviene con calma e senza ricorrere a parole grosse o a rabbia. Gesù semplicemente sa come toccare le corde del cuore. 

Noi tutti, se vogliamo crescere in questo compito di evangelizzazione, dobbiamo guardare a Gesù come esempio: tollerare, non rispondere, porgere sempre la guancia anche se ci insultano ripetutamente. Perché è così che possiamo mostrare il Volto di Gesù: se invece allontaniamo o censuriamo o diciamo che un uomo è senza speranza e quindi va lasciato perdere, non avremo ottenuto nulla. E pensandoci, Gesù non avrebbe mai potuto convertire quegli uomini se avesse ascoltato i suoi discepoli che molte volte lo sconsigliavano di avere a che fare con certe persone.

Paolo è un esempio particolare perché dimostra che nessun uomo è perduto a priori: nessun uomo è condannato a priori, ma Dio ha donato a tutti una possibilità di poter cambiare, di poter convertire il proprio cuore e non solo Paolo è un esempio di questo: guardate San Francesco oppure Sant’Agostino: tutti uomini di mondo che lasciano tutto per amore di Dio che finalmente hanno trovato.

Prendiamo dunque esempio da Gesù e preghiamo ed evangelizziamo affinché l’illuminazione sulla Via di Damasco, arrivi per più anime possibili. Ma portiamo la Parola di Dio nel luogo del peccato perché lì c’è più bisogno: youtube, facebook  o forum e blog: andiamo lì e portiamo lì la Parola di Dio. E lo stesso nella vita reale. Evangelizzare è una missione importante, ma bisogna farlo con il cuore e con l’esempio vivo di Gesù Cristo.

giovedì 21 gennaio 2010

Masturbazione: è peccato?

Oggi, affrontiamo, sul sito, il tema della lussuria. E approfittando dell’occasione, mi è venuto in mente di riportare qui, un mio vecchio articolo che ha prodotto la bellezza di duecentoquarantuno commenti. Si tratta di un mio evento personale che spero possa aiutare anche molti di voi. 

Chi mi segue dall'apertura del mio blog, sa di come io ho già in passato trattato di questo tema della masturbazione, in collegamento diretto con quello della porno-dipendenza. Mio malgrado, sento di dover ritornare sull'argomento, sia per via di commenti dissenzienti e giustificatori, sia per il dilemma eterno che trovo in moltissimi forum e social network.

L'altra volta parlai prendendo spunto dal Vangelo e dalle Lettere degli Apostoli, in particolare le Lettere di San Paolo. Numerosi erano i riferimenti, seppur indiretti, sulla mortalità del peccare contro la carne, tempio dello Spirito Santo. Riporto ora solo una frase esemplificativa di San Paolo: ""Così dunque fratelli, noi siamo debitori, ma non verso la carne per vivere secondo la carne; poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete.""  

Visto e considerato che le altre volte ragionai tramite questi riferimenti, oggi mi voglio mettere in gioco io personalmente, affinché capiate quanto grave sia il peccato della masturbazione e soprattutto le sue conseguenze. Vi parlo, iniziando con una confessione: come molti di voi sapranno io prima ero peccatore come chiunque altro. E purtroppo anche io mi sono macchiato di questo peccato. Solo dopo aver trovato Gesù, ho cominciato a rendermi conto che era sbagliato quel comportamento. Purtroppo questa società non aiuta in questo senso perché tutta la massa di dottori e scienziati vedono la masturbazione come il naturale svolgersi degli eventi e minimizza sui sensi di colpa, dando la colpa di ciò alla famiglia e ad una società troppo perbenista e a quanto pare bigotta! Ed è quello che tuttora potete trovare girovagando in Internet alla ricerca di una risposta per il dilemma che risuona nelle vostre teste, sulla liceità della masturbazione. 

Ebbene capì che il mondo si sbagliava e che la masturbazione era un peccato agli occhi e alla santità di Dio. Per non parlare del fatto che nel compiere l'atto mi vergognavo nel pensare a cosa avrebbe pensato Gesù; mi sembrava di tradirlo, di tradire il Suo amore per me. E ora viene il secondo problema legato a questo dilemma: la dipendenza. Una volta constatato che era sbagliato, impegnai tutte le mie forze per combattere la tentazione, ma sono caduto una infinità di volte. Il desiderio e la tentazione erano fortissimi e nemmeno il pensiero di Gesù riusciva a fermarmi. Mi sentivo schiavo e non riuscivo ad uscirne. La lotta è stata durissima, ma con la preghiera e la forza di volontà sono pian piano cominciato a migliorare e a resistere. Bisognava solo soffocare la voce nella mia mente che mi seduceva e il gioco era fatto. 

La cosa più grave di questo peccato era che mi allontanava da Dio in una maniera incredibile. Infatti il mio rapporto con Lui si incrinava e non riuscivo più a pregare. Ho dovuto ammettere il mio peccato prima di poter riuscire a pregare in maniera completa. Devo anche aggiungere che Gesù mi ha aiutato ad individuare questo peccato. Vedete c'è stato un momento in cui avevo ceduto: durante la mia lotta, un giorno mi resi conto che forse sbagliavo e che magari gli altri avevano ragione a dire che era naturale. Bene quella notte ebbi un sogno, l'unico della mia vita con simili emozioni e sentimenti. Il sogno me lo ricordo più o meno così: ero al computer e d'un tratto la finestra della camera mia si apre ed appare un soggetto bianchissimo e splendente, il cui volto era impossibile da vedere. Questa figura mi disse: Lascia tutto e seguimi. Io lasciai tutto e lo seguì e, non so come,  mi ritrovai in un posto che definire magnifico è a dir poco riduttivo. Una grande distesa di erba, con alberi fioriti e ruscelli e ponticini e un cielo splendente. Credetemi era meraviglioso e le sensazioni che provai furono di una gioia indescrivibile e irripetibile. Questa figura mi disse poi che tutto quello che stavo vedendo, l'avrei potuto avere. Ma ad un tratto si alzò una figura nera su di un nero cavallo. Nel frattempo la figura mi disse: Perché mi segui? E mentre lo ascoltavo vidi il cavaliere nero venire velocemente verso di me alchè mi sono svegliato. E' stato un risveglio diverso: avevo emozioni e qualcosa di indescrivibile che ho provato solo per pochi secondi. Vi giuro che non ho mai provato nulla di simile. Allora capì che Gesù mi aveva riaperto gli occhi: io avevo ceduto al male, ma Gesù mi ha subito ripreso per i capelli. E devo ringraziarlo infinitamente per tutto questo. 

Insomma penso che la morale l'abbiate capita: masturbarsi è un peccato molto serio e grave anche perché vi porta a ribellarvi a Dio. Credetemi, molte volte nella mia testa ho avuto pensieri orribili dettati da quel momento in cui cedevo al peccato. Se non fosse peccato, avrei mai potuto concepire simili pensieri e avrei mai potuto perdere il legame con Dio? E poi Gesù stesso dice che il male rifugge la luce: voi ve la sentite di compiere quest'atto alla luce del sole? 

Insomma, oggi mi sono voluto mettere in gioco, ho voluto che le mie esperienze e il mio passato servissero ad aiutare tutti coloro che oggi vivono nel dubbio (e credetemi: sono parecchi!). Spero di non aver urtato nessuno e spero che capiate finalmente questo male. Perché fino a quando non ammetterete che è sbagliato, satana vi divorerà e controllerà e vi porterà alla ribellione a Dio e conseguentemente alla dannazione eterna.

Ve lo dico per esperienza personale perché tutt’ora provo la malvagità che è dentro di me. Nei momenti di tentazione essa ti assale e ti soffoca: ma Dio non ci tenta mai oltre le nostre forze e dopo un po’, sento rifulgere di nuovo in me, il bene che solo Gesù può donarmi. Un saluto e un abbraccio di fede in Cristo Gesù. 

PS Vi ricordo che sul sito abbiamo sezioni che si occupano di masturbazione e porno-dipendenza. Visitatele e non esitate a chiedere il nostro aiuto o il nostro supporto in ogni momento.

martedì 19 gennaio 2010

IL CRISTIANO CHE AMA GESU’

In questa settimana la Vigna tratta dei peccati capitali. Essi oggi sono commessi da molti, anche da coloro che si definiscono o vengono definiti, cristiani. Oggi  torno, in questo mio umile angolo, per parlare di una cosa che mi sta molto a cuore e cioè proprio il cristiano. Io penso che, nella nostra società odierna, questo termine sia inflazionato, cioè usato impropriamente e frequentemente. Ma chi è il cristiano? 

Il cristiano è colui che crede in Gesù Cristo. E basta? Sembra facile dire: io credo in Gesù Cristo. Ma cosa vuol dire credere in Gesù Cristo? Significa andare a Messa la domenica? Significa fare il catechismo? Significa dire Signore, Signore? 

Certamente, credere in Gesù Cristo significa anche questo. Ma notate che ho usate una parola: anche. Infatti, molti hanno ormai dimenticato che credere in Gesù Cristo, vuol dire seguirLo. Credere in Gesù Cristo significa plasmare la propria vita a immagine e somiglianza con quella di Gesù. Seguire Gesù significa rinunciare al piacere personale e pensare al piacere degli altri. 

Oggi, mi sorprendo e mi rattristo, quando sento qualcuno dire che crede in Gesù Cristo, salvo poi fare tutto ciò che gli pare. E’ triste perché quell’anima che dice di credere, sta mentendo a sé stessa: essa non crede in Gesù, ma crede nell’appiglio, nella forma o nella speranza che la morte non è la fine di tutto. 

Per dire io ti credo Signore Gesù Cristo, ci vuole molto coraggio: significa mettercela tutta per mettere in pratica le Parole di Gesù. Perché non serve a niente seguire Gesù solo quando ci fa comodo. Quando parlo con molti del mondo di oggi, io ricevo risposte banali e al quanto errate su Gesù: molti pensano che noi non siamo santi, ma non sanno che tutti noi siamo chiamati alla santità. Altrimenti perché Gesù ci avrebbe parlato? Perché Gesù avrebbe speso tre anni della Sua vita terrena per predicare? Se era così facile giungere in Paradiso, perché allora si è prodigato per noi fino a morire su una Croce? 

Ponete attenzione a queste cose: noi siamo vittima di un inganno ben congeniato: l’inganno secondo il quale, basta credere per vivere nell’eterno che ci è stato promesso. Non basta e Gesù lo dice espressamente: Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. Queste sono state le parole di Gesù, non le mie. Dunque ponete attenzione perché la vostra vita sarà persa se direte di credere e contemporaneamente vi masturberete o ruberete o calunnierete o sarete egoisti. Non fu Gesù a dire che non si può servire Dio e Mammona? ...Nessuno può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a Mammona” 

Non sprecate la vostra vita nel piacere personale: non cercate solo la vostra gloria o il successo o il piacere sessuale perché sono solo allucinazioni di un piacere che vi tormenterà in eterno: seguite invece Gesù Cristo mettendo in pratica il Vangelo. Sia esso la vostra guida e il vostro piacere e non pensate solo a divertirvi il sabato sera o a vestirvi meglio degli altri o a sfoggiare macchine lussuose. Perché mentre voi fate questo per vanto e piacere personale, Dio si allontanerà da voi non per Sua volontà, ma per vostra ingratitudine e ignoranza.

Il pensare agli altri, l’amare Dio non è solo per i chierici, i preti o i religiosi: ma è per tutti e questo Gesù l’ha detto più volte: "Entrate per la porta stretta, poiché larga è la porta e spaziosa la via che mena alla perdizione, e molti son quelli che entrano per essa. Stretta invece è la porta ed angusta la via che mena alla vita, e pochi son quelli che la trovano" (Matteo 7:13-14). 

Quando la vostra vita giungerà al termine, non conterà se vi sarete divertiti o avrete avuto successo o avrete comprato la macchina di lusso o avrete fatto sesso con qualcuno: ciò che conterà sarà il vostro cuore e cosa avrete fatto per gli altri perché saranno loro i vostri testimoni nel bene e i vostri accusatori nel male. Quando sarete al cospetto di Gesù, cosa gli direte? Che avete creduto in Lui, ma non sapevate cosa fare? Che avete creduto in Lui, ma non avevate capito cosa vi chiedeva? Che avete creduto in Lui, ma pensavate che il vostro non fosse peccare, ma natura o fisiologia? 

Aprite occhi e cuore prima che sia troppo tardi e ricordate una cosa: coltivate l’amore e l’amicizia fraterna con le persone giuste e non state troppo dietro alla mondanità e agli amici: perché chi va con lo zoppo, impara a zoppicare, e chi è cieco non si lasci guidare da un altro cieco affinché non cadano in due.

Riscopriamo la gioia di amare Gesù e il nostro Padre che è nei Cieli perché c’è più gioia nell’adempiere la Sua volontà e nell’aiutare gli altri che in tutti i divertimenti di questa vita. E basta dire che non possiamo fare niente perché si può fare molto, se solo si confida in Gesù Cristo.

venerdì 15 gennaio 2010

MESSAGGIO REGINA DEGLI ULTIMI TEMPI

MESSAGGIO REGINA DEGLI

 ULTIMI TEMPI

 

Messaggio del 13-01-2010

 

Figli miei sono a voi per ricordarvi che la Chiesa è nata per Gesù, con Gesù e in Gesù e che costituisce il Tempio dello Spirito Santo. Quando varcate quella soglia ricordate che essa sussiste in quanto dono d’amore di Cristo che portando la croce ha sostenuto il peso dell’intera umanità. Non dimenticate la Sua passione dolorosa e la mia sofferenza di madre. Mi rivolgo a voi mamme che in un momento tanto difficile piangete spesso per i vostri figli che si perdono in questo mondo di tenebre. Voi potete molto, il vostro amore e le vostre preghiere possono salvare il mondo. Abbiate cura dei vostri figli, pregate in ginocchio per la loro salvezza e il Signore vi ascolterà. Dio vi benedica sempre e vi consoli per le molte lacrime che versate, che però sono anche segno di speranza per un’alba nuova che presto arriverà. Vi benedico nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. 

 

Pubblicato da Angel in seguito alla pubblicazione della Direzione della Regina degli Ultimi Tempi, il 15/01/10 alle 11.35 

N.B. Il Messaggio verrà inserito nella sezione della Regina degli Ultimi Tempi, dove potrete consultare tutti i messaggi.

giovedì 14 gennaio 2010

LA TRAGEDIA CONTINUA

Apprendiamo oggi di una notizia triste e devastante: un terremoto di una intensità spaventosa (la più alta degli ultimi duecento anni!) ha colpito e devastato la popolazione di Haiti. Un paese già di per sé molto povero, oggi si ritrova nella miseria della polvere, circondati da dolore e morte. Il nostro pensiero unanime va a tutte le vittime per le quali pregheremo Dio, e a tutti coloro che sono sopravvissuti e che ora si ritrovano davvero in una terribile situazione. 

E’ inutile dire posso capire come stanno, perché non è vero: io non ho vissuto situazioni simili, mai nella mia vita e non posso immaginare ciò che si può provare. Ma penso, cerco di immedesimarmi il più possibile e vedo la sofferenza, le lacrime, il dolore, la morte che ci colpisce. Vedo e sento qualcosa di brutto perché vedo la miseria di noi uomini.

Il nostro Santo Padre, Benedetto XVI è già intervenuto, questa mattina, e ha chiesto l’immediato intervento di aiuto e solidarietà alle popolazioni di Haiti, dando loro sostegno morale e pratico. E speriamo che questa ennesima tragedia, veda il mondo ricompattarsi e unito affrontare la tragedia con tutti i mezzi possibili, sperando che non sorgano nuovi sciacalli, capaci di approfittare della morte e della disperazione altrui. 

So già le domande che molti di voi si stanno ponendo, in questo momento così doloroso: perché? Dov’è Dio? E’ questo il Suo amore?

Noi non sappiamo il perché, ma sappiamo che tutto ciò deve accadere: siamo noi uomini che abbiamo cercato l’ira di Dio e quando le tragedia accadono, sappiamo dare Lui la colpa di tutto, senza guardare noi stessi. Non so se è una punizione divina, né posso sapere perché proprio ad Haiti, ma so che l’Apocalisse preannunciava questi avvenimenti come l’inizio della fine. Molti non riflettono su queste cose, pensando che si tratti di stupidaggini o fantasie dell’uomo, ma la fine non è molto lontana e questi eventi drammatici, che ci stanno colpendo in una così rapida sequenza, possono anche essere un segnale dei tempi. Anche Gesù disse che avremmo dovuto intepretare i segni della Sua venuta: molti ne sono comparsi, altri sono in procinto di comparire. Perciò il nostro invito accorato è di non perdere la fiducia in Dio e di guardare anzi a Lui in un momento così delicato: guardate al Cielo e convertitevi prima che sia troppo tardi: anche le numerose apparizioni della Vergine Regina degli Ultimi Tempi, ci hanno messo in guardia e ci hanno detto che è davvero vicino il momento in cui la conversione sarà troppo tardi per effettuarla. Quindi, convertitevi di cuore a Dio e siate pronti nell’affrontare queste tragedie perché purtroppo, non si fermeranno qui. Ma se rimaniamo uniti e fedeli a Dio, non periremo e non ci dispereremo. 

Chiudo dicendo che anche tutti noi Operai della Vigna, siamo vicini spiritualmente a tutte le vittime di questo terremoto e che pregheremo per le anime che hanno lasciato questo mondo. Anche voi, fate lo stesso e quando verrà il momento dell’aiuto e della solidarietà, non sotraetevi con inutili pensieri privi di senso che cercano di giustificare l’avarizia e l’avidità. 

L'eterno riposo dona loro, o Signore,

e splenda ad essi la luce perpetua.

Riposino in pace. Amen.

venerdì 8 gennaio 2010

GRAZIE A TUTTI

E' trascorso un anno da quando mi venne improvvisamente l'idea e l'impulso di dar vita a qualcosa che pensavo non sarei mai stato in grado di fare. L'otto gennaio dell'anno appena trascorso, ho pubblicato il mio primo vero post sul blog La Via, la verità e la Vita e ci tengo a presentare, anche qui, il mio ringraziamento sincero a voi tutti. 

 Da quell’otto Gennaio 2009 non mi sono più fermato e con l'aiuto di Gesù Cristo sono andato avanti e ora addirittura lavoro anche su  questo spazio che amo chiamare Vigna del Signore, che sono sicuro raggiungerà il suo obiettivo di evangelizzazione e carità. 

Durante questo anno ho incontrato moltissime persone, alcune con fede ardente, altre un po' meno e altre ancora atee o agnostiche. Ma ognuna di queste persone mi ha dato un qualcosa che mi ha fatto crescere. Mentre tentavo nella mia umiltà e piccolezza di aiutare qualcuno, quel qualcuno senza saperlo aiutava me. E ringrazio Dio per questo perché attraverso voi, ha aiutato me. 

Però ci tengo a ringraziare (spero di ricordarmi tutti i nomi) tutti coloro che hanno seguito, chi più e chi meno, il mio blog attivamente e coloro che ora sono con me confluiti nella Vigna: Dardo, Marina, Stella, Annalisa, Yanisa, Patrizia, Simone, Gianandrea, Calliope, Enza, Incontro alla luce, Scarlet, CuoreMissionario, Ettore, Ippolito, Paolo, Giuseppe, Maria e tutti i lettori fissi, nonché tutti gli anonimi che nel corso dell'anno sono giunti nel mio blog. In particolare ringrazio Mik per essere stato una sorta di coblogger, con la stesura di post sempre molto giusti ed interessanti e con interventi apprezzati molto anche dai lettori. Vi voglio ringraziare tutti personalmente per il supporto, per l'aiuto, per il coraggio, per la fede, per la presenza, per aver reso il mio spazio una sorta di famiglia allargata. Ringrazio anche chi ha pregato per me e chi ora mi sostiene in questo progetto che per me rappresenta più della mia stessa vita, e chiedo perdono se ho dimenticato qualche nome (ma siete stati così inaspettatamente numerosi ). 

Spero di continuare ad essere parte della vostra vita e spero che possa questo spazio, o meglio questa famiglia, servire come strumento per evangelizzare sempre più e per aiutare chi lotta contro i dubbi e i suoi demoni. Con la speranza che un giorno, con la Volontà di Gesù Cristo con noi, si possa davvero trasformare in qualcosa di vivo e reale. 

Vi ringrazio ancora una volta e che Dio vi possa benedire ora e sempre.

mercoledì 6 gennaio 2010

RIFLETTENDO SULL’EPIFANIA

Oggi come ben sapete, celebriamo l’Epifania del Signore. Purtroppo, come accade per quasi tutte le feste cattoliche, oggi si festeggia anche una festa pagana e cioè la Befana. Ormai siamo arrivati a confondere le feste al punto che molti non sanno nemmeno che oggi si va in Chiesa. E penso ad una battuta del mio parroco che al termine della celebrazione, dopo che il celebrante aveva appena fatto gli auguri di una Felice Epifania, nel mio orecchio, mi ha sussurrato scherzosamente Buona Befana. Per dire che oggi la befana sembra addirittura aver prevalso nei confronti di questa festività cattolica. 

Noi oggi però oggi celebriamo anche l’arrivo dei Re Magi, che dopo aver affrontato un viaggio molto lungo e tortuoso, sono giunti sul luogo indicato da una Stella luminosa nel cielo. Essi prima vengono ospitati da Re Erode (il quale vuole sapere se la faccenda del Messia corrisponde a verità, ma non per adorare il Messia, ma per tentare di eliminarlo per poter salvare il suo trono) e poi giungono finalmente alla Grotta di Betlemme dove trovano la Luce. Il Vangelo narra di come al vedere la stella sulla grotta e il bambino, esultarono di gioia. Il loro cuore esplose dalla gioia perché avevano avuto la consapevolezza che quel bambino era davvero Colui del quale era stata profetizzato la Venuta. Essi gli fanno dei doni importanti perché riconoscono la sovranità di quel Bambino, una sovranità che non si manifesta esteriormente, ma interiormente. Infatti, Gesù si trova in un’ umida e fredda grotta, mentre i Magi avevano appena sostato in un palazzo regale ospitati da Re Erode. Essi dunque riconoscono la sovranità, la regalità del Bambino, pur non essendo circondato da palazzi fastosi o gioielli, e gli porgono dei doni: oro, incenso e mirra. Cose molto preziose e che di certo non si davano al primo che passa. 

I Magi rappresentano anche la novità che verrà annunziata da Gesù e cioè l’unità della fede. Essi non sono israeliti: dunque il Messia, fin da subito, si mostra come un Messia non solo del popolo ebraico, ma anche di tutto il resto del mondo perché Egli sceglie proprio tre uomini non ebrei, probabilmente orientali, come primo incontro, dopo i pastori. Quest’aspetto non va sottovalutato perché è fondamentale sottolineare di come la fede ci renda tutti uniti, indipendentemente da razza, colore della pelle o lingua o cultura. Invece, oggi ci troviamo ancora d assistere a discriminazioni in base al colore della pelle o dell’appartenenza nazionale. Appoggio l’iniziativa di una Chiesa: Un presepe senza Re Magi, perché "sono stati fermati alla frontiera, come gli altri immigrati". Il presepe anomalo e insolito è stato allestito nella Cattedrale di Agrigento, con il consenso dell'arcivescovo. Obiettivo: far riflettere sul tema dell'accoglienza. I Re Magi sono stati sostituiti da un cartello con la scritta: "Attenzione, si avvisa che quest'anno Gesù bambino resterà senza regali: i Magi non arriveranno perché sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati". 

Penso che questa iniziativa dovrebbe farci riflettere, specie in questo momento di chiusura e di odio nei confronti di uomini di razza o cultura o lingua diversa.

Gesù invece non ha mai fatto discriminazione e ha voluto che la Sua venuta, la Sua Luce fosse per tutti gli uomini e per questo chiama i Re Magi alla Sua grotta. Essi sono il simbolo della fede che unisce i popoli tutti: quindi non chiudiamoci all’interno dei nostri confini, ma accogliamo anche chi è diverso da noi. Perché non è giusto che a causa di una speculazione mediatica e politica, che punta a focalizzare l’attenzione degli italiani sui crimini che vengono commessi dagli stranieri, cerca di acuire i sentimenti di odio e quindi di respingimento di persone, di uomini che invece non hanno fatto nulla se non fuggire da persecuzioni, guerre e fame. 

Concludo porgendovi i miei migliori auguri per una Felice e Santa Epifania del Signore!!

RIFLETTENDO SULL’EPIFANIA

Oggi come ben sapete, celebriamo l’Epifania del Signore. Purtroppo, come accade per quasi tutte le feste cattoliche, oggi si festeggia anche una festa pagana e cioè la Befana. Ormai siamo arrivati a confondere le feste al punto che molti non sanno nemmeno che oggi si va in Chiesa. E penso ad una battuta del mio parroco che al termine della celebrazione, dopo che il celebrante aveva appena fatto gli auguri di una Felice Epifania, nel mio orecchio, mi ha sussurrato scherzosamente Buona Befana. Per dire che oggi la befana sembra addirittura aver prevalso nei confronti di questa festività cattolica. 

Noi oggi però oggi celebriamo anche l’arrivo dei Re Magi, che dopo aver affrontato un viaggio molto lungo e tortuoso, sono giunti sul luogo indicato da una Stella luminosa nel cielo. Essi prima vengono ospitati da Re Erode (il quale vuole sapere se la faccenda del Messia corrisponde a verità, ma non per adorare il Messia, ma per tentare di eliminarlo per poter salvare il suo trono) e poi giungono finalmente alla Grotta di Betlemme dove trovano la Luce. Il Vangelo narra di come al vedere la stella sulla grotta e il bambino, esultarono di gioia. Il loro cuore esplose dalla gioia perché avevano avuto la consapevolezza che quel bambino era davvero Colui del quale era stata profetizzato la Venuta. Essi gli fanno dei doni importanti perché riconoscono la sovranità di quel Bambino, una sovranità che non si manifesta esteriormente, ma interiormente. Infatti, Gesù si trova in un’ umida e fredda grotta, mentre i Magi avevano appena sostato in un palazzo regale ospitati da Re Erode. Essi dunque riconoscono la sovranità, la regalità del Bambino, pur non essendo circondato da palazzi fastosi o gioielli, e gli porgono dei doni: oro, incenso e mirra. Cose molto preziose e che di certo non si davano al primo che passa. 

I Magi rappresentano anche la novità che verrà annunziata da Gesù e cioè l’unità della fede. Essi non sono israeliti: dunque il Messia, fin da subito, si mostra come un Messia non solo del popolo ebraico, ma anche di tutto il resto del mondo perché Egli sceglie proprio tre uomini non ebrei, probabilmente orientali, come primo incontro, dopo i pastori. Quest’aspetto non va sottovalutato perché è fondamentale sottolineare di come la fede ci renda tutti uniti, indipendentemente da razza, colore della pelle o lingua o cultura. Invece, oggi ci troviamo ancora d assistere a discriminazioni in base al colore della pelle o dell’appartenenza nazionale. Appoggio l’iniziativa di una Chiesa: Un presepe senza Re Magi, perché "sono stati fermati alla frontiera, come gli altri immigrati". Il presepe anomalo e insolito è stato allestito nella Cattedrale di Agrigento, con il consenso dell'arcivescovo. Obiettivo: far riflettere sul tema dell'accoglienza. I Re Magi sono stati sostituiti da un cartello con la scritta: "Attenzione, si avvisa che quest'anno Gesù bambino resterà senza regali: i Magi non arriveranno perché sono stati respinti alla frontiera insieme agli altri immigrati". 

Penso che questa iniziativa dovrebbe farci riflettere, specie in questo momento di chiusura e di odio nei confronti di uomini di razza o cultura o lingua diversa.

Gesù invece non ha mai fatto discriminazione e ha voluto che la Sua venuta, la Sua Luce fosse per tutti gli uomini e per questo chiama i Re Magi alla Sua grotta. Essi sono il simbolo della fede che unisce i popoli tutti: quindi non chiudiamoci all’interno dei nostri confini, ma accogliamo anche chi è diverso da noi. Perché non è giusto che a causa di una speculazione mediatica e politica, che punta a focalizzare l’attenzione degli italiani sui crimini che vengono commessi dagli stranieri, cerca di acuire i sentimenti di odio e quindi di respingimento di persone, di uomini che invece non hanno fatto nulla se non fuggire da persecuzioni, guerre e fame. 

Concludo porgendovi i miei migliori auguri per una Felice e Santa Epifania del Signore!!

venerdì 1 gennaio 2010

IL MIO 2009

Il 2009 si chiude. Questo anno che se ne va, per il sottoscritto, è stato molto importante perché mi ha dato nuova forza di spirito che mi ha dato la possibilità di fare e di concepire cose fino a poco tempo fa, per me, assurde. 

Ho dato vita prima al mio blog personale e tramite esso sono entrato in contatto con persone meravigliose con una vera fede in Dio. Ci tengo ad elencarli tutti per ringraziarli  dell’enorme aiuto che mi hanno dato. Forse loro non lo sanno, ma da loro io ho tratto una forza ancora più forte e sono riuscito a scrollarmi di dosso quel demone che mi tormentava. Ringrazio Dardo (è stato il primo a trovarmi), Marina, Annalisa, Simone, Stella, Enza, Patrizia, Calliope, Yanisa, Incontro alla Luce. E poi, un ringraziamento speciale ad un operaio della Vigna che mi ha dato un nuovo scopo: Mik (pensavi mi fossi dimenticato di te?). Mik è stato molto importante per me, non solo per la sua presenza costante, ma anche perché mi ha sempre ascoltato e molte volte mi sono anche confidato con lui ricevendo sempre supporto e sostegno. E poi è lui la mente di tutto questo: questa magnifica Vigna è nata in seguito ad una sua idea, anche se sappiamo che dietro tutto questo c’è Qualcuno che ci ha spinti in questa direzione. Qualcuno che io non potrò mai ringraziare abbastanza: Gesù  Cristo. 

Gesù ha cambiato la mia vita, soprattutto in questo 2009 che si chiude. Mi ha risollevato dopo le mie cadute, mi ha fatto affrontare tutte le mie paure e mi ha aiutato a sconfiggerle. Mi ha liberato dal peccato che più di tutti mi tormentava, mi ha reso libero di SeguirLo e mi ha fatto conoscere un nuovo modo di vivere. Mi ha dato un nuovo scopo nella vita che non è più trovare un lavoro redditizio, ma fare il possibile a favore degli altri. E spero che un giorno potrà davvero farlo, anche se io confido in Lui. E nella mattina di Natale mi ha fatto un regalo che nessuno avrebbe mai potuto farmi: mi ha fatto divenire lettore durante la Celebrazione. Da oggi potrò andare sull’altare e leggere la Parola di Dio. Per me questo è stato un regalo magnifico perché ho sempre voluto farlo, ma non l’avevo mai potuto fare. Gesù si è manifestato in me in diversi modi e chiedo perdono a Lui se a volte i dubbi o le delusioni hanno rischiato di portarmi fuori strada. Di una cosa sono certo: Egli non solo esiste, ma mi ama come nessuno altro mi ha mai amato perché Lui mi ha dato amore gratuito, mi ha offerto consolazione quando ero triste e mi ha tenuto sospeso quando le forze mi abbandonavano. Per questo voglio chiudere questo 2009 con una lode in Suo nome, cantando inni al Suo nome. E spero che il 2010 possa essere fruttifero dal punto di vista dello spirito e della fede  e delle opere, per tutti voi. Possa Gesù Cristo entrare e sconvolgere le vostre vite affinché tutti conosciate il Suo amore immenso. 

Ora vi saluto e vi auguro i miei migliori auguri di un felice e Santo 2010!