mercoledì 17 febbraio 2010

Le Ceneri

Oggi è un giorno bellissimo. Oggi è il giorno in cui possiamo attuare la nostra rinascita. Oggi è il giorno in cui Gesù ci dice: "Convertiti e credi al Vangelo". Oggi è il giorno in cui rinunciamo al peccato e ci prendiamo sulle nostre spalle, la croce di Gesù Cristo.  Oggi è il giorno di inizio della Quaresima che si concluderà con la Resurrezione del nostro Salvatore. Oggi è il giorno delle Ceneri.

Rallegratevi perchè oggi abbiamo una possibilità di redimerci, una possibilità di abbandonare il peccato mortale e di umiliarci dinanzi all'Altissimo per le nostre colpe precedenti.

Lasciamo che il parroco oggi ci metta le ceneri sul nostro capo e ci chieda di convertirci al Vangelo. Chiediamo perdono a Dio per tutte le nostre colpe e per tutto il male che abbiamo commesso ai suoi occhi, fino ad ora. E ricominciamo a vivere!

Pensate che bello vivere la Quaresima in modo da prepararci al momento più bello: la Pasqua, che non è l'uovo di pasqua, ma la Risurrezione di Gesù Cristo. Egli che vince la morte ci chiama a condividere con lui il dono della vita eterna. E noi siamo davvero così stupidi da rinunciarvi? 

Non cediamo alla superbia di crederci superiori e di crederci indipendenti da Dio. Non pensiamo che questi segni e tradizioni siano di un mondo ormai passato e bigotto o medievale. Ricordiamoci che, in ogni tempo, Dio è vivente e se Dio è vivente anche le Sue Leggi e la Sua Misericordia lo sono. Pensiamo che queste cose ormai siano solo tradizioni per mantenere in piedi la Chiesa. Ma non è così perchè questi gesti simbolici sono necessari per accettare la nostra condizione: noi siamo cenere e solo grazie all'alito di vita che Dio soffiò nelle narici del primo uomo, ora abbiamo la vita. Don Maurizio Vigani, nella riflessione che Patrizia ha postato l'altro giorno, è la sintesi di questo pensiero: egli esprime, meglio di tutti noi, il valore di questa celebrazione che gli uomini, vuoi per ateismo o vuoi per ignoranza, ignorano quasi totalmente. 

Invece, questa celebrazione è emozionante perchè segna la svolta, se noi lo vogliamo. Questo segno può essere l'inizio di una vita nuova nata e vissuta in Cristo. E non per niente, il parroco ripeterà a ciascuno di noi, la frase che Gesà pronunciò alla gente del suo popolo e ai cuori di ciascuno di noi: "Convertiti e credi al Vangelo". Oggi, abbiamo la possibilità di intraprendere questo percorso che culminerà con la gloriosa Resurrezione di Cristo: quale gioia più grande del partecipare al Suo trionfo, con il cuore puro e preparato. Affrontiamo le tentazioni, liberiamoci dai vizi e comportiamoci come Gesù nel deserto, durante i quaranta giorni:

Allora Gesù fu condotto dallo Spirito Santo nel deserto, per essere tentato dal diavolo. Egli, dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, finalmente ebbe fame. E il tentatore, accostandosi, gli disse: "Se tu sei il figlio di Dio, dì che queste pietre diventino pani". Gesù rispose: "Sta scritto: "Non di solo pane vivrà l'uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio"" Allora il diavolo lo trasportò nella città Santa, lo pose sul pinnacolo del Tempio e gli disse: "Se tu sei il figlio di Dio, gettati di sotto, Poiché sta scritto: Agli Angeli suoi ha dato ordine per te: essi ti porteranno sulle mani, affinche il tuo piede non inciampi in qualche pietra"". Rispose Gesù: "Sta pure scritto: "Non tenterai il Signore Dio tuo". Il Diavolo lo trasportò sopra un monte altissimo, gli mostrò tutti i regni del mondo e la loro magnificenza, poi gli disse: "Tutto questo io ti darò, se ti prostri e mi adori". Allora Gesù gli rispose: "Vattene, Satana, Poiché sta scritto: "Adorerai il Signore Dio tuo e servirai a lui solo". Allora il diavolo lo lasciò. Ed ecco degli Angeli si avvicinarono e lo servirono. (Mt 4, 1-11)


Allora non pensateci troppo: gambe in spalla e andiamo tutti in Chiesa per chiedere perdono a Dio e ricominciare la nostra vita in Cristo Gesù, preparandoci per una Pasqua di festa e di gioia. Un abbraccio di speranza.

Anche il nostro amato Papa Giovanni Paolo II, si è chinato per ricevere le ceneri sul capo!

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